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La montagna dell'Erzberg!

Foto sopra: Posaja e Luca Bacchi inviati speciali EA e Endurista

Dopo tanto rumore attorno a questo evento particolare, Enduristi Anonimi quest'anno ha rotto gli indugi e, presi armi e bagagli si è portato fino al paesino austriaco di Eisenerz per vedere dal vivo la festa dell'enduro estremo.

 

Arriviamo a notte fonda il venerdì sera e questioniamo non poco per entrare nel parco chiuso della manifestazione (l'ufficio stampa era già chiuso e se non fosse stato per il provvidenziale intervento di Giò Sala saremo rimasti fuori fino all'indomani)

Come arriviamo siamo subito dentro al tendone della festa serale, dove la musica è a balla e le birre scorrono a fiumi (foto in alto Sacchini, ufficiale Twalcom, si fa pulire la visiera dal suo scudiero, ma lo sguardo è già talmente annebbiato dai fumi alcolici che non si accorge di averla già ben linda)

Gli austriaci sono degli autentici fuori di testa. Qui durante l'anno l'off è vietatissimo e nella settimana dell'Erzberg ci danno dentro a tutta "anda"

Foto a sx: un simpatico endurista fratturato col gesso trasformato in stivale Gaerne da cross, con tanto di fibbie e adesivi.

Foto sopra: piramide di Jägermeister con cui correggevano le birre!

Col bere c'è poco da scherzare, dentro il recinto dell'Erzberg fai ciò che vuoi, giri senza targa e casco, vai su una moto in 5, piloti trabiccoli autocostruiti, ma come arrivi al cancello per uscire c'è la pattuglia che ti fa l'etilotest e se sei fuori parametro, oltre alla multa, finisci una notte al fresco (scena vista coi nostri occhi)

Dopo una brevissima dormita sui sedili della macchina, con ancora negli occhi la scena della moto appoggiata ad un albero e dell'endurista caricato in auto dalla polizei, facciamo colazione.

Inizia il carosello del prologo con il consueto andirivieni di mezzi strani quanto improbabili che si presentano al cancelletto del via, dalle Vespe tassellate ai quattro cilindi sportivi con manubrio largo e Karoo...

Foto in alto: Sacchini che sfreccia sul suo BMW GS 800

Foto a dx: Specialino in action sui tornanti della cava

Foto a sx: due dei tanti mezzi "improbabili" che circolano lungo le tradine della cava (quella in basso è addirittura una mega lattina RedBull motorizzata)...

 

 

La festa e i personaggi dell'Erzberg sono il vero spettacolo che vale davvero la pena di vedere...

Foto in basso, una stradale da off, a dx braccio in frantumi, ma orgoglio integro!

Diversi sidecar cross e molte bicilindriche durante il prologo...

In tutta la montagna campeggiano decine di migliaia di enduristi, dai meglio organizzati ai più avventurosi, girare per questi inconsueti paddock è davvero come andare a vedere una fiera della stranezza...

foto sx: caschi in rastrelliera sulla scaletta di una roulotte

Foto sotto: una R1 tassellata e la Cristini con sistema a due ruote motrici su base KTM

Non mancano spettacoli, dal percorso estremo indoor al freestyle alle moto accartocciate alla fine del prologo (foto a sx)

All'ora di pranzo ci riuniamo con Giò che la mattina è stato preso da impegni "istituzionali" e ricominciamo a bere...

Sul percorso delle qualifiche si raggiungono punte di velocità ben oltre i 150 Km/h e ogni volo diventa uno schianto...

Per la sera ci ha preparato un programmino niente male e ci porta dal gruppo milanese di Endurology in tre sulla sua moto (foto a dx)

Questi ragazzi si sanno davvero organizzare, hanno fatto un accampamento circolare con gruppo elettrogeno per alimentare frigo, luce, affettatrice e macchinetta per l'espresso, poi si sono portati "una mamma" per cucinare ed hanno piazzato un mega barbequeue

Da mangiare e da bere qui non manca ed in mezzo alle risate tiriamo a tarda notte tra portate d'ogni tipo e brindisini conditi dai racconti più assurdi e divertenti.

Questo nella foto in basso è Lele, il ragazzo che si è portato la mamma per cucinare per tutti (foto a sx) davvero un gran manico, non solo si è qualificato per la gara estrema della domenica, ma l'ha anche finita!

Nel gruppo c'erano anche Umbe e Angelo di Enduro Extreme, che sono oramai vecchie amicizie e la serata è filata via in maniera estremamente piacevole.

L'unico vero dramma è stato riguadagnare la strada per raggiungere il parcheggio

Un pò per il tasso alcolico, un pò perchè il campo non è illuminato, io e Luca ci abbiamo messo una mezzora solo per trovare il sentiero che riportava verso l'ingresso.

Il giorno seguente ci troveremo anche con Angelo di Viamaggio per goderci insieme l'atmosfera dell'evento (foto a dx)

Foto a sx: Luca in coma etilico durante la sosta al tendone

Alla partenza della gara estrema fanno quasi impressione i 500 qualificati che accedono al punto più profondo della cava, il vero antro dell'inferno dell'Erzberg.

Oggi non si corre sulle strade camionabili, ma si affettano gli anelli della cava attaccandoli direttamente dalle pareti che li separano su passaggi quasi verticali e con aderenza inesistente...

Foto in alto: la Jeep che apre il corteo con sopra due ragazze immagine a rosolarsi sotto un sole davvero prepotente...

Dopo il via le scene sono quelle dell'Apocalissi, i primi sfrecciano sicuri, ma le nubi di polvere alzate creano difficoltà maggiori agli inseguitori che spesso si ritrovano involontari protagonisti di ribaltoni e ruzzolate in mezzo all'onda di moto che avanza per conquistare la cima.

C'è chi passa come se nulla fosse e chi sputa sangue maledicendo il giorno in cui è saltato in sella per la prima volta, uno spettacolo da vedere!!!

Foto in basso: il pubblico dell'Erzberg al cospetto della cava...

Foto in basso: Giò Sala si sfila la T-Shirt e la agita per incitare Blazusiak che si laurerà vincitore della edizione 2010.

Le bellezze dell'Erzberg...

Molte ragazze di fascino nordico colorano il panorama variopinto di questa grande manifestazione, ma la bellezza più prorompente resta quella tutta latina del nostro amico bergamasco (foto a sx) che c'ha fatto per tre giorni da balia e si è confermato, prima ancora d'essere il grandissimo pilota che è, una persona davvero eccezionale e il compagno ideale per spassarsela in allegria, grazie Giò!

Il prossimo anno non potremo non tornare, ma questa volta parteciperemo!

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