CROAZIA & BOSNIA -Estate 2006
(testo Papillon e commenti alle foto (Posaja)-foto
P&P)
Estate 2006. Sarà che quest’anno le vacanze
sono state stabilite all’ultimo secondo; sarà che
di alternative ne avevamo davvero poche; sarà anche che
il mio ragazzo ha una malattia per le due ruote... Fatto sta che
il giorno della partenza mi sono trovata a salire sullo scooter
Foresight 250 di Fabio, carico come un mulo di borse laterali,
bauletto, e sottosella in pressione, in direzione del porto di
Pescara, per imbarcarci su una nave battente bandiera Croata.
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Il viaggio... è andato bene, nonostante la pioggia
ci abbia minacciato per tutto il tragitto, in realtà il temporale
si è scaricato non appena abbiamo raggiunto il molo... E
questo con grossa invidia di altri motociclisti, che arrivavano
zuppi all’appuntamento con la nave.
Dopo una traversata notturna dell’Adriatico, durata ben 12
ore e accompagnata da un mare piuttosto mosso, approdiamo al porto
di Split (Spalato), e a bordo del nostro plasticone comincia l’avventura
che ci ha fatto percorrere poco meno di 2000 Km tra la Dalmazia
centrale e la Bosnia Erzigovina.
Il primo giorno abbiamo preso dimestichezza con Trogir, posto magnifico,
città dell’Unesco, composta da due isolette attaccate
alla terra ferma con due ponti.
Le strade sono piccole e strette, così spesso si forma una
fila di macchine dei villeggianti che si spostano per andare al
mare... Inutile dire che lo scooter è stato una manna venuta
dal cielo!
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(poche goccie sull'autostrada
all'altezza di Tagliacozzo, ma non abbastanza neanche per fermarsi
a mettere gli indumenti anti acqua)
Anzitutto non c’era fila che ci fermasse, e poi
i vigili sono molto tolleranti con i mezzi a due ruote! Non è
raro, inoltre, vedere sia moto che macchine girare senza targa!!
L’uso del casco non è completamente obbligatorio,
se ci si muove per le strade del mare, infatti, spesso si vedono
motociclisti totalmente sprovvisti di questo strumento di sicurezza.
Così come si incontrano tranquillamente 3 persone su un
motorino solo!
Al di fuori della città di mare, però,
le regole diventano più coerenti con quelle della Comunità
Europea.
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L’acqua... che dire... è trasparente,
azzurra, e cristallina!
Durante la settimana croata abbiamo sfruttato le giornate nuvolose
per fare qualche gita.
(sassolini carsici e 0
sabbia sulle microscopiche spiaggette - foto a destra)
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Il mare croato è a dir poco stupendo.
Con Fabio abbiamo deciso di non fermarci in una sola spiaggetta,
ma di cercare ogni giorno un posto nuovo....
E così abbiamo messo un pò alla frusta lo scooter,
girando per le coste della Dalmazia.
Le più belle sono sicuramente quelle meno accessibili,
raggiungibili da sterrati semplici, percorribili con qualsiasi
mezzo, sia macchina, che motorino.
Man mano che si procede per queste stradine bianche si aprono
dei paesaggi mozzafiato...
La costa è carsica, fatta di rocce erose dall’acqua
e dal vento, le spiagge sono praticamente inesistenti, ci si sdraia
solo sui sassolini e sugli scogli.
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(clicca sulla foto per scaricare il filmatino
del FSH in off)
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Non solo, ma c’è anche un
rispetto maggiore del motociclista. Spesso, infatti, le macchine
in fila si spostano cercando di lasciare alla moto che sfila il
traffico spazio per muoversi con più agilità...
Cosa rara in Italia!
C’è un tratto di strada costiera che abbiamo percorso
davvero mozzafiato, e inquietante...
Ci si trova sopraelevati, le strade sono prive di parapetti, e
sotto ci sono burroni con le rocce affilate e alberi....
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La prima è stata verso
il sud.
Abbiamo disceso tutta la costa fino a Makarska, fermandoci a Brela
e Baskavoda. Città turistiche, con bei posti di mare; quella
che ci ha meno colpito è sicuramente Makarska; il litorale
delle prime due, per contro, era davvero notevole.
La strada anche in questo caso è molto trafficata, soprattutto
nei punti più turistici... La cosa divertente è che
ogni volta che si incontra un mezzo a due ruote ci si saluta, sia
che si tratti di una moto, che di uno scooter, quad, o trike (moto
molto diffuse in Croazia).
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Un’altra gita che abbiamo fatto ci
ha visto percorrere la Dalmazia in senso opposto, siamo cioè,
andati verso il nord, direzione Skradin, per arrivare al Parco Nazionale
di Krka. Un posto che toglie il fiato! Si accede al parco mediante
una barca che ti trasporta lungo il fiume. All’arrivo paghi
il biglietto e puoi visitare questo posto meraviglioso dove c’è
una vera e propria esplosione della natura.
Alcuni vi accedono a piedi, altri noleggiano delle biciclette, noi
abbiamo preferito il traghetto. |
Una cosa che ho notato di un viaggio così lungo
in scooter è che il contatto con l’esterno è
maggiore. La visuale è ovviamente a 360° e non ci sono
finestrini, né tetti della macchina a limitare lo sguardo...
Solo che quando ti trovi a passare sopra questi burroni a strapiombo
sul mare, le emozioni forti del paesaggio si confondono con l’adrenalina
della paura.
(Questi si che sono KTM
affidabili!! )
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All’interno è un trionfo di
cascate e di alberi; c’è anche chi si fa il bagno nei
punti in cui l’acqua è un pò più calma
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Sicuramente è uno
dei posti che più ci ha colpito.
Al rientro, già stanchi del lungo viaggio e delle escursioni,
abbiamo allungato per Primosten, formata da due penisole, piuttosto
piccola, con un centro storico molto grazioso, e con prezzi decisamente
più abbordabili rispetto a Trogir.
In fatto di prezzi ci siamo trovati un pò spiazzati.
I ristoranti costano molto più del previsto, non possiamo
definirli cari, ma sicuramente non economici quanto sperassimo.
Abbiamo fatto 3 cene a base di pesce e i costi sono oscillati tra
i 25 e i 30 euro a persona. Il vino è meglio lasciarlo stare,
costa davvero in modo sproporzionato. Per contro la birra locale
ha prezzi irrisori... Fabio deve aver creduto di essere in un piccolo
paradiso del luppolo, non faceva che ordinare pivo!
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(pivo pivo pivo pivo,
ovvero birra!)
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Terminata la settimana in Croazia abbiamo
rifatto i bagagli, Fabio ha caricato il suo Roadbook artigianale,
e ci siamo messi in movimento per la Bosnia.
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La spesa fatta al mercato, invece, ha prezzi davvero
stracciati.... Se non cenavamo al ristorante Fabio accendeva il
barbequeu dell’appartamento dove stavamo, e facevamo delle
grigliate stupende! Per fare un esempio abbiamo comprato una fiorentina
da un chilo, 3 salsicce, e abbiamo speso poco più di 8
euro!
Il viaggio è stato stressante, c’erano nuvoloni
neri che minacciavano temporali e bufere... La padrona di casa
a gesti ci ha fatto capire che avrebbe pregato per noi, e che
se avessimo voluto ci avrebbe fatto rimanere gratuitamente fino
a quando il brutto tempo non fosse passato...
Ma la smania di proseguire il viaggio era troppo forte
e poi, si sa, la fortuna aiuta gli audaci e a noi ci ha davvero
assistito...
Almeno fino all’arrivo al confine con la Bosnia... Lì
sono iniziati i primi problemi.
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Anzitutto ci hanno duramente redarguito
perchè abbiamo ripreso con la videocamera la dogana; volevano
farci 500 euro di multa, hanno voluto vedere la ripresa, poi si
sono quietati e ci hanno fatto passare da un altro militare che
ci ha controllato i documenti.
Nonostante la Bosnia Erzigovina faccia parte della Comunità
Europea, su molte cose non è allineata, per esempio non sapevamo
che fosse necessaria la carta verde.
Ci hanno fatto molti problemi, ci hanno fatto togliere dalla fila,
e non ci spiegavano quale dovesse essere la nostra sorte. Sapevamo
solo che così non potevamo proseguire il viaggio.
Sicuramente hanno giocato ad intimorirci, fatto sta che dopo un
quarto d’ora di totale incertezza ci “confidano”
che possiamo fare questa dannata carta verde a 50 metri, al modico
prezzo di 10 €. |
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(lasciamo i sugestivi scorci di Spalato
city per addentrarci nella più dura campagna bosniaca)
Superato questo inconveniente proseguiamo il cammino.
L’aria che si respira è da subito diversa rispetto
alla Croazia. Le strade sono come quelle dei nostri paesi, solo
che sono a grande scorrimento, e a poca distanza dal confine incontriamo
subito un brutto incidente: due macchine totalmente distrutte, il
conducente di una incastrato nell’auto, e un camion ribaltato.
Io non ho guardato per paura di quello che avrei potuto vedere,
ma Fabio ha detto che le persone non sembravano essersi fatte molto
male.
I posti sono molto poveri, il turismo, almeno nei luoghi che abbiamo
percorso noi, non è molto sviluppato né curato come
in Croazia.
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Giusto Medjugorje è un paese con un forte turismo,
di tipo religioso, ma nonostante ciò ha mantenuto un aspetto
povero e contadino.
Anche in Bosnia Erzigovina abbiamo trovato una natura florida,
e cascate notevoli.
La gita più toccante per certi aspetti è stata quella
a Mostar.
Lì abbiamo trovato i segni ancora visibili e concreti di
una lunga guerra senza scrupoli. Lo sguardo dove si gira vede
palazzi con i buchi delle granate, altri ancora totalmente distrutti.
Il famoso ponte bombardato e ricostruito è il posto di
maggiore attrazione.
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I souvenirs che vendono le bancarelle sono
per la maggior parte bossoli di proiettili, caschetti e giubbotti
militari, granate svuotate e battute a mano per inciderci sopra
ricami... Sicuramente un posto dove andare per riflettere un pò.Che
dire. Non posso dilungarmi ancora, sebbene di cose ce ne sarebbero
molte altre. (foto in alto a sinistra) |
(Posaja
kawa-green style)
Tra le belle esperienze le molte persone
che abbiamo conosciuto.
Sia in Croazia che in Bosnia...
I padroni dei locali dove abbiamo alloggiato, le brevi amicizie
fatte con i motociclisti che incontravamo per strada e con i quali
scambiavamo due chiacchiere... E non ultimi Pasquale e Piera, con
Chiara, bimba di 2 anni dolcissima, conosciuti a Medjugorje, giovane
coppia di Napoli, che mi auguro tanto di rivedere al più
presto.
Sicuramente 14 giorni di viaggio indimenticabili... 2000 chilometri
incisi nel cuore. |
Un viaggio ricco di emozioni. Faticoso, perchè
sempre in movimento. Entusiasmante, perchè grazie alle
due ruote abbiamo potuto fare cose che altrimenti in macchina
non avremmo potuto permetterci.
CIAO CROAZIA!!
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