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COLLEFERRO 25/09/2005

Una domenica insolita per gli Enduristi Anonimi vede protagonisti Metareal e Posaja che, su invito dell'immarcescibile Paolo Pelacci (consigliere FMI), si sono recati sul campo di gara della prova di campionato italiano enduro major, per dare assistenza, percorere il giro di gara e realizzare un servizio per il sito volto a mostrare al pubblico come si svolge una competizione enduristica.

Le gare di enduro si articolano in diverse fasi, dopo l'iscrizione di pilota e moto, i mezzi vengono portati alle verifiche tecniche in una zona a ciò preposta e denominata "PARCO CHIUSO", al suo interno viene verificata la corrispondenza del mezzo alle specifiche dettate dal regolamento tecnico e vengono fatte le "punzonature" ossia vengono marchiati dai commissari FMI i componenti controllati e che non possono essere sostituiti in gara (silenziatori, mozzi ruota, telaio) e vengono applicati i numeri assegnati ad ogni pilota all'atto dell'iscrizione nonchè viene applicato la trasmittente elettronica che servirà per prendere i tempi durante la prova speciale (detta PS).

 

 

 

 

La gara, infatti, alterna PS cronometrate e trasferimenti su percorsi off-road (che devono essere percorsi in un tempo dato dalla direzione gara).

I trasferimenti, che in questa gara consistevano in una cinquantina di chilometri tra mulattiere e tratti in asfalto, devono essere fatti nel tempo dato (in questo caso due ore ed un quarto), se si arriva prima o dopo si hanno delle penalità.

Le penalità sono di 60 secondi per ogni minuto o frazione di esso di ritardo o di anticipo sulla tabella di marcia. Esse vanno sommate ai tempi cronometrati in PS e con questa somma di tempi si stila la classifica finale.

Non si parte tutti insieme ma a coppie ad un minuto di distanza tra una coppia e la successiva, per cui le tabelle di marcia sono diverse per ogni coppia (il tempo del trasferimento inizia a decorrere dalla partenza del pilota)

Il terreno di gara quest'anno si è rivelato davvero impervio, la pioggia dei giorni precedenti alla gara non è stata sufficiente per creare molto fango, ma in compenzo ha reso viscide come il sapone le rocce che caratterizzavano le prime mulattiere.

 

 

Il grip era talmente scarso che a dispetto della scarsa pendenza delle salite era quasi impossibile salire senza aiuto della compagnia della spinta

 

 

 

 

Dopo esserci coordinati con chi già si era posizionato lungo il percorso (qui vediamo "il mago" che insieme a noi era a metà del primo tratto) anche noi ci piazziamo in prossimità dei gradini di roccia che tanto hanno messo in difficoltà tutti i piloti.

 

Dalla nostra postazione il panorama è davvero sugestivo, infondo all'orizzonte si vede anche il mare...

Noi E.A. ci distinguiamo subito, oltre ad avere le moto più vecchie e meno specialistiche di tutto il circus, Edoardo si presenta con gli stivali aperti sulle suole....

Riparazione con le fascette in stile morti de fame...

 

 

All'arrivo dei primi concorrenti, però, l'ilarità della situazione passa subito e ci rendiamo conto che dare aiuto non è affatto cosa da poco.

Quasi nessuno passerà indenne questo tratto, primo tra tutti il sottoscritto che ammiriamo in questa sequenza nel suo carpiato a volo d'angelo

Le rocce erano davvero scivolose...

Per la cronaca, non l'ho fatta spengere...

Tira e spingi, uno dopo l'altro cominciamo a far passare i piloti

 

 

 

Già al secondo giro le moto arrivavano fumanti con le valvole dei radiatori sbuffanti a pressione come delle enormi teliere

 

Questo spettacolo surreale nel buio del bosco porterà Edoardo a guardarmi negli occhi e ad affermare "a Fà, questo è l'inferno!!"

Dopo quasi due ore di calvario eravamo + finiti noi dei piloti e i nostri colleghi se la passavano anche peggio, il "mago" desolato e distrutto decideva che non ce n'era +, il suo amico s'era sentito addirittura male in preda ad un collasso e lui non si reggeva + in piedi. Anche noi decidiamo di rientrare ed inforcate le moto ritorniamo verso la civiltà.

Tanto + che dopo averli aiutati mi hanno sbracato la moto a terra

Prima di andare a vedere le PS, però, decidiamo che è ora di fare il pieno allo stomaco...

siamo o non siamo E.A.?

 

 

 

Ora si comincia a ragionare, possiamo anche andare alla speciale!

 

Le prove speciali possono essere fettucciati dentro un campo o Prove in Linea ossia tratti di percorso cronometrati, spesso con mulattiere.

Alla speciale si accede al termine di tratti di trasferimento, lì si viene fermati e le partenze vengono scadenzate a distanza di un minuto l'uno dall'altro

 

All'inizio prova speciale (IPS) ed alla fine (FPS) sono presenti dei fili affogati nel terreno che captano il segnale del trasmettitore posto sulle moto per poter cronometrare con la massima precisione possibile la prova

 

 

 

 

I cronometristi federali seguono la telemetria dei dati che vengono stampati e proiettati su un apposito schermo consultato con ansia dai piloti e dai team managers

 

 

 

 

All'interno della PS avvengono i veri "numeri" della gara...

Tutti i piloti danno il massimo che possono, spalancano le manette e le moto sembrano volare.

 

 

Clicca sull'immagine e scarica il filmato

 

 

 

 

Qui si capisce davvero che si tratta di una gara di italiano....

 

 

 

 

Oltre ai soliti CRF e KTM, qui è possibile vedere moto di tutti i tipi

Ecco un GasGas 300 (ottimo due tempi)

Ed ancora in tema di 2T un TM 125, fantastica!

 

 

 

 

 

 

 

 

...ed ancora Husqvarna

 

Le sempre troppo poco diffuse WR....

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La bella Suzuki 450 Valenti

Anche tra il pubblico accorso non mancavano bei mezzi come questa nuova XR 250

 

 

 

 

 

 

 

 

...questa ammiratissima Alp

...questa aggressiva Hsqvarna supermoto centenniall

 

 

 

 

 

 

...ma soprattutto il MOSTRO KTM 950 supermoto!!!!!

E' stata una giornata infernale e ormai esausti rientramo a Roma soddisfatti nonostante il poco fuoristrada fatto... alla prossima!!

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