DA ARCIDOSSO A ROMA
Come detto ci dividiamo ad Arcidosso subito
dopo il primo suggestivo passaggio lungo la via francigena poco
dopo questi fantastici totem di pietre |
Veniamo ora a raccontare il viaggio nel viaggio, l’avventura
nell’avventura, ossia il carambolesco viaggio che riporterà
i nostri Davide, Gabriele e Simisì da Arcidosso a Roma il
secondo giorno
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Il rientro per i nostri tre dell'Ave Maria non inizia sotto i
migliori auspici tant'è che Davide ben presto fora al posteriore
e, mentre provvede alla riparazione, Gabriellone lo guarda come
per dire "a Davidù e comprate ste cavolo de mousse
pure dietro!!"
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L'ingegno sopperisce all'assenza di un
cavalletto alzamoto e ci riporta all'enduro dell'era della petra
quando nel marsupio si mettevano sassi e rami!
Frattanto i nostri riescono a rientrare verso la capitale per un
bel tratto ripercorrendo il percorso a ritroso e rifacendosi i bei
guadi di cui queste foto sono testimonianza di repertorio in quanto
scattate il giorno prima
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Ma il valzer della sfiga è appena cominciato e
vedrà trionfatore assoluto quest'uomo!
L'espressione da foto sul fornetto è
preludio di catastrofi in sequenza...
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...eppure ce lo ricordavamo così baldanzoso la
sera prima...
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Ha iniziato di buon'ora con la rottura
del cavo gas, il problema è stato facilmente risolto invertendo
il cavo di ritorno, ma anche questo dopo poco ha ceduto... che
culo!
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Si procede nella sequela delle sfighe con la rottura della leva
cambio. Fortunatamente ancora è pomeriggio e i nostri prodi
riescono ad approfittare dell'aiuto di u contadino che mette a
disposizione la sua saldatrice.
Visto che tanto, oramai, si era fatto tardi, i nostri
decidono di fermarsi a Monteromano per cena, nello stesso locale
dove avevamo pranzato al giorno prima e dove la cameriera aveva
corteggiato il nostro Gabriellone definendolo un orsetto dolce...
mah!
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Nel particolare qui in alto si può
ammirare la fase di raffreddamento della bava di saldatura, la pinza
di messa a massa è ancora attaccata alla pedana.
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Il locale è lo stesso
del giorno prima, come detto, e guardate cosa si vede sullo sfondo
di questa foto che mi ritrae come con l'abbronzatura da sciatore,
con la zona degli occhi riparata dalle lenti SCOTT e tutto il resto
annerito dalla polvere.
Ebbene si! Lo spirito del Cinghialone (uno dei membri storici del
gruppo e che non ha potuto far parte di questa spedizione) che nella
risalita verso nord ci aveva protetto e vegliato benedicendo la
missione, nel rientro prematuro di coloro che non raggiungeranno
la meta finale farà abbattere altre piaghe e calamità
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Ed infatti dopo la ripartenza il nostro Simisì buca la
posteriore... "perchè egli era il prediletto del Signore!"
Si procede quindi con la sostituzione della camera d'aria (per
fortuna per questo viaggio avevamo stabilito che il corredo minimo
ne prevedeva una a testa altrimenti dopo la foratura del buon
Davide qquesto sarebbe stato un bel problema in piena notte)
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Ancora acrobazie ed equilibrismi
per fronteggiare le esigenze di intervento ripristinatorio dell'efficienza
meccanica in zona totalmente priva delle facilitazione di un buon
angolo officina...
Ma i nostri ora devono fronteggiare la
mulattiera di tufo subito all'ingresso di Monteromano, quella di
gradoni che avevamo fatto il giorno prima a scendere (foto qui a
destra) e che già ci era apparsa impegnativa. |
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Guardate, infatti, come questo passaggio ha portato il
motore della mia Kawa ad ebollizione per eccessivo sforzo in un
contesto di temperature atmosferiche già di per se elevate...
Durante la notte i nostri non dovranno affrontare problemi
legati al surriscaldamento dei propulsori, ma la visibilità
ridotta aumenterà le insidie di questo difficile passaggio
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E' così che, mentre
noi quattro stiamo allegramente cenando con carne alla brace e birra
in quel di Firenze, Simisì parcheggia la sua XRrina a testa
in giù nel fango come dice lui con una colorita affermazione
"l'ho messa come si mettevano le bici Graziella per cambiare
le ruote"
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Della serie "te mozzicano pure le
pecore" il carburatore del Simisì comincia a perdere
benza |
Smonta e ripara il buon Davide
riuscirà solo ad arginare parzialmente il problema senza
risolverlo, intorno il bivacco fa temere un pernotto all'addiaccio
Per non farci mancare nulla il Simisì ha anche subito lo
scavalcamento della catena dalla corona ad un certo punto della
notte.
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La spedizione "Brancaleone" dopo questi mille problemi
raggiungerà la Capitale solo alle 4.00 del mattino, come
dicevamo un'avventura nell'avventura!
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