KLX 450R MY 2008
Finalmente torniamo a parlare di verde
e lo facciamo col modello più atteso di Kawasaki, la nuova
KLX 450R presentata all'EICMA 2006, ma disponibile sul mercato
solo da pochi mesi.
Come di consueto iniziamo proponendo
una breve carrellata di dati tecnici da cui emorgono le prime
interessanti caratteristiche. |
Foto: Posaja
Testo e prova: Posaja e Elleon21 |
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SCHEDA TECNICA
Motore Motore: Monocilindrico 4T DOHC a 4 valvole
Cilindrata 449 cc
Raffreddamento A liquido
Potenza Max N.D.
Coppia Max N.D.
Alesaggio e corsa 96,0 x 62,1 mm
Accensione Elettronica digitale AC-CDI
Avviamento Elettrico ed a pedale con kick starter
Trasmissione A catena
Cambio A 5 rapporti
Carburatore Keihin FCR40
Frizione A dischi multipli in bagno d'olio
Telaio Perimetrale in alluminio
Sospensione Ant. Forcella telescopica upside-down Kayaba AOS
da 48 mm
Sospensione Post. Nuova Uni-Trak con ammortizzatore regolabile
Kayaba
Freno Ant. Disco singolo semiflottante a margherita da 250
mm con pinza a doppio pistoncino
Freno Post. Freno Post.: Disco singolo a margherita da 240
mm con pinza a singolo pistoncino
Pneumatico/i Ant. 80/100-21
Pneumatico/i Post. 120/90-18
Dimensioni (lung.*larg.*alt.) 2.185*820*1.280 mm
Altezza sella 940 mm
Interasse 1.485 mm
Peso a secco 115 kg
Serbatoio 8 l.
Omologazione Unica END/SM Euro 3 - 2 Posti
Garanzia 24 mesi
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Al di la delle dimensioni e del peso
(peraltro molto contenuto), spicca l'omologazione per il passeggero,
la possibilità di usare le ruote da supermotard senza
violare il CdS ed una garanzia della casa di ben due anni. Tutte
caratteristiche che, in sede di valutazione dell'acquisto di
una nuova cavalcatura, hanno un grosso peso.
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La nuova KLX segna il rientro della
serie enduro realizzata e proggettata direttamente in Giappone.
I modelli contraddistinti dalla X e
dedicati all'uso enduristico erano infatti assenti dai listini
da circa 5 anni. KL Italia aveva in parte sopperito al deficit
omologando su strada la produzione cross, ma si tratta, pur
sempre, di adattamenti.
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Di derivazione cross resta l'ottimo
telaio perimetrale in lega d'alluminio che conferisce la classica
precisione di guida che da sempre ha caratterizzato la produzione
Kawa dedicata all'uso off-road.
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Il modello
in prova vanta tutte le caratteristiche di una enduro vera, dal
vaso d'espansione del liquido refrigerante, posto sotto la fiancatina
sinistra (foto in alto a sx), all'utilissimo e quasi irrinunciabile
avviamento elettrico che vede il motorino di messa in moto posizionato
sul carter sinistro dietro alla termica (foto a sinistra). |
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Foto in alto: la silouette del nuovo
quattro e mezzo.
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Sempre belle le linee che incorporano
tutti gli accessori tecnici necessari per la circolazione su
strada, come il faro incastonato su una mascherina molto aggressiva
e caratterizzante, i segnalatori di direzione, il faretto supplementare
posteriore e la plancia comandi che ospita un blocchetto d'accensione
azionato da una chiave provvista di cuffietta per prevenire
i bloccaggi dovuti all'insinuarsi di terra e polvere nella serratura.
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Gli interventi per l'adeguamento
alle normative nazionali sono stati ridotti al gruppo di scarico
che viene dotato di catalizzatore. Un passo avanti per ciò
che riguarda il bel sound che questo terminale regala rispetto
alla silenziosissima marmitta con cui il mezzo lascia le coste
nipponiche, ma un passo indietro dal punto di vista dei pesi,
questo "cannone", infatti, ferma la bilancia sui 5 Kg,
senza contare il gruppo di catalizzazione ad esso collegato.
La capacità del serbatoio sale
ad 8 litri, che restano però un pelino risicati almeno
per l'uso amatoriale.
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In sella le sensazioni di guida sono
immediatamente positive. La ciclistica, sincera e ben bilanciata
regala subito grande feeling al pilota e permette di spingere
sin dai primi giri di riscaldamento.
La taratura delle sospensioni è
molto morbida, come ci si aspetta da una moto dual pourpose
e gli elementi ammortizzanti godono di una scorrevolezza incredibile!
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Il motore, invece, spinge fortissimo
fin dai bassi e permette accelerazioni davvero brucianti. L'equilibrio
generale dell'impostazione, però, consente un controllo
completo anche a ritmi di gara ed anche quando in uscita di
curva si apre il gas e la ruota anteriore perde contatto col
terreno, benchè in piega la moto non si scompone e non
tradisce, permettendo al pilota di non tentennare sulla manetta.
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Probabilmente per l'uso nelle competizioni
un intervento di irrigidimento del reparto sospensioni potrebbe
portare benefici in termini di rilevamenti cronometrici, ma
per ciò che riguarda la godibilità generale del
mezzo, anche il setting di serie appare più che appropriato,
malgrado in questo campo entrino in gioco i gusti e le preferenze
personali.
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Sia in enduro che su pista, la nuova
KLX 450 offre grande divertimento grazie alla sua facilità
d'uso, leggera e potente come una cross, si fa apprezzare per
un cambio dalla spaziatura azzeccata anche per i trasferimenti,
permettendo spostamenti a medio raggio senza far patire troppe
vibrazioni.
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Potenziato anche il circuito di raffreddamento
che non regala più le classiche sbuffate di vapor acqueo
tipiche dei cross targati in situazione di sollecitamento continuo
alle basse velocità caratterizzanti i passaggi hard dell'enduro.
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Uniche macchioline riscontrate su un
tanto piacevole bigliettino da visita sono state le coperture
di primo equipaggiamento (ma anche qui è una questione
di preferenze personali e di terreni) e la poca consistenza
della batteria che ha reso presto inutilizzabile il bottoncino
d'avviamento.
Quest'ultimo malfunzionamento, che
potrebbe anche essere conseguenza di un accumulatore fallato,
ha dato comunque ben poco disagio, visto che la pedalina d'accensione
(di serie su tutta la produzione) è efficacie quanto
l'accensione stessa e permette la messa in moto senza difficoltà.
Per esaltare le prestazioni di questa
vera bellezza abbiamo poi realizzato, in collaborazione con
la rivista Special, un soft tuning volto a far emergere ancor
più le doti dual che evidenziano il nuovo KLX rispetto
alle concorrenti della categoria.
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L'elaborazione ha percorso due linee
guida principali, la riduzione dei pesi e l'ottimizzazione dell'ergonomia.
Non si è però trascurato l'impatto estetico ed
un incremento dell'autonomia di carburante per permettere le
lunghe percorrenze.
L'adozione di un manubrio senza traversino
mod. PHS a piega alta, prodotto dall'italiana Acerbis, ha permesso
di migliorare la guida in piedi, rendendo la posizione più
comoda e confortevole oltre che diminuendone l'affaticamento.
L'eliminazione degli specchietti con la sostituzione degli originali
con un modello retrattile in plastica, ha poi permesso un primo
calo ponderale nell'ordine del mezzo chilo.
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L'adozione di un terminale in alluminio
della Xracing ha permesso in un sol colpo ed alla cifra contenuta
di € 220 di abbassare il peso della moto di ben 2,5 Kg,
alleggerendo non poco la linea filante della parte posteriore
della moto.
Per poterli montare più agevolmente
abbiamo utilizzato le manopole preforate che la stessa Acerbis
produce (foto in basso)
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Linee più aggressive sono state
ottenute attraverso l'applicazione di un kit di grafiche CEMOTO
egregiamente realizzato in consistentissimo crystall.
Per aumentare l'autonomia si è
poi istallato un serbatoio Acerbis maggiorato a 12,5 litri che
sviluppa i volumi in altezza lasciando inalterato l'ingombro
laterale per una posizione delle ginocchia sempre uguale alla
conformazione standard.
Irrinunciabili, specie per evitare
che gli arbusti del sottobosco azionino involontariamente freno
anteriore o frizione, i paramani. Gli Acerbis brush con anima
in alluminio sono stati la nostra scelta.
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Foto in alto particolare della manopola
preforata. Foto in basso l'attacco del paramani che ospita uno
svaso per far passare i cavi.
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Il risultato finale ci
ha premiato con una special leggera, performante ed in grado di
percorrere lunghe distanze tra un rifornimento e l'altro senza
però pagare in termini di volumi nelle zone d'ancoraggio
di ginocchia e gambe. La guidabilità è stata esaltata
dalla nuova posizione dei comandi al manubrio e le prestazioni
impreziosite dal nuovo scarico. Come a voler confermare che, anche
se tutto può essere migliorato, per un buon prodotto basta
davvero poco...
Enduristi Anonimi ringrazia Special,
Acerbis, Cemoto, Xracing e KL Italia
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