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KTM 660 Dakar!!

Provare una moto è sempre una cosa piacevole, ogni modello, ogni marchio esercita il suo fascino e dà il suo gusto.

Ovviamente non tutte emozionano con la stessa intensità e qualcuna fa battere più o meno il cuore al contatto del pantalone sulla sella, o se preferite, dello stivale sulla pedana...

Quel che può piacere ad alcuni ad altri piace meno e così via, ma alcune "macchine da gara" non possono che sucitare ammirazione anche nel cuore dell'endurista che rivolge le sue preferenze a tutt'altro genere di modello.

Sopra: il motore Lc4 base del progetto.

E' questo il caso della prova di oggi che, eccezionalmente, Enduristi Anonimi ha realizzato per voi in terra d'Africa.

Parliamo di una moto ufficiale KTM, studiata, assemblata e progettata per i grandi raid desertici africani ed in particolare per affrontare la regina delle competizioni di questo genere, la Dakar!

E ne parliamo proprio l'anno in cui, in maniera assolutamente imprevista ed inaspettata, la maratona dakariana non ha preso il via a causa dei disordini in Mauritania. Speriamo con questo di appagare, almeno in minima parte, l'insoddisfatta sete d'Africa che tanti appassionati stanno soffrendo, visto che molti (compreso me) aspettano tutto l'anno questo appuntamento ormai mitico!

La KTM 660 del test è la moto in dotazione a Maurizio Sanna, uno dei più grandi piloti italiani nel panorama del rally raid mondiale. Maurizio è uno dei c.d. "portatori d'acqua" o "uomini ombra", quei piloti che seguono da vicino i protagonisti delle classifiche assolute col compito di dare assistenza, nonché fornire pezzi e benzina in caso di problemi tecnici lungo il tracciato.

A volte possono sostituire ai vertici delle classifiche i loro leader qualora gravi imprevisti ne pregiudichino gravemente le prestazioni. Devono quindi avere le necessarie doti di bravura per poter gestire e vincere una gara! A lui vanno i nostri ringraziamenti per la disponibilità nei nostri confronti e per il lustro che dona a questo sport con la sua attività agonistica.

Per i motivi ora menzionati discende che la sua moto deve essere perfettamente identica a quelle allestite per i piloti di punta in modo da poter trasferire qualsiasi pezzo dall'una all'altra in caso di guasti e rotture.

Foto in alto: serbatoi supplementari posteriori, a destra l'adesivo EA sul parafango anteriore

Malgrado la massa sia imponente sono ben pochi gli spazi da poter sfruttare per alloggiare oggetti, quello in basso, ad esempio, è un cofanetto porta attrezzi posto dietro al cupolone.

Rispetto alle enduro da sterrato queste "navi del deserto" hanno un circuito elettrico molto più complesso poiché, oltre alle luci posteriori supplementari (imposte dal regolamento), il volano deve infatti alimentare l'elettroventola, l'avviamento, le pompe carburante, il portaroadbook, il GPS nonché il sistema Sentinel (cfr. di seguito).

Sopra: i fusibili di sicurezza

Il sistema Sentinel (di cui si vede nella foto in basso il segnalatore acustico) è un dispositivo introdotto nella Granada-Dakar e studiato per aumentare il livello di sicurezza dei piloti. Quando un mezzo che segue si avvicina a velocità maggiore, esso emette un segnale sonoro che permette al pilota più lento di lasciar pista per agevolare le fasi del sorpasso.

E' estremamente utile specie nei tratti veloci dove le auto possono toccare e mantenere punte velocistiche molto più elevate delle motociclette.

Nelle foto in alto ed in basso potete valutare la ampiezza delle superfici radianti del sistema di raffreddamento e la ventola elettrica di supporto.

Nella foto sopra l'alloggiamento del ricevitore del Sentinel posto sul parafango posteriore.

Imponenti anche le dimensioni dell'impianto luci, al calar del crepuscolo non deve essere bello trovarsi nel mezzo del nulla tra le dune!

Foto a destra: pedane extra large e straordinariamente lunghe, si viaggia moltissimo in piedi e questa soluzione facilita non poco l'andatura.

Sotto ai fari trova posto un radiatore longitudinale per raffreddare l'olio di lubrificazione del motore.

Vero cuore tecnologico è la plancia strumenti.

Un traliccio di alluminio ospita gli alloggiamenti per due trip contachilometri, il portaroadbook ed i due GPS, sopra le tre antenne satellitari (una per il Sentinel)

Da regolamento è d'obbligo disporre di un serbatoio d'acqua di almeno 2 litri, questa KTM lo ha integrato sul lato sinistro del paramotore in fibra (foto a destra).

Complesso il sistema di pompe idrauliche che richiama il carburante dai vari serbatoi per alimentare il carburatore (foto a destra)

Nella foto a sinistra si può apprezzare la striscia trasparente sul serbatoio per l'ispezione visiva del livello carburante.

Ma veniamo alla parte interessante, ovvero a spiegare cosa si prova saltando in sella a questo bisonte!

Facciamo solo una piccola premessa, dei dati tecnici del propulsore non abbiamo fatto cenno, ma una ragione c'è. Essendo una moto ufficiale, infatti, queste specifiche sono coperte da segreto industriale. Pensate che la termica ha dei sigilli e non può essere aperta. In caso necessiti di sostituzione il motore intero va smontato e spedito direttamente presso la KTM in Austria!

C'è da dire che l'evenienza di un intervento simile è limitata al numero d'ore di utilizzo, visto che il propulsore è su base Lc4 (il più affidabile motore Kappa) al quale vengono apportate una serie di migliorie volte all'aumento di potenza e resistenza.

E di potenza ce ne è davvero tanta, a polso si direbbe di poter disporre di almeno una settantina di cavalli se non di più!

Quello che impressiona è la stabilità in velocità e la sensazione di leggerezza in movimento, la moto inizia a galleggiare sulla sabbia già a bassissime velocità nonostante il peso, con i serbatoi pieni, sia oltre i due quintali!!

Il merito va sicuramente alla perfetta distribuzione delle masse in unione con una taratura e qualità dell'impianto sospensioni da vera moto factory.

se non visualizzi il video in streaming scaricalo QUI

Foto in basso: Posaja in piena libidine lascia cantare i due scarichi del massiccissimo 660 di Sanna... che spettacolo!!!

Quel che impressiona di più, almeno un semplice appassionato come me, è il fatto che all'apertura del gas corrisponde una spinta decisa e continua da jet in fase di decollo. La ruota sembra trasmettere tutta la motricità anche su un fondo a grip scarsissimo come la sabbia! Il tutto con una stabilità da corsia autostradale... semplicemente incredibile!

Il difficile resta spostarla nelle manovre da fermo. Lo sterzo, infatti, ha una corsa minima (che può salvare da una caduta anche in sbacchettamenti ad alte velocità) ed in più è reso duro da un ammortizzatore rotativo Ohlins.

L'altezza sella poi è notevole e spesso l'unione delle tre cose obbliga a scegliere di scendere per fare manovra.

Malgrado Maury non sia uno spilungone ed io toccassi a mala pena, per lui il problema sembra non sussistere. Sotto i suoi comandi la 660 piega, accelera ed impenna quasi si trovasse in sella ad una bici da mountainbike!

Nella foto a sinistra Sergio, amico di Maury, presta assistenza meccanica al mezzo a fine test. Mi racconta che per allenarsi alla Dakar il Sanna nazionale riempie di benzina gli oltre 42 litri dei serbatoi e gira in campo da cross fino ad esaurirli completamente, con questa bestiona e per delle ore di filato!!

Senza dubbio un mezzo progettato per un utilizzo specifico aiuta. Devo dire che la sua efficenza in campo ha dell'imbarazzante e viaggiare sopra i 150 Km/h sembra quasi alla portata di tutti, ma quel quasi lì fa la differenza. Maurizio mi ha ben spiegato di quanto allenamento e dedizione c'è dietro una gara guidata a ritmi da classifica alta. Non è difficile saettare sulle piste per un pò, diventa impegnativo però mantenere un ritmo pressante per molte ore di seguito e lo stress fisico è forse inferiore a quello psicologico, laddove mantenere la concentrazione sempre vigile può fare la differenza tra la vita e la morte. Per concludere devo dire che l'emozione di pilotare una moto così è indescrivibile, per chi ama le auto il paragone che può calzare è quello di mettersi alla guida di una formula uno!!

Ringraziando Maurizio della sua disponibilità, vi lascio regalandovi una scimmia!! Maury ha messo in vendita questa moto per passare al nuovo 690 e con 14.000 Euro ognuno di voi potrebbe mettersi in casa questo sogno!!

Vorresti averla? clicca quì o quì e scrivi a Maury

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