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Testo: Posaja
Foto: Pettolino |
Se solo cinque anni fa
un folle avesse scommesso anche solo un euro sul futuro di una
ipotetica endurona con propulsore da cento cavalli e ruote artigliate,
oggi sarebbe sicuramente un miliardario.
Tanti infatti sono gli HP che spingono
la moto che, grazie alla disponibilità di Roberto Romoli
e tutto il supporto di Romanelli moto, abbiamo testato per voi
lungo gli sterrati ternani.
Con queste potenze e questi pesi ci si
aspetterebbe una dual dalla vocazione turistica... |
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...ed invece la Super Enduro è
una moto da off-road al 100% con delle caratteristiche e delle
peculiarità che ne fanno un modello appetibile anche
per i più strenui sostenitori del mono.
Ovviamente non dovete aspettarvi l'agilità
e la leggerezza sulle mulattiere a gradoni di roccia, ma questo
"mastodonte" presenta delle doti di guidabilità
insospettabili una volta in movimento.
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Nelle manovre da fermo, però,
la massa si fa sentire e lo scarso angolo di sterzo rende lunghe
e faticose le operazioni di inversione di marcia, con tutto
questo motore, infatti, l'inversione di direzione in spazzolata
di ruota va attentamente effettuata onde evitare che il mostro
prenda aderenza e schizzi via nel bosco lasciando il pilota
a gamba sollevata e sguardo fisso, come un cane che urina...
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Molto ampi i volumi in prossimità
dell'attacco sella/serbatoio... si guida a "cianche larghe"
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KTM resta fedele alle sospensioni WP
(marca assorbita dal gruppo austriaco) con una bella forcella
rovesciata da 48mm di stelo all'anteriore che permette anche
il facile recupero delle sbandate in caso di errori, a dispetto
delle masse in gioco.
Il mono ammortizzatore posteriore con
sistema PDS sembra lavorare meglio su questa moto che sulle
sorelline minori.
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Dietro il mono trova posto il regolatore
di tensione e la batteria (foto a sinistra). Sotto al blocco
sono presenti gli attacchi per il cavalletto centrale ed i gommini
di fondo corsa dello stesso (foto in basso)
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Il vaso d'espansione dei liquidi del
sistema di raffreddamento è incastonato dietro al cannotto
di sterzo (gli spazi sono tutti ottimizzati) |
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A sinistra possiamo notare come il
comando dell'arricchitore per le partenze a freddo sia collocato
al posto del decompressore che in questa moto non serve essendo
priva del kick starter. Bella la strumentazione (foto in basso)
che ospita anche la spia digitale del livello benzina (inusuale
per le enduro racing).
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Il propulsore, per quanto compattissimo,
resta di dimensioni imponenti, tanto da riempire completamente
lo spazio tra i tralicci che fanno tanto "Ducati style".
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Il serbatoio dell'olio, con finestrella
d'ispezione livello, preannuncia la propensione ai grandi raid
e all'affidabilità nell'uso prolungato.
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Bellissima la linea d'insieme
caratterizzata da un grintosissimo e stilosissimo gruppo ottico
anteriore che la rende assolutamente inconfondibile. |
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Velocità autolimitata a 160
Km/h, non serve la segnalazione apposta dalla casa con una placchetta
adesiva per percepire che il motore, se non fosse imbrigliato,
potrebbe dare molto di più.
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MOTORE
- Motore bicilindrico, 4-tempi, V 75°
- Cilindrata 942 cc
- Alesaggio / Corsa 100 / 60 mm
- Potenza (omologata) 72 kW / 8500 giri/min
- Coppia max. 95 Nm / 7000 giri/min
- Compressione 11,5 : 1
- Avviamento elettrico
- Cambio 6 rapporti, ad innesti frontali
- Carburatori carburatori a depressione 43 mm
- Distribuzione DOHC
- Lubrificazione a circolazione forzata
- Olio motore Motorex Power Synt 4T 10W/50
- Rapporto primaria 67 : 35
- Trasmissione finale catena 5/8 x 1/4"
- Raffreddamento a liquido
- Frizione multidisco in bagno d’olio, comando
idraulico
- Accensione Denso a batteria
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SCHEDA TECNICA
CICLISTICA
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Ma parliamo delle impressioni di guida
di questo iperpotente mastodonte!
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Ovviamente il suo terreno d'elezione resta lo sterrato
iperveloce dove ad ogni rotazione di manopola il motore Lc8
fischia come la turbina di un jumbo.
Quello che stupisce è come, a un rumore civile
che sembra salire leggero e abbondantemente sottocoppia, faccia
riscontro il tachimetro digitale che gira progressivo, come
impazzito, segnando velocità mostruose assolutamente
non avvertite dal pilota se non in frenata, quando gli spazi
di decelerazione fanno percepire chiaramente il peso del mezzo.
(Foto a destra e sinistra ed in basso, Pettolino in
action)
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Su asfalto poi è una vera libidine,
aprire il gas e sentirsi il re delle curve sono parti inscindibili
della stessa azione.
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A dispetto di quel che ci si possa attendere
per questo mezzo, entrata in curva e direzionabilità in
accelerazione sono quasi da monocilindrico. |
Clicca sull'antepima in basso e scarica
il filmato
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Un sentito ringraziamento va a Roberto
Romoli e a Romanelli Moto che hano permesso il test fornendo il
mezzo e la location dove lo stesso ha avuto luogo.
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A testimonianza della squisitezza dei nostri padroni
di casa menzioniamo la messa a disposizione anche di un comodo
e caldo disimpegno dove poterci cambiare ed un servizio completo,
dal pieno di benzina alla consegna della moto preriscaldata
(foto a sinistra).
Appuntamento al prossimo test degli Enduristi Anonimi...
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