Oggi vi parliamo di una sfida di altri
tempi... e per la precisione di una sfida tra 2 tempi. Mettiamo,
infatti, a confronto diretto la nuova GasGas 300 EC 2t model
year '08 con la concorrente KTM EXC-E della stessa cilindrata.
Testo & Foto: Posaja
Tester: Posaja, Pennanera, PIGA
Due moto nate per la stessa fascia di
utilizzo e rivolte allo stesso bacino di clientela, ma che mostrano
caratteri profondamente diversi per soddisfare le diverse esigenze
del sempre più nutrito pubblico dei fruitori dei motori
a doppio ciclo, settore che sta vivendo oggi una seconda giovinezza.
Carattere più spiccatamente
ispirato all'uso amatoriale della rossa GasGas, contrapposto
alla vocazione corsaiola dell'arancione Austriaca, che mutua
quasi tutte le caratteristiche telaistiche e ciclistiche della
sorella minore 250 dedicata alle competizioni.
Spagna contro Austria con tratti comuni
evidenti, come le grosse camere di espansione delle marmitte e
forti differenze, come le geometrie dei telai e la taratura e
la qualità delle sospensioni.
Linee filanti e impostazione ispirata al minimalismo
delle volumetrie per entrambe le moto che hanno come punto di
forza la leggerezza e la gestibilità delle masse.
Le trecento in esame abbinano a queste fondamentali
caratteristiche, che conferiscono una generale facilità
d'utilizzo, la consistenza dei propulsori i quali offrono potenze
adeguate anche a bassi regimi di rotazione. Caratteristica quest'ultima,
che da sempre ha offerto i principali vantaggi dei propulsori
4 tempi per l'utilizzo da parte degli utenti, meno esperti,
smaliziati o allenati.
Alla semplicità di gestione del sottocoppia
che caratterizza queste bellezze fa da controaltare la notevole
cavalleria che esse riescono a sviluppare in prossimità
della zona alta del contagiri offrendo rapporti di peso/potenza
impensabili per i motori a benzina.
Foto in alto: vista d'insieme della
GasGas
Per entrambe linee
accattivanti e moderne, desing curato e componentistica
di livello che ne fanno concorrenti agguerrite in grado
di spartirsi la maggior parte della clientela che costituisce
la fascia di pubblico a cui sono indirizzate.
Dal punto di vista puramente
estetico c'è da rimarcare come la KTM sia un passo
avanti alla spagnola in termini di design puro. GasGas
infatti resta fedele alle classiche e canoniche geometrie
delle carene spingendosi in là solo sulla mascherina
del faro anteriore che risulta molto originale e dalle
piacevoli forme.
Scheda tecnica GasGas
MOTORE
Cilindrata 297 cc
Tipo Monocilindrico a 2 tempi con aspirazione lamellare e
valvola di scarico
Sistema di raffreddamento Liquido
Alesaggio per corsa 72 x 72 mm
Carburatore 38 mm
Frizione A dischi multipli comando idraulico
Scatola del cambio 6 velocità
Trasmissione Primaria ingranaggi
Lubrificazione motore Miscela 2%
Lubrificazione cambio e frizione 900 cc olio tipo API SF o
SG 10W30
TELAIO
Telaio Deltabox fabbricato con tubi rettangolari
in cromoly
Sospensione Anteriore Forcella rovesciata diam. 45 mm; corsa
295 mm
Sospensione Posteriore Forcellone in alluminio; sistema progressivo
con monoammortizzatore; corsa 310 mm
Freno Anteriore Disco da 260 mm - Pompa e pinza a doppio pistoncino
Freno Posteriore Disco da 220 mm - Pompa e pinza a pistoncino
semplice
Pneumatico Anteriore 90 x 90 - 21''
Pneumatico Posteriore 140 X 80 - 18''
Pedale avviamento Alluminio forgiato
Pedale del cambio e freno Alluminio forgiato con calcio retrattile
MISURE
Interasse 1.476 mm
Altezza sella 945 mm
Capacità serbatoio 9,5 litri
Peso a vuoto 98 Kg
Per i convogliatori, ampi e quasi grossolani
nella realizzazione, come per le tabelle portanumero, invece,
l'aspetto resta abbastanza simile a quello dei mezzi delle passate
generazioni.
Classici anche i profili dei dischi
e la colorazione dei cerchi.
Quasi favolosa la forcella
anteriore Marzocchi a steli rovesciati che lavora fluida e "morbida"
copiando ottimamente le asperità sulle basse velocità.
Meno entusiasmante la risposta del mono
Sachs
Poche le feritoie di aereazione del
freno posteriore che si pone a metà tra i nuovi dischi
pieni ed i tradizionali areati dimostratisi troppo efficienti
e facilmente tendenti al bloccaggio involontario.
Le lame delle ruote sono le eccezionali
Excell
Che questo mezzo nasca pensato per
l'enduro si vede anche da particolari non trascurabili come
il vaso d'espansione per il liquido di raffreddamento posto
davanti al cannotto di sterzo (foto sotto)...
...e l'ampia e completa strumentazione
digitale (foto a destra)
Scheda tecnica KTM
MOTORE
Motore Monocilindrico, 2 tempi
Cilindrata 293,2 cc
Alesaggio x Corsa 72 x 72 mm
Avviamento A pedale e elettrico
Cambio 5 rapporti
Carburatore Keihin PWK 36 S AG
Lubrificazione Miscela olio-benzina 1:60
Lubrificazione cambio 15W50
Rapporto primaria 26:72
Rapporto finale 13:40 (14:50)
Raffreddamento A liquido
Frizione Multidisco in bagno d'olio, comando idraulico
Accensione Kokusan digitale 2K-3
TELAIO
Telaio Telaio a tubo centrale sdoppiato
25CrMo4
Telaietto posteriore Alluminio 7020
Manubrio Magura alluminio Ø 28/22 mm
Sospensione ant. WP USD Ø 48 mm
Sospensione post. WP monoammortizzatore PDS
Corsa sospensione ant. / post. 300 / 335 mm
Freno ant. / post. Freni a disco 260 / 220 mm
Cerchio ant. / post. 1,60 x 21"; 2,15 x 18"
Pneumatico ant. / post. 90/90-21"; 140/80-18"
Catena Catena X-ring 5/8 x 1/4"
Silenziatore Alluminio
MISURE
Inclinazione sterzo 63,5°
Interasse 1475±10 mm
Altezza minima 385 mm
Altezza sella non caricata 925 mm
Capacità serbatoio ca. 9,5 litri
Peso a vuoto di benzina ca. 105,7 kg
La KTM sin da subito denota una più spiccata
propensione alla prestazione di carattere agonistico.
Quasi minimalista quanto a dotazioni, per recuperare
appeal nei confronti dell'amatore (si ricorda infatti
che la cilindrata la sacrifica per l'uso nelle competizioni
dove la categoria dei 300 manca), presenta due consistentissime
caratteristiche tecniche, la doppia mappatura della centralina
per uso SOFT ed HARD, e, soprattutto, l'avviamento elettrico.
La linea è più moderna
rispetto alla rivale spagnola e le tabelle portanumero sono poco
più che abbozzate secondo i dettami stilistici introdotti
la prima volta dall'italiana Aprilia. Foto a destra: particolare
del carterino che ospita gli ingranaggi di rimando ed il motorino
d'avviamento.
Sebbene per i due tempi il "bottoncino
magico" sia meno vitale, stante la facilità di messa
in moto, resta sicuramente un buon biglietto da visita per il
neofita che patisce più dell'esperto gli spegnimenti
involontari in condizioni difficili.
Differenze più consistenti si
trovano nei telai che, mentre per la carotina è formato
da un traliccio centrale sdoppiato verso l'attacco posteriore
del motore, nella GasGas è un perimetrale in tubi d'acciaio.
Le sospensioni della EXC sono le classiche
WP rovesciate all'anteriore ed il sistema di mono senza leveraggi
(PDS) al retrotreno.
Per entrambe non mancano
registri di regolazione plurima, ma, sebbene siano migliorate
rispetto alle scorse edizioni, mantengono il loro carattere di
bassa scorrevolezza per la forcella e tendenza allo scalciamento
per il mono.
L'equilibrio generale è comunque
più che discreto, ma ne fanno un mezzo più adatto
alla guida veloce che a quella rilassata.
Dietro il radiatore di sinistra trova
collocazione il jack con innesto a baionetta che, una volta
accoppiato, inserisce la mappatura HARD della centralina elettronica.
Cerchi Excell anche per la Kappa, che
però sono arricchiti da un elegante trattamento anodico
nero e dalla scritta in arancio (ovviamente)
Foto a sinistra: particolare del comando
frizione idraulico e del sistema d'ammissione lamellare V-Force
3.
Foto a destra: tappo carburante con
innesto a baionetta in luogo della classica filettatura a vite.
Ma veniamo alle impressioni di guida
che questi gioiellini sputa olio regalano ad i fortunati possessori.
Tester d'eccezione per la prova sono
stati per noi due enduristi anonimi di affermata fama, Angelo
Pennanera e Luca PIGA.
All'inforcata tra le gambe entrambe
risultano molto confortevoli e la distanza dei comandi appare
per tutte e due ben studiata sotto il profilo ergonomico.
Sebbene la spagnola sia leggermente
più alta di sella, la maggiore cedevolezza delle sospensioni
non lascia percepire tale caratteristica spesso valutata come
difetto dai piloti dal cavallo non troppo alto.
La EXC si trova molto a suo agio sui
percorsi impegnativi a patto che li si affronti con decisione
e velocità. A ritmi più blandi diventa leggermente
"ballerina", ma comunque la linearità della
erogazione del motore permette agevolmente di spingersi all'andatura,
per così dire, ottimale.
Alle basse velocità è
senz'altro più gestibile la rivale le cui sospensioni
reagiscono con maggiore fluidità, morbidezza e rapidità
agli ostacoli incontrati sul terreno.
A questa facilità d'approccio
fa da controaltare una eccessiva scomposizione della linea del
mezzo quando lo si conduce a "ritmi da gara". Nonostante
la rigidità del telaio perimetrale, infatti, resta troppo
soggetta alle forze torsionali nei cambi repentini di direzione
alle alte velocità.
In altri termini la EC
soffre proprio laddove KTM ha il suo punto di forza, ossia nella
facilità di scendere e risalire sul paletto senza scomponimenti
che possano sorprendere il pilota.
La consistenza della cavalleria è
più o meno sovrapponibile, ma della spagnola c'è
piaciuta maggiormente la costanza dell'erogazione che da sottocoppia
conduce agli alti regimi senza buchi di potenza.
L'austriaca da questo punto di vista
c'è parsa più brusca anche se a girar la manopola
del gas anche la GasGas non ha difficoltà a trasmettere
fortissime emozioni concedendo spazi anche a numeri funambolici
di tutto rispetto.
Per voler traspondere un adagio che
recita "ogni cane assomiglia un pò al padrone"
anche per queste due grosse due tempi potremmo dire che la GasGas
rispecchia in pieno il carattere di pura amatorialità
della gida di Pennanera come la KTM riflette lo spirito della
guida efficace e veloce del buon PIGA.
Entrambe i mezzi si sono
rivelati facili, divertenti e molto potenti adatti ad un utilizzo
prolungato e nelle più disparate condizioni di terreno.
Malgrado paghino lo scotto
di dover sopportare il fastidio di portarsi appresso una adeguata
quantità d'olio per miscela e la relativa alchimia di calcolo
per ottenere la giusta percentuale di lubrificazione ad ogni pieno,
sono senzaltro due mezzi estremamente interessanti sia per l'amatore
che cerca leggerezza e facilità d'uso, sia per il pilota
smaliziato che vuole affidabilità ed economia di manutenzione.
Due tra le scelte migliori possibili
per quel che riguarda la categoria. Appuntamento al prossimo
test.