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...Ovvero delle mille vicissitudini che hanno messo in forse la nostra partecipazione al bell'evento. Problemi ed imprevisti vari che si sono accavallati e poi magicamente risolti proprio immediatamente prima della partenza, senza compromettere il successo della nostra partecipazione all'appuntamento toscano di Saline di Volterra (PI).

La formazione con cui ci siamo presentati era davvero di tutto rispetto, c'erano, oltre al sottoscritto:

  • Andreak, che è originario proprio di Volterra e ci ha ospitato nella sua bellissima casa (il vero organizzatore della spedizione)
  • Gabriellone, un vero mito su cui spendere altre parole appare superfluo
  • Il Cinghiale, spettacolare rientro nel mondo dell'oof-road da parte di questo pilastro degli E.A.

la carovana di carrelli si ritrova all'uscita dell'Aurelia in direzione Volterra

Giunti a Saline all'ora di cena approfittiamo della festa organizzata dal Motoclub ospite.

Sono previsti spettacoli di quad e stunt, cena e la presenza di qualche interessante stand come questo a sinistra della Goldentyre (sponsor della manifestazione) o questo a destra dove Cinghyboy si alliscia questo bel Caballero 50

Qui approfitteremo quindi del servizio mensa e ci rifocilleremo con un'ottima zuppa di pane e legumi tipica volterrana

Proprio sul più bello, mentre io e il Cinghio stiamo per farci una foto, dopo tanti anni che non ci rifacciamo una smotazzata insieme, si intromette questo piccoletto che ci dice seguire sempre il sito e ci ammira tanto. Noi, quindi, accettiamo di farci uno scatto insieme. Vi presentiamo per tanto il novello E.A. tale Merriman Stephan (pare proprio Sorriso, speriamo non caschi sempre pure lui)

Qui a destra vediamo il mio nuovo quad Kawasaki che stò metidando di acquistare...

Scoppiettante finale con i fuochi d'artificio

Non mancavano le stelle dell'enduro mondiale, c'era, infatti, tutto il team UFO corse.

Saliamo da Saline a Volterra e, scaricate le moto, parcheggiamo le auto ed i carrelli (uno sull'altro)

Rientrando alle macchine, che avevano ancora i carrelli carichi attaccati, trovo questo biglietto sul lunotto anteriore con il saluto degli amici del BRT (belin racing team), i nostri compagni di merende genovesi, che avevano riconosciuto il mio Kawa e provveduto a scrivermi "fermone" sulla porta numero... ...STARDI!!

Quindi portiamo i bagagli dentro la bella casa di Andreak, in pieno centro storico con soffitti a volta e altissimi (la costruzione risale al '500 ed era appartenuta ad un cardinale oriundo del paesino)

Fatto ciò usciamo per andare a trovare Marco, un amico di Andrea, che ha una bella pizzeria al taglio lì vicino.

Appena arrivati omaggio Marco di un adesivo E.A., ma lui, tutto orgoglioso mi mostra che già ce l'ha, poi ci ospita come fossimo a casa nostra nel suo bel locale

Sulle prime sembrava che non potesse proprio partecipare alla motocavalcata, ma con pochi tentativi di persuasione, ha ceduto e sarà nostro compagno/cicerone per il giro del giorno dopo

Dopo quattro chiacchiere in allegria Marco affida la pizzeria ad un cliente amico suo e ci porta nel magazzino attiguo dove, tra le casse di birra e succhi di frutta, troneggia il suo K250 con colorazione rievocativa 30th anniversary... davvero bellissima.

Ecco il fumoso brindisi che sugella la rinnovata formazione di "assalto alla mulattiera", infine tutti a letto e all'indomani ci prepariamo col consueto entusiasmo di cui Gabriele è testimonianza in questo scatto qui di seguito...

 

Saltiamo quindi in groppa alle nostre belle cavalcature ancora lucide e che fanno stridente contrasto con le architetture medioevali del contesto in cui hanno trovato ricovero durante la notte

E' una enorme emozione per me rifare una endurata col Cinghialone, una autentica "pietra emiliana" dell'enduro romano

La sua lunga assenza dalla polvere e dal fango ha lasciato un grosso vuoto in tutti noi e nel gruppo, il rientro in sella al bel K450 che s'è accattato è un vero evento!

Ma veniamo ora al parco chiuso dove si sono presentati oltre 700 piloti tra moto e quad e dove abbiamo incontrato e finalmente conosciuto di persona, gli E.A. husqy (qui sotto con un amico) e Mr Sound (qui a destra con la sua bella e poderosa Husaberg 550)

Anche in questa fase preliminare non sono mancate le note di colore come questo arzillo senior in sella ad una XT 440 e con abbigliamento assolutamente vintage (clicca col tasto destro del mouse sulla foto e scarica il filmino con la sgasata globale di inizio giro).

 

O ancora le grafiche personalizzate che si è fatto fare il Cinghiale sul suo K con tanto di sponsorizzazione enduristianonimi sulle tabelle portanumero laterali.

 

Tanta la fila per partire dalla pedana a gruppi di quattro con annessa foto ricordo, noi decidiamo di saltare l'inutile formalità e ci tuffiamo subito nel percorso.

Eccoci con l'amico Marco prepararci ad affrontare il primo tratto di tornantini in successione nel folto del bosco tra salite e discese ripidissime ai limiti del grip

Qualche sterrata di collegamento ed iniziano i famosi guadi dei ruscelli dal fondo pietroso

Il polverone regna sovrano in tutte le strade di collegamento tra i vari sottoboschi ombrosi, ma ad ogni uscita alla luce del giorno, i panorami che questa parte di Toscana regala, fanno perdonare il disagio peraltro tipico del periodo.

 

 

Le colline erbose sono di un verde prepotente e ci lasciano senza fiato

 

 

Gli attraversamenti di acquitrini e di ruscelli, fino a quelli più impegnativi di fiumi veri e propri, si susseguono donando, ad intervalli regolari, refrigerio dal torrido caldo della giornata tipicamente estiva.

 

Superare questi specchi d'acqua non è stato sempre facile per tutti e molti sono stati i piloti che hanno avuto difficoltà malgrado i passaggi in se non fossero molto impegnativi.

Benchè i quad avessero un percorso per lo più dedicato a loro, non di rado ci si trovava a condividere le stesse piste.

 

Ciò ha causato qualche piccola difficoltà legata per lo più ai rallentamenti che questi causavano, vista anche la difficoltà nel sorpassarli a causa della loro larghezza che spesso occupava l'intera carreggiata, e all'enorme quantitativo di polverone che alzavano nei tratti più asciutti del tracciato.

Poco dopo la partenza perdevamo contatto con Gabriele e spesso ci fermavamo ad attenderlo, anche perchè ci aveva detto di aver qualche problema alla frizione

 

Non vedendolo arrivare lo davamo quindi per spacciato e proseguivamo vista l'impossibilità di risalire il percorso contro corrente...

...il flusso di partecipanti, infatti, rendeva troppo pericolosa la percorrenza contromano e contavamo di riunirci col disperso per il pranzo finale

Favolosi passaggi tra i campi spezzavano le mulattiere nel bosco dando la possibilità di riposare braccia e gambe

Al ristoro infine ritroviamo l'amico disperso che invece di seguirci ci aveva addirittura preceduto... e noi che lo aspettavamo!!!

Chi è senza cavalletto ovvia al problema buttando la moto per terra, proprio come farebbe uno stradaiolo...

Panino acqua e un ottimo vinello rosso al ristoro che era stato piazzato accanto ad un acquitrino

Come prassi consolidata dopo il ristoro si accede all'area di rifornimento benzina, a questo punto ci troviamo a metà giro e sono stati percorsi già 60 Km quasi tutti in off

La seconda parte del giro è molto più tecnica ed impegnativa e l'asfalto, che già nella prima parte era stato di pochi chilometri (meno di 4 o 5), qui proprio non c'è più.

Qui a destra momento di relax nel tentativo di recuperare le forze (mi riferisco a me che ho scattato la foto sdraiato per terra mentre il buon Gabri mi aspettava facendomi compagnia)

Le mulattiere da sinuose strisce di terra nei boschi, diventano larghe pietraie tecnicissime stile Tolfa

Su una di queste mule vediamo passare pure una Aprilia bicilindrica (la moto più attesa dell'anno) colta in questo scatto sotto.

Le difficoltà dei passaggi hanno penalizzato molto l'aspetto fotografico del giro a vantaggio della godibilità della guida

 

 

 

Appuntamento alla prossima recensione degli Enduristi Anonimi!!

Tranne il Cinghiale, che dopo il ristoro procederà lungo il percorso soft, tutti gli altri partecipanti del nostro gruppo completeranno l'intero giro e riusciranno a rientrare a Roma per l'ora di cena con gli occhi e il cuore pieni di quei paesaggi e della soddisfazone nell'aver fatto un giro così bello.

Come mi disse il Ciaccia, ed io confermo e ribadisco, "la più bella motocavalcata mai fatta!"

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