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PER GIOVE .... CHE CAVALCATA!!!!

Testo: Leon21
Foto: Leon21, macchese81 e caprareccia

Soddisfatti della prima edizione avevamo promesso di ritornare a Giove e abbiamo mantenuto l'impegno e, come al solito, ne è valsa la pena.




Nella solita collocazione di fine inverno/inizio primavera anche quest'anno Piero Trecastagni e i suoi appassionati amici tassellati giovesi, hanno voluto ospitare gli aficionados delle motocavalcate del centro Italia, organizzando un evento fuoristradistico di notevole spessore tecnico.

Migliorando il già ottimo tracciato della prima edizione, anche quest'anno il team organizzativo ha condotto i partecipanti in giro tra le colline della provincia di Terni e della vicina Viterbo, disegnando un tracciato che ha soddisfatto sia dal punto di vista enduristico che da quello paesaggistico.

Anche se anche in questa edizione il fango si è reso protagonista, il fondo sterrato ha tenuto benissimo offrendo un buon grip mentre, al contrario, le pietraie hanno fatto penare non poco la maggior parte dei presenti.

La minore presenza di piloti rispetto alle normali adunanze, stanti due manifestazioni agonistiche parallele, se da una parte non ha reso giustizia agli sforzi organizzativi, dall'altra ha permesso ai partecipanti di godere appieno del tracciato senza aver avuto modo di incontrare i soliti tappi.


Circa 70 i partecipanti (gli EA presenti circa 15) compresi diversi quad che non hanno intralciato, se non in sparuti casi, l'andatura dei piloti su due ruote. Anzi in qualche punto sono stati d'aiuto forti del fatto di non avere problemi di equilibrio, né di trazione. Se non c'era Piero con il suo "transformer" non sarei mai riuscito a togliere dal "binario" in salita la moto ormai affogata nel fango. Dopo la partenza in gruppo, ben presto i piloti si dividevano in piccoli gruppi di amici che, per tutta la giornata, rimanevano, inusualmente per una motocavalcata, sempre a contatto visivo. Bellissimi i passaggi nel caratteristico sottobosco umbro, così come l'ascesa ed il passaggio nel punto più alto del tracciato dove, come le capre, le moto zompettavando tra una roccia e l'altra mettevano a dura prova le doti di equilibrio dei rispettivi conduttori.
Non sono mancati i guadi.


Per la maggior parte attraversabili in scioltezza, solo in un caso si è dovuto temere di rimanere tra le due sponde. Un ruscello da attraversare in diagonale, proprio al centro, presentava una buca che faceva sprofondare improvvisamente le moto fino al serbatoio. Finalmente si faceva rientro alla "locanda di Piero" per il meritatissimo pranzo di fine giro e per i saluti agli amici incontrati, nonchè ai ragazzi dello staff che, ormai, considerano gli Enduristi Anonimi come parte fondamentale della motocavalcata. Ringraziando dell'apprezzamento EA già si prenota per la prossima ediscion!

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