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Motocavalcata in Lunigiana

E' una delle più note motocavalcate toscane, si svolge ogni anno sull'appennino a ridosso del confine con la Liguria ad Aulla comune a pochi chilometri da Spezia.

Quest'anno anche noi abbiamo avuto la gustosa opportunità di provarne il percorso e valutare la manifestazione.

L'occasione è stata anche il giusto pretesto per fare una nuova e gradita conoscenza, infatti, dovendo partire alla volta della cavalcata da solo, sono stato messo in contatto con un altro saltafossi solitario, Andrea (foto in alto) ed abbiamo così potuto condividere il trasferimento e la motopasseggiata, inaugurando così una nuova e simpatica amicizia.

Entrambi partiti da Parma alla volta di Aulla ed entrambi in sella a due Beta Alp 4.0 le ibride a metà tra l'enduro ed il motoalpinismo, per me una vera novità come esperienza di guida...

Arrivati ad Aulla e scaricate le moto scopriamo con sorpresa che la base di partenza del giro è in un paesino vicino, Pallerone, e ci sorbiamo il seppur breve trasferimento bitumico sotto una sferzante aria gelida del primo mattino toscano. Una piccola nota stonata per ciò che riguarda la comunicazione da parte degli organizzatori dell'evento che ha creato non poche confusioni.

Nel prosieguo della giornata apprendiamo che il motoincontro ha subito un vero e proprio boicottaggio da parte dei locals che, notte tempo, hanno piazzato trappole sul percorso, fatto sparire segnali (o addirittura invertito frecce) e distrutto parti di sentiero per impedire il passaggio dei partecipanti.

Gli organizzatori si sono quindi dovuti fare in quattro per ripristinare in tempo reale la segnaletica, non sono però riusciti ad evitare i disagi e soprattutto si sono trovati sguarniti di staff per prestare la dovuta assistenza nei tratti più impegnativi.

Al di là dell'assurdità della situazione, ricordiamo che si tratta di un evento autorizzato e che il passaggio degli enduristi contribuisce a mantenere in uso sentieri altrimenti destinati alla scomparsa, un comportamento tanto esecrabile va anche a scapito delle popolazioni del luogo. Le motocavalcate sono infatti un ottimo sistema per pubblicizzare le località per fini turistici e spesso gli enduristi tornano con le famiglie per passare le vacanze nei posti più belli che hanno conosciuto grazie a questo tipo di escursioni.

E la natura di questi luoghi è davvero bellissima, i percorsi sono tecnicissimi, si va dalle pietraie, ricche di gradoni, alle strade carraie ricoperte di fango, in un continuo saliscendi tra le mulattiere lungo i boschi ed i numerosi guadi.

Un percorso veramente duro, con ben cinque tratti hard davvero degni del nome, anche molti passaggi del tragitto di collegamento erano degni del bollino rosso per i neofiti e il divertimento è stato tanto per tutti.

Rispetto alle scorse edizioni, ci dicono, quest'anno il problema dei tappi è stato più contenuto, ma su un tragitto così selettivo non c'è da stupirsi dei rallentamenti. Foto in basso ed a destra: le difficoltà di un grosso gradone di roccia da superare di slancio...

Foto in basso: panorama in quota con le cime imbiancate dalla neve.

Con la Alp, sebbene si abbia molta facilità nell'affrontare i tratti tecnici, si patisce molto la velocità di crociera bassa, non digerisce bene le sconnessioni in sequenza.

 

La giornata è stata clemente, malgrado ciò il terreno in alcuni tratti era molto pesante, ma più che la quantità di fango incontrata è stata la sua consistenza a creare difficoltà. Era infatti molto viscido e, in alcuni punti ricchi di pietre affioranti, faceva pattinare molto le ruote obbligando ad una guida molto attenta.

Sui tratti scorrevoli si è obbligati a dar strada ai mono pronto gara, ma è stata comunque un'esperienza nuova e, a suo modo, divertente.

Nella prima parte del giro i tratti "duri" erano ben tre, uno più bello dell'altro, a tutti erano comuni i tanti gradoni di roccia di altezze davvero notevoli. Fortunatamente e misteriosamente proprio in quei passaggi il grip era eccellente e non si sono viste grosse incertezze.

Foto in alto: rallentamenti prima di uno "strappetto" tecnico.

Belli anche i sentieri che attraversavano i boschi ancora spogli dal fogliame.

Foto a sinistra: sugestivo passaggio su un ponte di pietra che sovrasta un fiumiciattolo montano nel folto della boscaglia.

L'attraversamento di un paesino ci da l'occasione per bagnare la nuova amicizia con una birretta ristoratrice al termine del terzo tratto hard.

Sul tracciato erano forse un pò troppo presenti collegamenti via asfalto, ma le velocità di percorrenza dei tratti in off e la lunghezza del percorso (si parla di ben 140 Km), hanno fatto passare molto in secondo piano questo aspetto che altrimenti sarebbe stato deleterio ai fini della valutazione.

Poco a monte del primo ristoro una salita dolce, appena accennata, ha mietuto una serie infinita di vittime a causa di un'aderenza praticamente nulla, tanti i colleghi che si sono dovuti aiutare l'un l'altro per aver ragione di questa pietraia in falso piano che si è invece rivelata insidiosissima...

Purtroppo l'assenza dei membri dello staff, causata dalle ben note vicende sopra descritte, si è fatta molto sentire in questi passaggi e molti dei partecipanti hanno storto la bocca per questa latitanza d'aiuti.

Anche il primo ristoro era un tantinello lontano, si dovevano infatti percorrere circa 90 Km per poterlo raggiungere, in effetti sono un pò tantini per dare l'occasione di recuperare le forze, specie se si tratta di passaggi così duri.

In compenso la visuale in quota era già di suo un bel ristoro per l'anima...

Le nostre Alp, sebbene spompe di prestazioni, arrampicano bene ovunque e ci permettono di toglierci più di una soddisfazione negli stretti tornanti a scendere delle mule a ridosso del ristoro.

Foto a sinistra: bellissimo passaggio sulle scale in una specie di tunnel in un caseggiato rurale.

Foto in basso: primo ristoro all'interno di un campo sportivo.

Panini con cotto, crudo, mortadella, marmellata, banane e thé caldo per tutti, non molto, ma abbastanza...

Già in questa prima tappa si sentono molte lamentele per l'inadeguatezza della segnaletica, molti ancora non sanno del tentativo di sabotaggio che è stato ordito ai danni della motocavalcata.

Finalmente si riparte e, a dispetto della esagerata lunghezza della prima parte, in pochi e scorrevoli chilometri si raggiunge presto il secondo ristoro, stesso menù, stessa ambientazione, un altro campo sportivo...

In questo secondo punto di sosta incontriamo anche un temerario che si è sorbito il giro in sella ad una vetusta e pesantissima XT 600. Il valoroso era alla sua prima esperienza in eventi di questo genere e la sua tempra era stata molto messa alla prova dall'asprezza dei passaggi.

Effettivamente la Lunigiana non è una cavalcata da inesperti, per di più con una moto così poco adatta. Un bel plauso al suo coraggio e alla forza d'animo che lo ha condotto fin qui...

La parte finale è stata fortunatamente meno aspra, le energie, infatti, sono in esaurimento un pò per tutti e il fango la fa da padrone.

Molto belli gli ultimi tratti percorsi all'interno di un piccolo fiume con alcuni guadi in sequenza.

Foto in basso: le ultime pozze di fangone...

Il pranzo finale avrà due diverse location una presso l'impianto sportivo sede delle iscrizioni e punto di partenza/arrivo, l'altra in città ad Aulla (dove siamo andati io ed Andrea), presso il ristorante di un Hotel.

Un buon primo, a scelta tra lasagne e penne all'arrabbiata, un piatto di arrosti misti, dolce e bevande con chiusura rigorosamente annaffiata da caffé e ammazza caffé. Un menù adeguato alle aspettative. Il prezzo di €40 è adeguato ed allineato su quello del mercato attuale ed il commento finale che possiamo dare è di sincero apprezzamento. Grande soprattutto lo sforzo per creare un tragitto selettivo ed allo stesso tempo divertente e paesaggisticamente bello, ciò che ogni endurista cerca quando si iscrive ad una motocavalcata.

Non ci resta quindi che brindare all'impresa di aver condotto queste due piccole motine tuttofare su passaggi veramente impegnativi senza riscontrare nessun problema o limite.

(chi volesse richiedere le sue foto alla cavalcata può contattare AbmLab al link qui sopra)

Carichiamo le nostre piccole sorelline pronti per rientrare verso casa soddisfatti e stanchi, favoleggiando già di ripetere l'esperienza la prossima stagione.

Oggi finalmente anch'io so perchè la Lunigiana è così celebrata e possiede tanto fascino e blasone nel panorama delle motocavalcate italiane e, potendo, non mi farò di certo mancare l'occasione per bissare la bellissima esperienza vissuta tanto intensamente in questa sfortunata edizione 2009.

Anche per questa volta è tutto, Enduristi Anonimi, come al solito, vi ringrazia e vi da appuntamento alla prossima avventura vissuta, come sempre, sul tassello e col gas sempre aperto... Ciaoooooo...

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