I lettori più attenti già sapranno del gemellaggio tra Enduristi Anonimi ed i ragazzi forlinesi dell'Alpinarace. Beh, quando Max, il Presidente del MotoClub romagnolo, ci ha invitato per la prima cavalcata da loro organizzata, noi non ci siamo proprio potuti tirare indietro...
...anzi, nei giorni precedenti, non stavamo praticamente più nella pelle al pensiero di una bella smotazzata con tanti amici dalla simpatia irrefrenabile!
Il giorno dell'evento, però, cominciamo da subito male... La location per lo start è stabilita a Predappio, paesino di nostalgica memoria storica, che si trova sulla direttrice di collegamento tra l'autostrada del sole e la riviera romagnola. E' un caldo sabato di luglio ed il risultato finale si trasfigura in un'ora e quaranta di coda in autostrada nonostante la partenza all'alba (foto in alto a sinistra Posaja intrappolato nel traffico dell'esodo verso la "notte rosa" in programma proprio per la stessa sera)
All'iscrizione la prima bella sorpresa, costo 25 euri, ben al disotto dello standard attuale!
Subito dopo l'attraversamento di un fosso, infatti, ci si inerpica subito su di un salitone che ha mietuto vittime...
"Un' Svà Sò" in romagnolo significa letteralmente "non si va su" e al pronti via il percorso ci spiega subito, e a suo modo, il perchè del nome...
Per farsi quattro risate e un bel numero di fotografie eccezionali era sufficiente fermarsi qui e rimanere ad aspettare i tentativi di superamento della rampa da parte dei circa 120 iscritti alla motoconcentrazione.
Fortuna ha voluto che le condizioni del terreno fossero comunque ottimali, asciutto e grip eccellente hanno però, da un lato, favorito la salita, dall'altro dato il via al valzer dei cappottoni...
La salita, seppur breve, era infatti sempre più pronunciata fino ad arrivare a una inclinazione tale da alleggerire l'avantreno sino a provocare dei paurosi monoruota...
Dall'impennata al ribaltamento il passo è breve e il tributo, al primo tentativo, lo hanno pagato in moltissimi...
I più fantasiosi si sono anche misurati nella costosa disciplina del lancio della moto (foto in basso)
Il servizio di assistenza era comunque presente e non mancavano dei gentilissimi ragazzi dello staff che prestavano aiuto a tutti sotto un sole davvero insopportabile sin dal mattino.
Foto in alto: la comitiva della spinta all'opera per fronteggiare le difficoltà dei piloti.
Se non riesci a visualizzare correttamente il video nella finestra qui in basso cercalo su BIKERSTUBE o scaricalo QUI
Per un campione di 360° come il vostro Posaja, un'occasione simile non poteva che essere ghiotta per mostrare lo stile di tanti anni di allenamento ed eccomi qui, nella sequenza delle immagini qui riportate, produrmi nella mia acrobazia preferita, il backflip a quota zero...
...e via si riparte alla conquista dei 100 chilometri del percorso della motocavalcata nel tentativo di recuperare il tempo perso in autostrada e che ci ha portato al via tardi.
Il tracciato era davvero perfetto per un giro estivo, molti tratti di sottobosco al fresco e all'ombra e pochi attraversamenti d'asfalto.
L'incontro con i gruppetti che riprendono fiato è sempre occasione gradita per scambiare quattro chiacchiere e confrontarsi sulle caratteristiche del giro (foto sopra)
Lungo i vari passaggi a prestare assistenza riscopro ovunque le facce di amici. già compagni di smotazzate durante l'inverno trascorso, oramai nel forlinese incontrare amici diventa davvero la norma...
Foto sopra: ammirate la bella T-shirt gadget della cavalcata!
Al secondo tratto hard mi pianto su un salitone ancora più tosto di quello in prossimità dello start e rimango completamente senza fiato e senza forze.
Qui sarò letteralmente soccorso da due angeli custode dello staff che mi daranno supporto durante la lunga sosta per recuperare le mie esauste energie.
Dopo poco vengo raggiunto anche dall'amico Max (foto in alto a sinistra) che è venuto a vedere se avevo bisogno di una mano ed ha fatto tutto il giorno il "pastore" andando su e giù lungo il tracciato a risolvere grane e a recuperare i partecipani ("pecorelle") dispersi.
In effetti la segnaletica, sebbene presente ovunque, non sempre era facilmente visibile, ma per una cavalcata alla prima edizione questi problemi sono normali.
Anche su questi passaggi le ruote che salutano il cielo non sono mancate (foto in basso)
Bellissimo il passaggio su una cresta con strapiombo doppio a destra ed a sinistra (la foto non rende, ma sembrava di viaggiare sulla lama di un rasoio, suggestivissimo!)
Giunto al primo ristoro ero talmente accaldato da temere una merenda pesantissima a base di piada allo squacquerone, ma fortunatamente c'era tanta frutta e da bere a volontà, proprio quello che ci voleva!!
Al ristoro si poteva eseguire il rabbocco grazie ad un servizio di rifornimento carburante con cisterne e taniche, organizzato dal Moto Club (foto a destra)
Bevuto, mangiato e rabboccato la benza, si riparte, pronti via....
Ma il terreno riarso non drena e la pioggia, a tratti, diventa insistente. Il risultato è il formarsi di una palta viscidissima su fondo secco. Mi sono fermato due o tre volte per controllare i cuscinetti della ruota posteriore perchè non potevo credere che la moto scodasse così tanto solo per l'aderenza...
E, della serie "non ci facciamo mancare nulla", iniziano anche alcuni passaggi fangosi a ridosso di un fosso carico della pioggia che comincia a cadere regalandoci refrigerio.
...e invece eravamo proprio sul sapone!!Per trovare presa bisognava scavare!!
Tra una difficoltà e l'altra si poteva dare della manetta in passaggi a toboga nel bosco davvero esaltanti e favolosi, con tutte curve in appoggio, destra-sinistra, a salire e scendere per centinaia di metri nel folto del bosco.
Devo dire che non mi aspettavo un giro così tecnico e fisicamente provante, veramente tosto!!
Durante l'ultimo hard incontro anche l'amico Buio su un passaggio tecnico che prestava assistenza, sempre bello rivederlo
e finalmente arriviamo al termine del percorso, bagnati e stanchi, anziosi di metterci a tavola e riposare.
E la cucina romagnola in questo ci ha dato supporto, in realtà c'è stato pure lo zampino dell'amico romano "Nerone" che ha preparato una vasca di bucatini alla amatriciana
Carne alla griglia, verdura, vino, non mancava nulla per riempire la pancia e rimettersi in sesto dopo tante energie bruciate lungo le mulattiere della prima "Un' Svà Sò"...
Foto a sinistra il nostro amico capitolino al cospetto della sua vera e propria opera d'arte! Come avrà fatto a regolarsi così bene per il sugo con queste quntità di pasta lo sa solo lui, comunque davvero bravo!
Nella foto sotto il mitico Gatto, dotato di mini distributore di limoncello che si aggirava furtivo tra i tavoli a "benzinare" i sopravvissuti al giro...
C'era anche Polizziotto (foto in basso) con cui è stato bello fare quattro chiacchiere mentre mi iniettavo per endovenosa l'ottimo pasto di fine smotazzata...
E l'atmosfera goliardica del ristoro, tipica dei romagnoli, contribuisce a dare maggiore gusto ad un sabato di motori come questo. Con i ragazzi di Alpinarace si va davvero sempre sul sicuro!
Ed ecco che ritrovo anche uno dei miei salvatori del secondo passaggio hard (foto in basso) se non fosse stato per loro io lì avrei già chiuso il giro e non avevo percorso ancora nemmeno 25 chilometri
Al banchetto rivedo con piacere anche il mitico Fanti (foto in basso) proprietario di una Husaberg talmente ben preparata da meritare un articolo intero su "Endurista" la rivista dedicata all'enduro amatoriale in uscita ad ottobre (nella foto in basso il Fanti sta sfogliando proprio le pagine dedicate alla sua belva!)
Bellissima giornata anche questa, qundi, il tempo di un ultimo gelatino (foto in alto) e via si rientra a casa. Enduristi Anonimi, come sempre, vi saluta e vi ringrazia d'averci scelto per condividere la passione per il tassello e vi da appuntamento alla prossima avventura!