2222
Motopasseggiata a Roio (AQ)

L'estate è arrivata e quest'anno è davvero torrida! Tutto ciò limita, e di molto, le possibilità di approfittare delle lunghe e chiare ore diurne per poter scorrazzare in moto stando sempre a rischio colpo di calore.

E' per questo che quando ho sentito di un giretto nelle montagne sopra L'Aquila, ho pensato: "lì fa fresco per forza, devo andare!"

Foto sopra: Marghi, lui chiama in continuazione la sua bella XR600 cancello...

Ed infatti, con un brevissimo giro di telefonate con l'amico Marghi in quattro e quattr'otto si organizza la spedizione EA. Appuntamento 8.15 al distributore sulla Roma-Aquila e becco pure il passaggio per la mia ramarra su un furgone da infissi (foto in alto), io viaggerò in macchina con Paolo e Bastiano (foto in basso)

Saremo in sette da Roma, quasi tutti parenti tra loro e con addirittura lo stesso cognome. Loro sono la temibile "ganga dei Pieri"...

Arrivati a Roio, paese da cui parte il giro, incontriamo anche il nostro "quattrovalvole" che ci viene incontro per un saluto reale dopo tanti scambi virtuali sul forum!

La formula dell'evento è ultrasemplice quanto efficace. Nessuna iscrizione, poche segnalazioni: si parte in gruppi guidati per una scorrazzata a basso livello di difficoltà che sale in quota nei monti tutti intorno.

Allo start c'è addirittura un prete che celebra la messa e ci impartisce la benedizione pre partenza, è sempre un piacere vedere integrato il nostro sport a tutti i livelli, anche quello religioso!

Appena partiti si inizia a salire lungo delle bellissime sterrate di pietre a tratti anche molto grosse. Il percorso scorre veloce e l'aria secca e fresca (ci sono minimo 10° in meno rispetto alla Capitale) permette di godersi a pieno ogni metro.

I miei compagni di gita sono tutti facce nuove o quasi, ma si sono rivelati degli ottimi ospiti ed il divertimento è stato totale.

Tutti ben equipaggiati, bene inteso, moto recentissime e di livello top, due Husquy 510, un CRF 450X, Kappa EXC 450, la bellissima Husaberg di Savy, l'inarrestabile XR 600 di Marghi, che lui si ostina a chiamare "cancello", ma che tanto ha ancora da dire e da dare!

Dopo pochi e velocissimi tornanti a salire si offrono alla nostra vista i primi scorci panoramici sulla vallata, da rimanere a bocca aperta, ma è ancora nulla rispetto a ciò che ci aspetta!

Moto e quad si amalgamano molto bene in questi percorsi quasi sempre scorrevoli ed anche i colleghi a quattro ruote manifestano una inusuale correttezza lasciando sfilare i centauri nei passaggi più tecnici.

 

In tutto i partecipanti saranno all'incirca una settantina, scortati dai numerosi locals del M.C. Aquila, che si faranno in quattro per portare al pascolo questa nutrita mandria di scapestrati assicurandosi che nessuno si perda o abbia difficoltà.

Più si procede, più si sale di quota e più fresca si fa l'aria, anche gli scorci paesaggistici diventano man mano sempre più belli! La goduria è pressoché totale...

Foto a destra: i boschi delle fiabe...

Le catene montane tutto attorno circondano e proteggono una vallata verdissima, si ha l'impressione di guardare all'interno di un castello dall'alto dei suoi bastioni.

Alcuni passaggi tecnici danno la giusta nota di pepe alla scampagnata motoristica, in particolare una lunga e tecnica mula di pietroni smossi che andava affrontata a gas spalancato e che ha mietuto le sue vittime...

Fortunatamente avevo con me tutti gli attrezzi per prestare assistenza a questo simpatico ragazzone ed al suo amico in difficoltà.

L'aderenza dello pneumautico in questo tratto era davvero precaria e perdere velocità faceva pagare caro l'errore.

SCARICA IL FILMATO

Scaricate il video quì sopra

Foto sopra: Savy in action

Giunti alla fine della irta un dolce avvallamento erboso ha permesso il ricompattamento del gruppo che è andato mano, mano sgranandosi in più sottogruppi.

Percorrere le sterrate in vetta a gas aperto è un'emozione gratificante, ma non quanto quella di ammirare i paesaggi d'alta quota. In questo tratto si era obbligati ad alternare questi due godimenti frustrandone ora uno ora l'altro senza trovar la pace di una decisione univoca.

Ovviamente, in tutto ciò, la calura non è mai stata percepita, anzi un cielo velato c'ha anche risparmiato il sole battente!

Finito il tour delle cime che sovrastano tutto il lato sud della frazione aquilana di Roio ci riaffacciamo sulla vallata dal lato opposto della montagna da cui avevamo iniziato la nostra smotazzata.

Il circolo lungo il quale s'è districato il tragitto ha misurato una cinquantina di chilometri scarsi e ci ha permesso di rientrare verso il punto di partenza prima delle 13.00 a dispetto di una partenza ritardata intorno alla 10.00 del mattino.

L'aria fina di montagna, la guida e la nostra indole godereccia e golosona, c'hanno aperto una voragine esofagea ed il pensiero di pregustare qualche piatto tipico ci fa allungare il passo per giungere presto al pranzo finale.

Ma manca ancora l'ultimo strappo tecnico che ci porterà a percorrere una ripida discesa con lo stesso terreno di pietra smossa davvero bella.

Qui lasciar correre la moto sarà l'unico modo per non affaticare braccia e gambe.

Alla sosta per una bevuta d'acqua di fonte non possiamo non notare la targa di questo mezzo fotografato sulla sinistra. Scritta a pennarello su un pezzo di cartoncino irregolare e per di più rettangolare, riporta la dicitura "Fac Simile"

Ora però è proprio giunto il momento di andare a parcheggiare gli stivali sotto al tavolo e con altri veloci tornanti a scendere riguadagnamo, dapprima l'asfalto ed infine il piazzale della partenza laddove c'è pure un bel ristorantino a prezzo convenzionato.

Ecco il gruppo parzialmente ricongiunto (Marghi ancora disperso). L'organizzazione omaggerà gli E.A. di alcuni piumini senzamaniche ricamati, non proprio di stagione, ma molto apprezzati!

Eccoci, freschi, rilassati e pronti a passare dalla manetta alla forchetta. Appena giunti, però, Eugenio si accorge d'aver perso le chiavi della macchina. Ma neanche abbiamo il tempo per disperarci che dei ragazzi gliele riportano, le avevano trovate lungo il percorso (foto a destra). Della serie "Qual'è quella cosa che hai più dell'anima??"

Quando si dice la giornata perfetta!

Bella ed allegra anche la tavolata, non resta che complimentarsi con gli organizzatori e tenersi l'agenda libera per l'appuntamento del prossimo anno!

Adesso scusate, ma vado a mangiare!

top