LA CAVALCATA DEI BRIGANTI
Siamo stati invitati a partecipare e, devo
dirlo, è stato un vero piacere per il popolo degli EA raccogliere
l'invito rispondendo numerosi... |
Il 10 settembre scorso il Motoclub abruzzese
Sahara Project ha organizzato e messo in pista
la terza Motocavalcata dei Briganti, un suggestivo evento non
competitivo che ha come ambientazione le splendide montagne della
maiella intorno a Roccaraso.
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All'evento ci siamo presentati in massa, c'erano: Davidexr350,
Gabrielek400one, il Cinghiale (tutti e tre arrivati direttamente
dalla sera prima), RV, Federeasy, il sottoscritto, Coeurdelyon,
Rich85, Luca68, Musashi, Max81, paoone, marco e Carlo (un loro
amico sudpontino) ed infine il nostro Cybermoto che ci ha raggiunto
in sella al suo nuovo K200.
Ma andiamo per ordine...
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Arrivando di buon mattino ci incontriamo con la delegazione
EA che ha campeggiato sin dalla sera precedente sul piazzale della
partenza davanti all'Hotel Pizzalto.
Incontriamo subito Davidexr350 e Gabrielek400one, ma
non vediamo il Cinghiale che, ci dicono, stia ancora dormendo
con i postumi di una boccia di rhum Pampero spianata la sera prima.
Quando apro la porta scorrevole del suo furgone questo
è il raccrapicciante spettacolo che si offre ai nostri
occhi!!
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Il parco chiuso della cavalcata
dona le prime emozioni.
Accanto alle innumerevoli KTM, alle Honda,
alle Beta ed alle Husaberg troviamo un gruppo di amici che si è
presentato con degli autentici gioiellini dei primi anni ottanta.
Noi non abbiamo potuto fare a meno di immortalare
questa Cagiva T4 (della foto in alto) e la favolosa KL 250 4t (1982)
ed il TT 400 che si vedono una sull'altra qui a destra.
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Rotti gli indugi ci prepariamo e, divisi
in tre sottugruppetti più umani come numero, partiamo!
Qui apprezziamo alcuni dei pregi che
fanno di questa motocavalcata un evento eccezionale.
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La prima cosa è che
la partenza è libera ed ogniuno quando vuole va, in secondo
luogo va apprezzata l'assenza dei quad che sono sempre ospitati
in questo tipo di eventi facendo diventare una usanza davvero insopportabile
il rito del tappo in mulattiera (sono bei mezzi ed hanno il diritto
di avere eventi tutti loro senza intralciare chi fa enduro su due
ruote)
Volendo continuare menzione d'onore và
alla segnalazione delle svolte che è sempre chiara, nei tratti
più difficili, inoltre, abbiamo sempre trovato assistenza
dello staff. |
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L'aspetto più bello resta però
lo scenario delle montagne della maiella che lascia a bocca aperta...
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Appena lasciato il piazzale della partenza si inizia
immediatamente affrontando una serie di saliscendi su quelle che
in inverno sono piste da sci.
Roccaraso, infatti, durante l'inverno è una delle
stazioni sciistiche più famose e frequentate d'Abruzzo.
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Per collegare le piste poste su montagne diverse e lontane
tra loro, il percorso ci porta su bellissimi sentieri.
Questi solcano campi e colline e ci portano ad attraversare
delle vallate in cui l'estate sembra non voler accennare a lasciar
il passo all'autunno.
Il caldo è tanto ma l'altitudine e le prime piogge
delle scorse settimane rendono l'aria meno irrespirabile rispetto
a quella delle ultime uscite.
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Pochissimi i tappi che in verità
erano poco più che rallentamenti (la partenza scaglionata
resta un'arma vincente in tal senso)
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In uno di questi intoppi ritroviamo il Cinghiale che,
partito un pò prima di noi in cerca di vantaggio, dato
che non aveva del tutto superato la notte di bagordi, si è
sentito sempre peggio sino al punto di mollare il colpo e tornare
verso il furgone poco dopo aver scattato la foto qui sotto.
In questo punto si doveva passare uno alla volta per
superare una serie di gradoni di pietra di una mulattiera in discesa.
Lo staff qui prestava assistenza andando su e giù con delle
belle moto da trial.
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Appena raggiungo il primo gradone faccio
lo sborone e lo attacco di slancio, il dislivello però è
proprio tanto e come la ruota anteriore tocca il suolo la posteriore
perde aderenza e si stacca da terra, la moto a questo punto mi proietta
in avanti verso la discesa in mezzo al bosco, proprio come una catapulta. |
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Il tempo si dilata e la caduta mi sembra eterna, un ribaltone
incredibile che alla fine si risolverà con la moto sottosopra
ed io in terra che rido come un pazzo. Sembra una bici pronta
per ricevere l'oliatura della catena.
Subito dopo è il turno di RV, che per simpatia
nei confronti del suo WM decide di arrivare lungo sul costone
appena fuori dal bosco finendo una decina di metri sotto al livello
del sentiero.
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Mentre accennavo a risalire in sella scambio due chiacchere
con un simpatico membro dello staff che ci segue sul sito (bella
figura di merda che c'ho fatto!) e lui mi anticipa che la mulattiera
seguente è fatta di curve in sequenza stile "cavatappi"
(ndr) facendo chiaro riferimento alla famosa curva del
circuito statunitense di Laguna Seca .
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Presto fatto arriviamo al punto descritto
e ci rendiamo subito conto che le curve in sequenza non sono solo
un paio, ma decine e decine ed in fortissima pendenza |
A dispetto della mia ruota consumata alle
tele, invece, nessun EA tentennerà nel superamento dell'ostacolo. |
Questo tratto è una vera goduria;
prendere il ritmo e divorare una curva dopo l'altra facendo oscillare
la moto da desta a sinistra è davvero bellissimo, tanti
i piloti che qui avranno problemi e si pianteranno.
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Giunti in cima all'irta ci
fermiamo per ricompattarci e rimanere disponibili per dare aiuto,
qui troviamo vecchi amici e scambiamo 4 chiacchiere in allegria
Il polverone ancora non fa sentire la sua
mancanza e la simpaticissima espressione del nostro Gabrielek400one,
qui a sinistra ritratto durante la sosta, ce lo testimonia... |
Mentre aspettiamo Federeasy un membro
dell'organizzazione ci comunica che da basso stanno deviando i
piloti per aggirare l'ostacolo e noi ripartiamo convinti che il
nostro sia stato ricacciato in dietro non sensa difficoltà
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Troviamo subito il rimpiazzo in questo
ragazzo in sella ad un'altra easy che si trova in difficoltà
per l'uscita della catena che si è andata ad incastrare.
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Ecco il groviglio di maglie incastrate...
Mentre
cerchiamo di aiutarlo senza successo, ci raggiunge Federeasy che
incredibilmente era stato rallentato dallo stesso inconveniente.
Tanto è vero che, malgrado noi avessimo
abbandonato le speranze di risolvere, lui in 4 mosse e 6 bestemmie
ha avuto ragione della panne |
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Ma le noie arrivano a coppie e Davide
si presenta con questo bel chiodo piantato nella gomma di dietro,
la sostituzione della camera d'aria si rende indispensabile.
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Gabriele, forte delle sue
mousse, lo prende un pò in giro e lo tormenta con il lancio
di piccoli sassi e pigne, alla fine Davide esausto si vendicherà
con sommo livore!!
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Ma chi la fa l'aspetti e, appena ripartiti,
anche il buon Gabry si allungherà al suolo (che Davide
porti sculo??)
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Dopo una settantina di chilometri raggiungiamo
il rifornimento che è attiguo al gazebo del ristoro
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Qui accade l'impensabile, sono finiti sia l'acqua che
i panini e almeno una cinquantina di piloti, come noi, rimangono
a secco.
Questa è una grave carenza che macchia un'organizzazione
altrimenti impeccabile, dopotutto nelle ore tra l'iscrizione (ore
8.30 circa) e la fine dei panini (ore 13.30 circa) c'era tutto
il tempo per prendere provvedimenti nel caso si fossero presentati
più iscritti degli attesi.
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Poco male, ci rituffiamo
in questi favolosi scenari enduristici che ci sfameranno l'anima,
qui a destra (ad esempio) vediamo l'incontro tre Musashi e Max81
con Boris e Anna che abitano in una casetta rurale proprio in mezzo
a queste montagne e che ci tengono ad offrire la loro ospitalità!
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Gli ultimi passaggi saranno tra i boschi in mezzo a canaloni
secchi e pozze di liquame maleodoranti sino a riguadagnare il
piazzale della partenza - ben 130 Km di divertimento puro.
Qui ci riuniremo tutti e, dopo aver caricato le moto,
ci tufferemo nel ricchissimo pranzo a base di affettati misti,
pasta e fagioli (i famosi cazzetti), lasagna, carne mista alla
brace, patatine fritte, dolce e frutta, il tutto annaffiato da
acqua ed un ottimo vino rosso a volontà.
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Gabriele entusiasta dei suoi
cazzetti con i fagioli fa addirittura la scarpetta col pane!!
Morale? Questa è senz'altro una
delle più belle cavalcate mai fatte. |
Un carico di moto... scene da cavalcata!
Appuntamento all'anno prossimo!!!
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