Ringraziamo per le foto: Marco Serventi e Fotoplanet
Ed eccoci al primo appuntamento della nuova stagione di enduro, la 5° edizione della Motocavalcata delle Maestà di Varsi (PR), evento non competitivo che si ripete ogni anno ad inizio settembre.
La location è quanto di meglio si possa avere a disposizione per tracciare un percorso di enduro, montagne ricoperte di boschi ad incorniciare una vallata solcata dal fiume Ceno, cosa si può chiedere di più?
Ed in effetti la bontà della manifestazione è premiata dalla grande affluenza di piloti (quest'anno più di quattrocento) tra cui i miei compagni di merende (foto in alto a destra lo Zingaro (che era alla sua prima motocavalcata e con la moto appena presa), qui in basso Filippo e Capitano ed a destra Roberto e Cataweb)
Programma intenso: 110 Km di fuoristrada con 4 tratti hard bypassabili, 2 ristori e pranzo finale, il tutto per €35 comprensivi della maglia ricordo (foto in alto a sinistra), più che equo!
Foto in basso: lo stand delle iscrizioni
Foto in alto: consegna del numero e della T-shirt
Alla partenza lo staff provvede a scaglionare in gruppetti di 5 i piloti in modo da distanziarli ed evitare che si formino gli insopportabili tappi ai piedi delle mulattiere, in effetti il sistema si è rivelato efficientissimo.
Dopo poche decine di metri si attacca da subito un ripido salitone di terra e sassi dove mi è toccato fare lo slalom tra decine di motociclisti piantati per riuscire a guadagnare la vetta senza fermarmi.
Subito dopo si riscendeva verso il fiume percorrendolo per circa un chilometro lungo il greto e guadando diverse volte.
La giornata era perfetta, aria fresca e sole , i guadi sono pertanto stati molto apprezzati da tutti...
Guidare sui ciottoli delle rive del Ceno non è stato per tutti facile e, in effetti, i primi 50 Km di cavalcata erano molto tecnici anche nei tratti comuni hard/soft per cui i principianti/amatori si sono trovati a fronteggiare grosse difficoltà, ma anche questo è il bello dell'enduro.
Foto in alto: un gruppetto di piloti fermi per riparare una foratura...
Devo dire che gli hard erano praticamente dello stesso grado di difficoltà del trasferimento, deduco che le varianti soft dessero modo ai meno allenati di riprendere fiato. Nei passaggi impegnativi c'era sempre del personale dello staff a dare aiuto.
La segnalazione delle svolte era ineccepibile! La segnaletica era di quella tipo gara col cerchio rosso ad indicare il percorso giusto e cerchio rosso con croce nera ad indicare il sentiero sbagliato, ma c'erano moltissimi segnali di conferma anche a distanza dagli incroci, perdersi era impossibile...
Finalmente al posto dei bypass Hard/Soft abbiamo potuto affrontare gli incroci Difficile/Facile, evviva l'itaGliano!!
Le difficoltà lungo il percorso non erano mai eccessive, anche grazie al fatto che l'assenza di precipitazioni ha fornito un terreno asciutto e "gripposo", ma lo scotto da pagare è stato quello di dover mangiare un pò di polvere ...non si può avere tutto.
Una breve sosta nel bosco per bere e riprendere fiato è stata l'occasione per fraternizzare con questi simpatici ragazzi di Mantova (foto in basso) dei simpaticoni con cui mi sono ritrovato anche lungo il resto del percorso ed ai ristori per far quattro chiacchiere e sparar due c@zz@te
L'80% del tracciato correva all'ombra dei boschi per cui la temperatura è stata sempre sopportabile, anche l'altitudine ha contribuito a rendere l'aria fresca e respirabile, le condizioni erano ideali!
Al primo ristoro facevano bella mostra di se alcune vecchie enduro dei primi anni novanta (se non fine ottanta) che erano davvero bellissime, della serie "raggiungere il massimo divertimento con qualsiasi mezzo!"
E non possiamo esimerci dal menzionare il gruppo de "i maiali del Po", tre scanzonatissimi amici che si sono fatti le maglie gara personalizzate con il logo del maiale endurista... FANTASTICI!
E via si riparte, dopo il sali e scendi, i guadi ed i passaggi davvero tecnici dei primi 60 Km, la seconda parte del giro riprende più scorrevole, ma con molti sassi smossi in più...
Si sale su un monte per poi ridiscendere per guadagnare il letto del fiume in un'ansa secca e pertanto senza guadi, ma con i consueti ciottoloni che fanno guidare come in sella ad un toro meccanico infuriato, l'unico antitodo è aprire la manetta e conquistare una velocità sufficiente a galleggiare sopra allle pietre.
Foto in alto: scene da motocavalcata, un tizio nel bosco con in mano una sella!?!?!?
I Km scorrono sempre più lenti, sarà la stanchezza, sarà la mancanza d'allenamento dopo la pausa estiva, sarà anche che la mia ramarrona ha quei 20 Kg in più rispetto agli altri, ma dall'80 Km ero già esausto e ho cominciato ad alzare molto il mio ritmo di guida cercando di recuperare energie...
Arrivo così, esausto, al secondo ristoro. Foto in basso: la curata segnaletica del percorso.
Nel tratto finale un salitone ripido e largo, ma pieno di sassi smossi e piloti piantati, regalerà l'ultimo brivido vero della cavalcata.
Devo dire che i ristori erano un pò deludenti, qualche fetta di salame, merendine, succhi di frutta e acqua. Forse dei panini ed un boccione di vino avrebbero fatto la loro porca figura la in mezzo, però, visto il caldo, ci si poteva anche accontentare solo di bere.
Se non visualizzi correttamente il video qua sotto puoi scaricarlo direttamente da questo LINK
Percorsi oramai 100 Km già pregustavo il momento della fine quando, in un sentiero stretto ed in forte pendenza, prendo male un gradone di pietra e la verdona mi scarta verso il burrone a destra. PANICO! Mentre esco di strada agguanto il ramo di un albero e rimango appeso li come una scimmia, con le gambe a pendoloni e il rumore della mia verdona che sfoltiva la vegetazione in caduta libera
Fortunatamente nessun danno, né a lei, né a me e devo ringraziare tutti quei ragazzi che si sono fermati per aiutarmi a disincastrare la motoretta dalla vegetazione, rimetterla in piedi e guadagnare il sentiero in fondo al precipizio da cui sono ripartito ed ho potuto riprendere il percorso.
Giunto al ristorante mi aspettava un buon pasto a base di penne all'arrabbiata, arrosto con patate, dolci, caffé acqua e ...finalmente, VINO!
Verso la fine mi sentivo davvero esausto e gli ultimissimi Km si sono rivelati infiniti, c'era addirittura un cartello "Fine" dal quale riprendeva un sentiero che proseguiva ancora allungo, vagavo come un naufrago in preda al miraggio di raggiungere terra...
Foto in alto: un'altra delle bellissime "vecchie glorie"
Li c'era pure il fotografo che stampava gli scatti per i partecipanti, chi non avesse potuto richiedere il proprio può contattarlo direttamente tramite il link al sito di Fotoplanet che sta qui a sinistra.
Al pranzo finale recupero anche i miei amici Cataweb (foto in basso) e lo Zingaro (a destra), quest'ultimo, nonostante fosse alla sua prima esperienza, è riuscito a spararsela tutta!! Davvero bravissimo, anche perchè era davvero tosta!
E anche per questa volta è tutto, l'appuntamento a Varsi èper il prossimo anno. Enduristi Anonimi vi rimanda alla settimana prossima per raccontarvi della Motovigna, buon enduro a tutti!