11 piccoli (grandi) indiani
|
Testo: Elleon21
Foto: Cicoria81
|
|
Alla richiesta dei gemellati Enduristi
Etruschi Off Road di poter calcare le terre intricate delle montagne
della Tuscia, la Sezione Altolazio ha risposto con prontezza portando
il sottoscritto, Elleon21, ad organizzare l'incontro con i collleghi
di tassello della sponda marittima, cioè con il Gran Mogol
del tassello tolfetano Mario Mennix. |
|
il rendez-vous tra i gruppi avveniva
nei pressi del suggestivo ponte in ferro che doveva servire per
il transito della ferrovia Orte/Civitavecchia, mai finita, oggi
più nota come la ferrovia fantasma.
Li trovavamo anche alcuni piloti in sella
a pit-bike ed un endurista in erba (foto in alto).
|
All'uscita partecipavano 11 piloti (Elleon21,
cicoria81, Peppe ed il figlio Marco, Ermanno, Sandro, Costantino
e Davide ai quali si univa Mennix, Marco ed un altro del quale
non ricordo il nome (chiedo venia ... ma l'età è
quella che è!).
Undici anonimi trasformatisi in breve
tempo in altrettanti piccoli indiani come da titolo, visti i posti
transitati che, nonostante personalmente li abbia visitati più
di una volta, apparivano sempre nuovi e quantomai difficili da
violare (questa volta Mario ha dato il meglio di sè).
|
|
|
Il percorso, iniziato con un andamento
piuttosto tirato, una volta giunti nel regno del Mennix si è
trasformato in un gorgo di saliscendi, tornanti e toboga da far
girare la testa.
Per fortuna le brevi soste, oltre a permettere
di ricompattare la pattuglia indiana, davano modo di recuperare
forze per gli sforzi successivi.
|
Ci potevamo far mancare piccoli
ma impegnativi guadi?
Naturalmente no, solo che oltre a qualche
ruscello passato in allegria, come quelli delle foto sottostanti,
Mennix pensava bene di far lavorare anche "la compagnia della
spinta" della quale, a onor del vero, è stato apprezzato
protagonista.
|
|
|
Foto a sinistra ed in basso:
divertimento ed emozione sempre ai massimi livelli durante i passaggi
acquatici...
|
Il passaggio più difficile
aveva le fattezze di una salita piuttosto corta, ma in forte pendenza
e resa viscida dal bagnato e da grosse radici che attraversavano
il sentiero.
Dopo i primi tribolati tentativi, i piloti
in attesa del proprio turno per affrontare la irta, vedendo le difficoltà
dei primi, decidevano di percorrere una strada alternativa facendosi
largo tra rami e rovi utilizzando le proprie cavalcature come caterpillars.
|
|
Il plotone degli Enduristi Etruschi manifestava
il suo gradimento per il tipo di percorso ideato dal Mennix, scoprendo
scenari e un modo diverso di fare off.
|
Si facevano a questo punto degli incontri
inquietanti... che ci consigliavano di abbandonare al più
presto la location...
Foto in alto: resti di enduristi
|
Nella tuscia, infatti, la
disciplina è solitamente praticata su sterratoni e su mulattiere
meno accidentate... comunque si sono dimostrati dei manici di tutto
rispetto anche nelle difficoltà, nonchè ottimi compagni
di sgassata.
Nonostante un contrattempo con un vigilante
di una zona protetta, risoltosi con la solita diplomazia riconosciuta
agli EA, la truppa continuava a macinare kilometri in allegria pur
sudando le famose sette camicie nell'impresa di risalire la china
della mitica Valle del Mario.
|
|
|
Non prima, però, di aver scattato
una fotografia ricordo in puro "Amico del Giaguaro Style"
dove il frontale della moto di Elleon21 provava una nuova mascherina
che neanche J.R. di Dallas poteva vantare sulla sua limousine
(foto a sinistra) .
Giunti in tarda mattinata e in prossimità
del bitume ai piedi di Tolfa il gruppo prendeva diverse strade,
chi intenzionato a raggiungere la propria abitazione e chi, invece,
dando sfogo ai propri istinti di sopravvivenza decideva di effettuare
un pit-stop nella trattoria già conosciuta in occasione
del 1° Mennix Rodeo.
|
Questa volta, però, Mario si è
voluto proprio divertire facendoci percorrere i sentieri della
valle, che solitamente solchiamo a scendere, in salita, impegnando
gli esploratori motorizzati in superamenti di gradoni di roccia
in successione, roba da lasciar senza respiro.
Il tutto ambiantato in un intrigo di
sentieri stretti e irti con difficoltà via via crescenti.
|
|
|
Al termine della giornata, per gli ospiti
viterbesi si presentava il problema di rientrare a Vetralla in
off da Tolfa e, dopo aver eseguito un rapido referendum su chi
si ricordava meglio la strada...
|
...decidevamo di affidare le nostre sorti
all'ultimo nella foto sopra che, nonostante la pioggierellina,
prendeva in mano la situazione decidendo per un rientro lungo
stradoni sterrati che in breve tempo ci conducevano ognuno nelle
proprie tane.
In basso foto ricordo dei superstiti
dopo aver reintegrato i liquidi e non solo quelli
|
|
|
Alla fine il giro contava
150 Km, 4/5 dei quali in off, litri di sudore sparsi nella radura
tolfetana e animo rilassato per la bella giornata trascorsa.
Con questo termina il mio Report ufficiale,
se vi è piaciuto parlatene bene...
... se non vi è piaciuto fatevi
i fatti vostri .
Appuntamento alla prossima avventura
|
|