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La prima "VipVolta"!

Eh si, domenica è stata l'occasione per la nostra Vipera di assaggiare il "morso" del fango e della polvere, l'occasione l'ha fornita, per così dire "in maniera incidentale", un test che stavo realizzando per una nuova rivista di una Beta Alp 4.0.

Mi interessava inquadrare questo modello specificatamente nelle vesti di "motina" tutto fare, adatta ai neofiti, ai piloti di statura "risicata" ed alle donne. Quale miglior occasione per sfruttare la passione per i motori della mia futura mogliettina?

L'emozione e la contettezza della nostra Viperella traspare sin dal mattino dal sorriso sotto il casco (foto in alto), malgrado il meteo che volge gradualmente verso il brutto...

Foto in alto: primo stop e prima incertezza, Vip appoggia dolcemente la moto al suolo ed esulta!! ...è visibilmente felice della nuova esperienza!

Iniziamo subito con un percorso semplice lungo il torrente Parma che attraversa l'omonima città e cominciamo a risalirlo viaggiando su una sterrata molto scorrevole e piatta. In alcuni tratti, però, le piene hanno "mangiato via" la strada carraia e siamo costretti a fare delle piccole divagazioni per recuperarne il tracciato sopravvissuto all'inverno.

Mano a mano che ci dirigiamo verso le colline il terreno si fa sempre più pesante a testimonianza che la pioggerellina che comincia a cadere oggi, nei giorni scorsi, quando in città c'era il sole, qui aveva già fatto la sua comparsa impregnando ben bene il suolo.

Foto in basso: particolare dello stradello eroso dall'impeto delle acque.

Ed è proprio nel tentativo di raccordare uno di questi punti che decidiamo di effettuare un taglio per guadagnare, attraverso uno scalone di terra, uno stradello poco più in alto.

Da bravo cavaliere, mi offro di portar su la Alp di Laura, ma come mi avvicino all'irta mi rendo subito conto d'aver fatto una c@zz@t@ bella e buona.

Mi sono infatti infilato in un punto dove il fiume ha portato terra fine e trattenuto acqua e la ruota posteriore della Beta comincia subito ad affondare nella palta arrestando il mezzo.

"Poco male" penso tra me, ma al momento di tirare fuori la moto dal fango mi accorgo che si tratta di una cosa tutt'altro che semplice. Siamo in mezzo a delle sabbie mobili vere e proprie e, malgrado ci abbia piazzato sopra un bel tronco, non posso fare a meno di sprofondare fin quasi al ginocchio solo per tentare di trovare un giusto appiglio per afferrare la moto.

Dopo lunghi minuti in cui la situazione non fa che peggiorare inesorabilmente veniamo tratti in salvo da un signore che, con la ruspa, stava lavorando li vicino proprio al ripristino dello stradello che volevamo percorrere.

Una bella sfiga, ma nella sfortuna ci ha detto davvero bene, senza quel signore così gentile saremmo ancora li, con i piedi affondati ed immobilizzati nel fango a cercar di spingere e tirare per liberare la ruota dalla morsa di quel cemento semiliquido...

Il recupero, anche se con l'ausilio del potente scavatore, non sarà comunque semplice e, nelle varie fasi di "ripescaggio" causerà la rottura della corda prima, e il danneggiamento di una maniglia posteriore e del portatarga successivamente...

Decidiamo quindi di prendere una meritata pausa per riscaldarci ed asciugarci in una simpatica trattoria dove un buon piatto di tortelli e qualche bicchiere di rosso ci restituiranno le energie per affrontare le ripide salite verso il monte Sporno.

Foto a destra: l'espressione rasserenata dal conforto del pranzetto al calduccio.

Foto a sinistra: Vipera cerca di pulire la "pappetta" vischiosa dal manubrio e di liberare il parafango anteriore dallo strato di impastone che tiene la ruota frenata.

Ma in questa seconda fase della gita la pioggia renderà il fondo sassoso particolarmente sdrucciolevole e Vipera pagherà l'inesperienza con qualche ruzzolata di troppo. Decidiamo così di fare dietrofront e riconquistare la via di casa percorrendo a ritroso la carraia lungo il Parma per guadagnarci una bella doccia calda ed un thé ristoratore...

Le condizioni per un debutto non erano certo le migliori, ma Vip ha sfoderato lo stesso tutta la sua grinta e, per di più, si è divertita. Merito sicuramente anche della polivalenza della Alp che le ha reso facili anche i passaggi meno "banali", la stanchezza, più che l'inesperienza l'hanno fermata, ma sono sicuro che al prossimo giretto sarà già tutta un'altra storia. Intanto mi riprometto di ritentare quando le condizioni del terreno saranno migliori e poi la ringrazio per la bella giornata di off che mi ha regalato, la più bella della vita!!
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