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LAST MAN
STANDING |
Foto: Posaja, Musashi
Testo: Posaja |
Appuntamento al solito chioschetto sulla
via dei laghi, zona Castelli Romani, aria fresca e giornata luminosissima,
Max81, Musashi, Federico, Andreak, Coeurdelyon, Mec Gyver e Posaja,
gli ingredienti per un sabato favoloso sembrano esserci proprio
tutti ...
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Last man standing, ovvero
sino a che rimarrà un solo uomo in piedi, questo il titolo
provocatorio di un'uscita sudpontina lungo il bellissimo percorso
attraverso i pratoni del Vivaro che si dimosrerà tragicamente
profetico di cattivi auspici, fortunatamente superati con la consueta
compattezza di gruppo degli EA.
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Il fondo ancora arido crea alcuni problemi
di grip nel terreno ridotto a sottilissima ed impalpabile polvere
di terra (foto a destra ed in basso) |
Brevissimo trasferimento
per lasciare l'asfalto direttamente all'attacco di una rampa ripidissima
giustamente battezzata "l'ascensore" per la velocità
con cui proietta i piloti in quota.
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Foto in basso: Max81 porta la TT350 del
buon Tavernello oltre ad un ostacolo che ha fermato il legittimo
proprietario sulla mitica mulattiera Musashi... |
La stessa polvere che si alza a colonne
al nostro passaggio sui più veloci sterrati che seguono
questa prima, bella, mulattiera (foto in basso Coeurdelyon tra
le nuvole di polvere)
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Foto a destra: Posaja con sullo sfondo
la Capitale ai piedi dei Castelli Romani ...
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E' su questi passaggi più scorrevoli
che accade il patatrack, Mec Gyver (foto in alto) su una caduta
banale urta il mignolino con una pietra, rompendosi l'ultima falange
e tagliando profondamente la pelle.
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Superate le difficoltà
della mula Musashi con tornanti a salire tra pietroni fissi (bellissima!)
alcuni freschi e coreografici tratti veloci in sottobosco.
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Nella foto in basso il buon
Musashi presta i primi soccorsi al malcapitato.
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Il prode Mec Gyver, malgrado la ferita
sia profonda, e sicuramente dolorosa, stringe i denti e guida
il suo mezzo fino all'ospedale di Velletri.
Foto in basso: l'Ospedale come il parco
chiuso di una gara
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Si inganna l'attesa del responso medico
con racconti e facezie, rasserenati dalle condizioni dell'infortunato
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Max81 e Coeurdelyon pensano addirittura
di reciclare una ambulanza per allestirla a furgone ufficiale
per il trasporto delle moto EA
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E finalmente l'esito della disavventura
si risolve, tutto sommato in poco tempo.
Mec Gyver insiste nel voler rientrare
solo per non pregiudicare la continuazione della smotazzata, ma
il sottoscritto si sacrificherà riaccompagnandolo fino
all'auto almeno per aiutarlo a caricare la moto sul carrello.
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E' così che dall'allegra brigata
si iniziano a contare i primi due eliminati, ...l'avventura continua.
Dopo poco, il carter destro del Kappa
di Andreak comincerà a perdere vistosamente olio - oltre
a riportare la rottura del cavalletto in un tentativo di avvio
a pedale per defaillance della batteria (la nota Kappaffidabilità)
- obbligando il gruppo a provvedere una riparazione di fortuna
(meno un'altro)
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Foto in alto: Max81 in sottobosco |
Infine un'ultimo colpo di scena ammutolirà
in maniera definitiva il TT350 di Federico obbligandolo all'abbandono
del mezzo e conseguente passaggio sul TTR due e mezzo di Coeurdelyon
(meno altri due)
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E' così che l'esito finale della
first edisciò del "Last Man Standing"
si conclude tra mille risate in una vittoria ex equo tra Musashi
e Max81, ma la prossima voltà sarò davvero agguerrito
per una rivincita senza quartiere.
Appuntamento al prossimo LMS a tutti gli EA
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