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Sui monti di Parma

La realtà del sito Enduristi Anonimi e del numero sempre crescente dei frequentatori che ne formano la community, è basata soprattutto su un genuino senso d'amicizia che accomuna spiriti, per così dire, affini e che porta a sviluppare un rapporto umano diretto che va al di là della condivisione della passione per la moto.

E' così che molti di Voi lettori sanno già che mi sono trasferito a Parma per lavoro e per chi ancora non se ne fosse accorto sfrutto queste righe introduttive per metterlo a parte di questa bella novità.

Da questo cambiamento geografico ne deriva anche un arricchimento per ciò che riguarda il racconto dei luoghi e dei modi di endurare nelle zone più a nord del bel Paese, laddove ancora non c'eravamo mai spinti.

Sinceramente, appena giunto in città, non pensavo di trovare moltissimo enduristicamente parlando, soprattutto per l'assenza di un efficace veicolo divulgativo della realtà motoristica che si respira da queste parti. Devo dire che l'accoglienza da parte del popolo del tassello è stata davvero calorosa sin da subito!

Dai racconti dei miei nuovi "compagni di merende" scopro tutto un mondo di enduro e passione che mi lascia piacevolmente sorpreso e così, al sabato, sono impaziente all'idea di fare il mio battesimo del fango sui monti dell'appennino emiliano.

Anfitrione e apri pista della tanto agoniata escursione è Roberto, una vera manetta! Cavalca una elaboratissima ed efficace Husqvarna 450 con la quale corre nel Campionato italiano Major.

Dire che è un missile in sella alla sua belva non rende sufficiente giustizia al suo stile di guida che merita davvero di essere ammirato dal vivo.

Foto sopra: Roberto

Insieme a noi altri cinque compagni di ventura, Capitano (già amico su motopub - è lui che mi ha introdotto nel gruppo facendomi sentire subito a casa ), Filippo, Massimiliano, Max e Giacomo.

Abbastanza variegato anche il parco moto che, oltre alla mia verdona, per l'occasione rinnovata con un kit plastice Cemoto, e alla Husquy di Roberto, contava tre Kappa 300 e due CRF-X (una 250 ed un 450).

Foto in basso: la bellezza dei passaggi nel sottobosco ancora non ridestato dai torpori della stagione fredda...

 

Fin dagli aperitivi infrasettimanali, prodromici dell'uscita, mi ero reso conto che la cultura dello stare insieme e del divertimento in sella sono le stesse che ho lasciato a Roma e, seppur con facce diverse attorno, l'allegria resta quella che ha formato, negli anni, la figura dell'Endurista Anonimo verace e questo mi ha aiutato a sentirmi immediatamente a mio agio.

Premetto dicendovi subito che il tracciato lungo il quale si è snodata la motoescursione è stato veramente fantastico!

Partendo da Langhirano, un paesino ad una trentina di chilometri da Parma, ci siamo subito tuffati in off per affrontare i circa 100 Km del giro senza toccare asfalto se non per rifornirci di benzina e labrusco.

Il terreno è abbastanza vario ed alterna tratti di fango a pietraie di sassi smossi fino a regalare qualche passaggio sulla neve nei punti più in quota .

Foto in alto: particolare di un impianto di risalita, siamo nel mezzo di una pista di sci

La compagnia viaggia ad un passo davvero sostenuto e le salite a tornanti con appoggio diventano delle vere prove speciali in linea! Foto a sinistra: ritratto ricordo al cospetto di una gigantesca croce metallica posta su una delle vette visitate.

Nel mezzo di un bosco ci troviamo la strada sbarrata dal lavoro dei taglialegna (foto in alto) e saremo costretti ad aggirare l'ostacolo con un pò di inventiva.

Il bypass per riguadagnare il nostro sentiero non è agevole, bisogna affrontare una impervia scarpata (foto in basso). Max e Filippo optano per una soluzione a monte e, nel tentativo di superare la zona di taglio dall'alto, bloccano la carovana per più di mezzora dando modo a gli altri di fare un pò i somari (foto a destra )

A questo punto giunti il gruppo è già ridotto visto che Max e Giacomo (già in moto ore prima della nostra partenza) ci avevano salutato subito dopo il sentiero "dei pazzi" una strettissima via posta lungo una scarpata altissima e costellata di frane, sentiero off-limits per chi soffre di vertigini

Della serie "non facciamoci mancare niente" ci ritroviamo perfino ad affrontare il guado di un ruscello dal letto di pietre viscido ed insidioso, tanto che richiederà il tributo di un tuffo carpiato del buon Massimiliano per consentire l'attraversamento indenne del resto della truppa (foto in basso e a destra: le fasi dello sfortunato quanto imprevisto bagno)

Fortunatamente i riflessi felini del nostro amico gli permetteranno di rialzare prontamente il mezzo evitando così che l'acqua penetri nella scatola filtro aria il che ci avrebbe costretto ad un lungo intervento d'asciugatura...

Gli scorci panoramici della gita sono davvero fantastici e la tecnicità dei passaggi enduristici regala emozioni fortissime, anche da queste parti la natura offre un vero parco dei divertimenti per gli amanti del tassello!!

Se non visualizzi correttamente il video in streaming puoi scaricarlo QUI

...e come da tradizione inviolabile il connubio tra manetta e forchetta trova in questi luoghi, patria del salume e del lambrusco, un alleato impagabile nei bar dei piccoli agglomerati dove è possibile rifornire di carburante le motociclette e fare il pieno d'allegria e cibarie agli stanchi piloti!

Il tempo scorre via così velocemente durante una giornata tanto bella e la sera ci sorprende sulla via del ritorno non prima dell'ora di cena, ma con stampato sul viso il sorriso ebete di chi s'è proprio divertito! Adesso che ho rotto il ghiaccio ne ho la prova, malgrado la nostalgia inevitabile per i tanti compagni delle uscite romane, anche qui mi troverò benissimo, grazie soprattutto a questi fantastici ragazzi con cui non si può che endurare di gusto...

...la famiglia degli Anonimi è destinata ad allargarsi!!!

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