A volte ritornano!
L'occasione ce la da Endurovet che organizzerà la cena del sabato sera e parte del giro della domenica sui monti Sabini in direzione Abruzzo, passando dal reatino per raggiungere il lago del Salto e quello del Turano |
Rinunciare alla vita di tutti i giorni, agli amici, ai luoghi e alle abitudini è una cosa bella tosta quando ci si trasferisce in un altra città e così, quando mi è capitata l'occasione di ripassare per qualche giorno da Roma non mi è parso vero riuscire ad organizzare una bella rimpatriata EA con cene, dopocene e giri in moto alla vecchia maniera.
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Della partita in moto saremo solo in 4, Posaja, Pirata, Coeurdelyon e Endurovet
...ma per la cena la compagine sarà ben più nutrita con Caprareccia, Rich85, Musashi, V-mic e Signora che ci raggiungeranno a casa di Endurovet per una bella braciolata in allegria.
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Io e il Pirata arriveremo a cavallo della mia Dorsoduro con cui ci faremo anche un bel giretto verso il mare per la serata di chiusura del pub il Serpente facendo i somari sulla Cristoforo Colombo, ma questa è un altra storia...
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Alla cena non sono mancati, come di consueto, brindisi, ottime pietanze ed allegria condite dei mille racconti di enduro che saltano inevitabilmente fuori in queste occasioni.
Foto in alto e a destra Coeurdelyon che mesce vino e gira la carne sulla griglia, un vero tuttofare! |
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Ma la serata non può certo finire con la sola cena e una tappa al pub il Serpente, ritrovo storico degli EA, è d'obbligo, anche per salutare Simisì e accordarci per la festa sulla spiaggia che si terrà di lì a qualche giorno...
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Come al solito al Serpe si continuano i brindisi e la simpatia cresce grazie anche al prezioso contributo di Simone che ha sempre la battuta prota ed efficacie
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Non ci resta che preparare le nostre belle, pulire i filtri e caricarle sul furgone per affrontare il giretto della domenica con appuntamento per la partenza proprio da casa di Endurovet, il nostro padrone di casa della cena della sera prima. Cena di cui portiamo diversi segni sui visi provati dalle libagioni e dal poco riposo concessoci.
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Ma essere EA equivale anche ad essere ben allenato ad endurare con l'handicap dei postumi di serata e, pronti via, ci tuffiamo sulle sterrate dei monti sabini, direzione Turano.
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Salendo dalla valle dell'Aniene, dopo pochi chilometri, ci imbattiamo in un simpatico contadino piazzato proprio sullo scollinamento di un passaggio tecnico tra sassoni e gradini di roccia. Pensiamo possa aver qualcosa da ridire sul rumore, ma invece ci ferma per offrirci degli squisiti fichi appena raccolti.
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Dopo la saporita e rinfrescante merenda fuori programma, riprendiamo il nostro giretto estivo alla ricerca della frescura del sottobosco per salvarci dalle temperature che salgono ogni minuto che passa.
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Ma il sottobosco presenta anche i suoi imprevisti e Pirata si trova il naso accarezzato da un rovo che glie lo colora di rosso, ma poco male...
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Lungo il percorso non si risparmiano i piccoli imprevisti, come cancelli chiusi a lucchetto lungo la strada, fortunatamente poco lontano troviamo un piccolo passo apribile che richiudiamo diligentemente dopo il nostro passaggio.
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Endurovet intento alle operazioni di apertura prima, e chiusura poi, del passo in fil di ferro e assi. "Cancelli e fossi, come li trovi li lassi" recita un detto di queste parti, in effetti occorre sempre essere rispettosi dei luoghi dove i contadini lavorano e un cancello lasciato aperto potrebbe far scappare del bestiame al pascolo e non è bello!! |
Qualche passaggio semi acrobatico ci colora un pò questa fase di apparente stallo regalandoci il brivido di uno scalino ripido in discesa che ci fa piacere affrontare.
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...e dopo ogni discesa, via per la salita!!
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Non appena scollinato ci si offre lo splendido spettacolo della vallata con tutte le montagne abruzzesi che si scagliano verso l'orizzonte.
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Prendiamo adesso il tracciato della motocavalcata appena svoltasi al Turano per raggiungere il lago attraverso una lunga e dura mulattiera in discesa...
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La mula inizia con una ripidissima discesa che metterà qualche pensiero ad Endurovet che affronta il giro senza le ginocchiere sottrattegli dal fratello per errore. Le protezioni vanno usate sempre e quando ci si abitua diventa normale averle addosso e ci si sente nudi quando ne si è privi, in questi casi estremi la prudenza è d'obbligo.
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Raggiungiamo la diga sul lago e la ruota anteriore di Coeurdelyon è ormai priva della sua consistenza con la mousse completamente esausta ed in più il peso dello zaino fissato sulla mascherina faro...
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Una sosta meditativa dove rifocillarci diventa d'obbligo e ci fermiamo ad un ristorantino sulla riva del lago per mangiare e bere qualche bella birretta gelata, c'è pure chi prima di ripartire si concederà una micro siesta...
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Durante la seconda parte della giornata perderemo un pò la via e qualche giro intondo ci farà perdere qualche minuto...
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Ciononostante le cose procederanno senza intoppi per un pò, ma alla fine ci ritroveremo a percorrere diversi chilometri su asfalto, lungo quella che fino a poco tempo fa era una strada bianca.
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Ancora qualche incertezza e qualche errore di navigazione, alla fine la scelta per rientrare sarà bitumica lungo il tracciato vecchio della Salaria.
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Verso la fine però recupereremo parte del percorso di off affrontato al mattino, quando lungo alcuni sterratoni veloci avevo perso il coperchio del mio filtro aria che avevo fissato male il giorno prima...
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Alla fine sarà una vera gioia ripercorrere i percorsi delle mie scorribande romane insieme ai miei vecchi amici, speriamo di poter ripetere la cosa quanto prima, grazie a tutti ragazzi! |
Fortunatamente, quasi arrivati a casa, Pirata ritrova il tanto rimpianto coperchio della cassa filtro e mi rincuoro dopo una giornata di rimpianto e rodimenti per la sua perdita.
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