Come
si guida una moto sulla neve? In modo divino se le gomme sono
chiodate e se il fondo è compatto. Nei
primi metri sembra di essere sulle uova, poi ci si abitua a
questo appoggio precario e ci si stupisce di come le ruote attacchino.
La moto tutto sommato tiene, si può piegare e la trazione è buona.
Quando inizia a scivolare lo fa gradualmente, in modo progressivo.
L'anteriore non scappa mai di colpo, ma derapa dolcemente. Il posteriore
idem
. E
allora inizi a giocare, a buttarla giù sapendo che lei non tradirà.
Pieghe incredibili, spruzzi di neve ovunque. Un po' come sulla sabbia
fine, ma si fa meno fatica. E quando esageri... "pohff", cadi
nella panna montata. Stupendo.
L'importante
è tenere aperto, spalancare sempre il gas dimenticandosi i freni.
Molli e sei fermo. Chiudi e tutto si ammutolisce. Senti solo il
tuo battito che sale, sale, sale… Dio, che spasso. Ti senti come
un surfista che spacca la cresta dell'onda, come uno snowborder
fra le dune: alla ricerca della linea, dell'equilibrio perfetto.
Alla rincorsa di un qualcosa che solo un posto "fuori" può darti.
Non c'è altro luogo dove, con la moto, riesci a godere in quel modo.
La spingi al
limite perché sai che non ti fai male, vai oltre perché sai che
tanto atterri decisamente nel morbido.
Il problema vero è la luce: se non c'è il sole è bianca, accecante.
Non distingui le gobbe, è tutto
uguale e allora sul veloce fluttui, il manubrio a volte viene a
mancare perché non avverti il profilo del suolo.
...E
BUON DIVERTIMENTO!!!
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