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ALZAMOTO HOME MADE

L'alzamoto è un utilissimo accessorio che tutti gli enduristi anelano, ma che sul mercato dei pezzi aftermarket ha una quotazione davvero sproporzionata rispetto a quel che è.

Con questa guida vi vogliamo proporre due diverse soluzioni a costo contenuto per risolvere il problema di stoccaggio della moto a sospensioni a riposo o comunque uno stabile supporto per intervenire sullo smontaggio di una o entrambe le ruote.

Il metodo RV

Iniziamo con la soluzione più semplice, forse così banale da rasentare la genialità (non me ne voglia Mauro, autore della seconda interpretazione, senzaltro più professionale)

E' questa l'intuizione del mio e vostro Vice Presidente RV che con una cassetta di plastica, un piano in compensato, un asse di legno ed un crick oleo-pneumautico realizza questo autentico gioiellino. Iniziamo fissando i 4 piedini in legno al piano con delle viti parker.

La cassetta deve essere alta circa 28-30 cm e su uno dei lati stretti và aperta una fessura come si vede meglio nella foto a destra.

Internamente con delle staffe ad "L" di alluminio, tagliate a misura debita e rivettate, si costruiscono le guide di scorrimento dei piedini.

Con un crick oleo-pneumautico da 5-6 euro si realizza facilmente il sistema di sollevamento.

L'ampiezza del piano d'appoggio unitamente alla facilità di estensione a fatica 0 ne fanno un sollevamoto economico ed efficiente uguale, se non superiore, ai meno "piazzati" e stabili prodotti commerciali (foto in basso a destra).

Che aggiungere, un bravissimo a RV che ha manifestato genio e grande estro aprendo una via per tutte le giovani leve all'inizio dell'attività che hanno pochi soldi e tanta voglia

Il metodo Mauro

Per costruirsi un cavalletto sollevamoto, come quello che vado ad illustrarvi ora, bisogna disporre innanzi tutto di una saldatrice, un trapano ed una troncatrice o di una smerigliatrice a disco dotata di disco da taglio.
Servono inoltre un po’ di manualità, e fantasia.
Il materiale necessario alla realizzazione consta in
2 metri circa di tubo quadro 35 x 35 x 2 mm
2 metri circa di tubo quadro 30 x 30 x 2 mm
1 metro circa di piatto 30 x 8 mm
2 viti da 8 M
Si comincia tagliando dallo spezzone di tubo da 35 x 35 due pezzi della lunghezza di circa 40 centimetri ed uno di circa 20 cm.
Si provveda ora a saldarli assieme come nella foto a sinistra.

Il pezzo così ottenuto, costituirà la base del cavalletto.

Sempre dal tubo di 35 x 35, tagliate ora due pezzi della lunghezza di 18 cm e saldateli verticalmente sul basamento, come nella foto sotto, prestando la massima attenzione al parallelismo ed alla verticalità dei due tubi. Collegate ora i due tubi verticali con un pezzo del piatto da 30 x 8 ad un’altezza di circa 15 cm da terra. Nel piatto, praticate un foro da 8,5 mm ad un quarto della sua dimensione.

Abbiate l’accortezza di saldare il piatto verso l’esterno dei due montanti verticali, intendo dire stando a filo dell’esterno di una faccia dei due tubi.

Non mi sembra di essere stato chiaro, ma spero che la foto sotto sia sufficientemente esplicativa. Dallo spezzone di tubo di 30x 30, tagliate ora due pezzi di 25 cm. (Io per le mie moto d’epoca che sono basse li taglio più corti, ma penso che 25 cm sia una buona misura per una moto moderna)
Posizionate i due tubi all’interno dei tubi verticali del basamento ed uniteli con quello che avete a portata di mano, piatto, tubo, quello che avete di comodo, ricordandovi sempre che la saldatura ha il pessimo vizio di “tirare”, per cui prima di saldare definitivamente, controllate che il pezzo ottenuto scorra liberamente nei verticali del basamento.

Al pezzo così ottenuto, applicate ora dei tubi che possano intercettare comodamente la culla inferiore del telaio della vostra moto.
Qui sta alla vostra fantasia disporre i supporti.
Nel cavalletto che ho costruito oggi, io ho messo dei tubi tondi, perché non avevo a disposizione dei tubi quadri che si accoppiassero decentemente con i verticali del basamento.
Consiglio i tubi quadri, perché offrono una maggior resistenza a sollecitazioni laterali rispetto ai tubi tondi, inoltre restano guidati su quattro lati durante lo scorrimento in su ed in giù del cavalletto.

In questo sollevamoto, il collegamento tra i tubi che scorrono verso l’alto, io l’ho fatto con un angolare, perché sulla leva di sollevamento ho messo una carrucola in ferro.
Ho notato che questa funziona meglio, rispetto al classico sistema biella-manovella dei soliti sollevamoto che si vedono in giro, e l’angolare offre un ottimo piano di lavoro alla carrucola.
Appunto la leva di sollevamento.
L’ideale è un tubo di spessore adeguato, piegato a 90°, ma in mancanza di questo, si può costruire la leva con il piatto di 30 x 8 tagliando e saldando i pezzi fino ad ottenere la forma voluta.
L’importante è che in posizione di sollevamento, il braccio lungo intercetti il pavimento, quando la carrucola ha passato il punto morto.


La carrucola deve arrivare ad un punto di leva negativa, così che il cavalletto non possa richiudersi
Anche qui non so se sono stato chiaro e quindi spero che le foto possano esserlo più di me. Cercate di capire, per me è più facile costruirlo che spiegare come si fa a farlo.
Credo che sia chiaro che le due viti servono ad unire la carrucola con la leva e la stessa con in basamento del sollevamoto.
A questo punto il cavalletto è pronto ed operativo ed eccolo all’opera.
Se dovessero esserci dei punti che vi sono poco chiari, chiedete che cercherò di spiegarmi meglio, magari aiutandomi con delle foto.
Ciao
Mauro

     
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