IL PERNO FORCELLONE
Ormai è chiaro per tutti comeuna buona dose dello
spirito endurista ricomprenda anche tutte quelle attività di manutenzione
straordinaria ed ordinaria alla propria cavalcatura, un po per
l'esigenza di saper mettere le mani sul mezzo anche quando accadono
malfunzionamenti durante le uscite in off-road, ma soprattutto
perchè una buona dose di divertimento endurista è sperimentarsi
meccanico, imparando e migliorando sempre +.
Mentre c'è una serie di operazioni che si
presentano necessarie molto spesso e che quindi non creano, o non
dovrebbero creare, più problemi a nessuno (come la sostituzione
dell'olio o della camera d'aria per esempio), ci sono delle
operazioni straordinarie che si presentano fortunatamente a
cadenze temporali molto diluite, ma che proprio per questo possono
risultare + problematiche da approcciare.
Una di queste è senz'altro lo smontaggio
periodico del perno forcellone e dei leveraggi per il controllo,
l'ingrassaggio o la sostituzione dei cuscinetti degli snodi dei
leveraggi posteriori.
Personalmente devo ammettere, ma non sono certo
una grossa eccezione, che questa operazione io in 7 anni non
l'avevo ancora mai fatta e questa mia leggerezza l'ho pagata cara.
Come prima cosa smontate tutte le sovrastrutture
della moto e, adagiandola su un fianco a terra, svitate il bullone
ed innondate il perno di sbloccante o lubrificante (io ho usato,
e lo consiglio, il WD40). Io c'ho buttato pure la Coca Cola assecondando
le varie leggende metropolitane di "...mio cuggino mio
cuggino..."
A questo punto ho iniziato andando per
tentativi martellando con un punteruolo sul perno protetto da un
dado, purtroppo la non corretta manutenzione nel tempo
(l'operazione andrebbe fatta una volta l'anno) aveva fatto si che
umidità e sporcizia, penetrando negli interstizi, avessero
favorito il formarsi di uno strato d'ossido resistente come una
saldatura vera e propria facendo coedere perno e boccole come
fossero un pezzo unico.
Disperato mi sono procurato una lampada a gas
ed una mazza + grossa a manico lungo e dopo aver riscaldato i
passaggi del perno ho proceduto ad una delicata ed inquietante
operazione di martellatura DURA!!
Macchè, ancora nessun risultato apprezzabile,
il perno resta in sede senza spostarsi di un millimetro, beffardo
e anche un po str....e infame!
A questo punto faccio qualche rapido calcolo
e consultandomi anche col grande Gabriele arriviamo alla considerazione
che il cric della macchina sviluppa pressione per qualche tonnellata
contro le diverse decine di chili di un colpo di mazza. Presto
fatto appoggiamo la moto ad una colonna con un pezzetto di tubo
cavo intorno al perno dal lato in cui deve uscire ed una trave
di ferro dall'altro che arriva al cric messo sull'altra colonna
l'idea che sembra geniale, purtroppo si rivela
un fiasco e diventa un ennesimo fallimento
A questo punto Gabriele ha un sussulto geniale
dopo 3 birre al pub, il martello pneumatico, così ci mettiamo
d'accordo con Davide che ne ha uno elettrico e lo proviamo.
E finalmente il miracolo.... come lo appoggia,
nel giro di una ventina di secondi, il telaio non ne può+ e sputa
via il perno rendendomi possibile estrarre finalmente il motore.
Clicca sull'immagine e scarica il filmatino,
un po scuro, ma si capisce.
Un grande grazie a Gabriele e Davide per l'aiuto
decisivo, senza di loro non so come avrei potuto fare
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