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Costruirsi il paramotore (foto Benzopirene)

Andare in off mette a dura prova qualsiasi mezzo, anche il più specifico, esistono poi delle casistiche di inconvenienti classiche che permettono al pilota di prendere precauzioni al fine di evitare danni gravi e costosi al proprio mezzo che, nei casi più estremi, possono comportarne anche l'abbandono e le conseguenti difficoltà connesse al recupero della moto non marciante spesso in luoghi impervi.

Uno degli inconvenienti più classici e costosi è la rottura dei carter centrali del motore causata dalla proiezione violenta di pietre nel punto di giunzione (che è particolarmente fragile) provocata dalla rotazione della ruota anteriore.

Per ovviare a questo grave inconveniente è sufficiente la semplice adozione di un diffusissimo accessorio, il paramotore appunto.

In commercio ne esistono di tutti i gusti e di tutti i prezzi, ce ne sono in alluminio, acciaio, carbonio, carbon-kewlar...

Ogniuno fatto su misura per un modello di moto, tutti molto costosi.

A noi che non piace spendere fortune e ci adattiamo volentieri al fai da te, si aprono due vie, adattarne uno rimediato usato e magari dedicato ad un'altro tipo di moto, oppure autocostruirselo.

Sconsigliamo i paramotori in fibra (si spaccano subito e costa molto il materiale) che sono solo per i fighetti che in off non ci vanno. L'acciaio è precluso ad una lavorazione casalinga ed è troppo pesante, il materiale + adatto resta l'alluminio che, oltretutto, è anche leggero e non ossida.

 

Rimediate, quindi, una lastra di alluminio dallo spessore 0,2-0,5 mm e realizzate una maschera di cartone sul telaio per ricavarne la forma piana voluta e riportatela a pennarello sul foglio d'alluminio.

Per tagliare la lastra è possibile usare un frullino o un seghetto da ferro

Quindi rifilate i bordi dei tagli con una mola o più rusticamente una lima

 

 

Pulite tutte le "bave", ossia i ricciolini del taglio, bisogna tagliar via gli spicchi che permetteranno, una volta piegato e riunito i lembi, di ottenere l'effetto bombatura che andrà a coprire e proteggere i carter laterali

Durante le varie fasi può essere utile appoggiare il prototipo al telaio + volte e evidenziare i punti dove poggia al telaio

 

Con una morsa da falegname ed un pannello di legno si blocca la lastra lungo le linee di piegatura, quindi tirando la lastra con le mani (l'alluminio è estremamente duttile) la piegherete dolcemente, continuando a provarla sulla moto per vedere a che punto del lavoro vi trovate

 

Ricordate di pianificare un numero discreto di fori che possa permettere a fango ed acqua di trovare agevolmente una fuga per la fuoriuscita oltre che ridurre il peso del prezioso accessorio

Progettate ora la realizzazione degli attacchi, fatelo prendendo spunto dalla posizione dei tubi telaio e degli attacchi motore

Per unire nei punti di giunzione potete usare il bicomposito epossidico che è molto resistente e di facile manipolazione. Si tratta della c.d. saldatura a freddo ed è reperibile in tutti i ferramenta per pochi euri

Si rimgrazia pubblicamente Alessio, alias Benzopirene che ha realizzato molte delle foto ed ispirato questa paginetta, Alessio ha anche un bel sito tutto suo clicca QUI e vallo a visitare

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