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DESERT LOGIC RACE 2008!

Dopo il RACCONTO della esperienza desertica ecco a Voi la cronaca della gara!

TAPPA 1 - DJERBA - KSAR GHILANE

La Desert logic, seppur anomala, resta pur sempre un evento "competitivo" ancorchè sui generis. In effetti l'aspetto agonistico è quasi nullo, non è valida ai fini di alcun campionato e, soprattutto, è rivolta ad un pubblico di amatori/neofiti, per lo più formato da liberi professionisti ed appassionati.

E' un pò un "Luna Park" del mondo dei raid dove chi, anche senza alcuna esperienza di guida in fuoristrada, abbia nutrito il sogno di partecipare ad una Parigi-Dakar, può in parte realizzarlo vivendo dei ritmi e delle emozioni della navigazione che solo un rally desertico può regalare.

E' in quest'ottica che l'evento viene organizzato avendo come punti cardine l'assoluta sicurezza dei piloti ed il massimo comfort offerto dalle strutture sia alberghiere, sia di assistenza tecnico/meccanica.

La partecipazione di una squadra femminile (foto in alto) ha aggiunto all'edizione 2008 quel fascino in più del contenuto "esotico" tra sfida e glamour.

E' quasi come correre da pilota ufficiale con i meccanici che si fanno carico di tenere in ordine la moto ed il medico che elargisce consigli, medicinali e all'occorrenza massaggi terapeutici.

Tante le presenze ormai classiche a questo appuntamento, dal Team Bibione Freetime, già vincitore di 2 delle tre edizioni sin qui svolte, al Team Volpi del deserto (3° all'edizione 2007), per finire con "The professionist of love" squadra capitanata dall'immarcescibile Catalano.

La prima tappa della DL '08 ha segnato la svolta decisiva dell'organizzazione nel voler dare ai partecipanti il massimo in termini di guida in fuoristrada regalando un lunghissimo trasferimento attraverso le piste a ridosso del mare prima, sulla catena montuosa che separa il deserto dalla costa poi, per finire attraverso le piste che viaggiano parrallele alla pipe line che conduce all'oasi di Ksar Ghilane, posta al centro delle zone desertiche del sud.

Solo trasferimento quindi per la prima tappa, giusto il tempo di calarsi negli spettacolari scenari che la Tunisia riesce a regalare e dar modo ai non esperti di prendere gradatamente contatto con le difficoltà della guida sul tassello a velocità molto più alte rispetto a quelle a cui l'enduro italiano permetta di condurre il proprio mezzo.

Non sono però mancati i passaggi tecnici come la "salita delle goditrici" un toboga di sassi e canali che si arrampica a tornanti ripidi sulle montagne che segnano la linea di confine tra mare e deserto (foto in alto e al lato).

Tanta navigazione in più rispetto alle scorse edizioni, al punto che molte squadre si sono consorziate in alcuni grandi grupponi per non rischiare di smarrire la giusta rotta e giungere assieme a fine tappa.

Prima sosta dopo circa 200 Km presso il punto di ristoro di Bir Soltaine dove la carovana della DL ha potuto riprender fiato e cominciare a pregustare il conforto del resort che accoglierà i concorrenti a fine giornata e che dista ancora una trentina di Km.

Di questa pausa se ne approfitta volentieri per gustare il primo couscous e lasciare la traccia del proprio passaggio sulle pareti delle capanne colme delle firme dei turisti e degli avventurieri che negli anni vi hanno trovato ricovero e conforto.

E' anche l'occasione per un caffé e per cominciare a riordinare idee ed energie per il confronto col cronometro che inizierà alla fine della tappa 2.

Ma prima di conquistare la posizione in branda dopo l'agoniata doccia e la più che meritata cena, Fasola conduce il suo "gregge" di discepoli/piloti al mare giallo delle dune di Ksar.

E' qui che molti avranno il loro battesimo della sabbia affrontando le prime dune tra emozioni, timore e libidine estrema. Per gli altri, già contagiati dal morbo del Sahara, sarà invece il momento della ricongiunzione con quello che è "il grande sogno".

Si indugia così sulle creste delle dune, tra i consigli che Fabio Fasola elargisce senza parsimonia ai non esperti e l'asineggiare di chi si sente tornato a casa.

L'emozione sia per gli uni che per gli altri è sicuramente massima, sensazioni che non possono essere trasmesse con la parola a chi non le ha ancora mai provate.

Sebbene la guida nel deserto non sia tecnicamente difficilissima è sicuramente molto provante e l'usura dei miei guanti (foto a destra) dopo una sola giornata ne è esplicita dimostrazione.

Cala così la sera sul primo dei cinque appuntamenti e ci si incontra al bar dell'hotel per il debriefing giornaliero e la consegna del roadbook e dei punti GPS che mostreranno la via per la tappa del giorno successivo.

TAPPA 2 - KSAR GHILANE - DOUZ

All'alba della mattina successiva lo scenario fuori dalla tenda è completamente cambiato. Un rarissimo temporale insiste sul Sahara scaricando copiose piogge sulla poco drenante sabbia. Da un lato questo imprevisto favorirà i meno smaliziati di questo tipo di percorsi offrendo una sabbia compatta e consistente dotata di un inusuale grip che sostiene le gomme e previene gli affondamenti delle ruote.

Ma se questo, da un lato, favorisce una maggiore velocità di percorrenza, dall'altro porta con se la difficoltà dovuta ad un brusco abbassamento delle temperature che, unitamente alla sgradevolezza della tuta completamente bagnata, metterà a dura prova la resistenza fisica dei concorrenti.

La pioggia scorterà così la compagine desertica per tutto il giorno non dando mai respiro. Nelle soste non sarà raro vedere gruppi di piloti aggregarsi per cercare di recuperare calore o tentare di asciugare i guanti con i gas di scarico delle marmitte.

La sabbia cede al peso delle nostre KTM aprendosi a blocchi resi coesi dall'acqua (particolare della foto a sinistra) e salire e scendere sulle dune sembrerà quasi un gioco da ragazzi.

E' il freddo il vero nemico, si fa strada come l'acqua tra le fibre del tessuto e penetra nelle ossa causando brividi e tremolii inarrestabili di gambe e braccia.

Ogni capanna, pozzo o rudere diventa l'occasione per assieparsi in cerca dell'assenza di vento per recuperare calore.

Foto in alto: veloce sosta per un thé al caffé delle frasche

Le condizioni meteo così avverse porteranno lo staff organizzativo a posticipare la prova speciale del "dunone" al giorno seguente e così l'arrivo all'hotel di Douz sancisce per tutti la fine del martirio. Una veloce doccia per poter indossare abiti asciutti e scendere in città per un pranzo in un tipico locale.

Consueto carosello serale tra debriefing e briefing per la tappa ventura, non manca comunque la voglia ed il tempo per soffermarsi a prendere un ultimo thé alla menta che spazzi via i ricordi del freddo che ci ha oppresso senza tregua.

Foto a destra: fango sugli stivali, non è raro di questa stagione averne, ma è quasi un evento a queste latitudini dove piove per pochissimi giorni l'anno!

TAPPA 3 - DOUZ DOUZ

Ci si ritrova così al terzo giorno di gara, al giro di boa, a classifica ancora congelata, come le nostre membra martoriate dal maltempo.

Oggi si farà sul serio e finalmente torna anche il sole, malgrado persistano i chiari segni dell'alluvione del giorno prima (foto a destra un quasi incredibile guado in pieno deserto! ).

Ma l'aria è ancora fredda e le condizioni non sono ancora quelle ideali. Dopo un veloce trasferimento ci si ritrova sul fettucciato della prima PS sul crinale di una enorme duna che segna la fine delle piste e l'inizio del deserto

I Team sono tutti agguerritissimi, ma il tracciato è tutt'altro che semplice, insabbiamenti e cappottoni sono quasi inevitabili per i concorrenti che si alternano nella prova correndo a staffetta squadra dopo squadra.

Anche le ragazze del "Ladies First" dimostreranno sin da questa prima fase di avere la voglia e le capacità per competere per la vittoria finale.

Il Bibione Freetime darà qui prova della esperienza in questo genere di competizione chiudendo la prima classifica provvisoria con un primo posto grazie alle ottime prestazioni di Zaccheo, Zamparo e Moro.

Penalizzati i "Professionist of love" che incorreranno in una prima penalità forfettaria per la sostituzione di uno dei loro piloti con il jolly Vigna che però incorrerà in una serie di errori di guida dovuti alla mancanza d'esperienza su sabbia e che culmineranno in una incertezza al cambio di staffetta che sarà dato solo dopo un'ultima corsetta a piedi...

Parte qui più in sordina la squadra del "Costa ligure" tutti esordienti della DL che però si riveleranno ben presto la sorpresa del 2008.

Anche il Team Tarzan sarà autore di una buona prestazione con una sorprendende performance personale di Luca Babini aggressivo dalla prima all'ultima curva...

La seconda parte della giornata sarà di trasferimento per poi rientrare allo stesso hotel che ci aveva visto partire al mattino.

TAPPA 4 DOUZ -KSAR GHILANE

Ed eccoci alla quarta e decisiva giornata. Ben tre prove speciali, due al camellodromo di Douz al mattino ed una al fortino di Ksar alla sera. Da questa edizione, oltre alle prove a squadra, sono state introdotte le classifiche individuali che vengono stilate a parte con prove extra, una mole di fatica incredibile per chi ha deciso di competere anche in solitaria.

La prima PS al camellodromo, in questa edizione, viene disputata a staffetta sull'intero tracciato dell'ovale dove i piloti raggiungeranno velocità impressionanti...

La seconda PS (tenuta segreta sino all'ultimo) vedrà i piloti confrontarsi a bordo delle mobilette e questo favorirà il team rosa avvantaggiato per ovvi motivi di pesi che sui cinquantini risulteranno decisivi assegnando alle donzelle il primato.

Anche in questo confronto i veneti del Bibione terranno alto il loro nome, ma i liguri del "Costa ligure" cominceranno a farsi avanti minacciosi.

Foto di gruppo, festeggiamenti e subito tutti pronti per il trasferimento che ci ricondurrà sino a Ksar dove ci aspetta ancora la prova del fortino.

Questa inusuale "garetta sui tuboni" ha portato comunque una ventata di ilarità tra i concorrenti e l'inizio tappa tra le risate è stato di buon auspicio per la prima vera giornata di clima africano, con l'aria finalmente tiepida ed il sole splendente.

Le condizioni della sabbia sono variate rispetto ai giorni precedenti e, accanto a tratti ancora compatti e a volte fangosi, affiorano i primi insidiosi fesfes, le pozze di sabbia molle in cui ci si infila senza scampo...

Quei momenti magici in cui fissi un punto indefinito dell'orizzonte e poi, girando lo sguardo fino a ruotare di 360°, vedi sempre lo stesso panorama, sei immerso nel nulla, o nel tutto, a seconda del punto di vista che il tuo animo ti propone in quel momento...

Finalmente la giornata perfetta, quindi! La giornata dove poter respirare l'atmosfera africana, dove spalancare il gas e potersi anche fermare per una pipì nel deserto in assoluta solitudine.

Le sottili striature che il vento disegna sulla sabbia come fossero le tracce del mare che si infrange ritmicamente sul bagnasciuga ci accompagnano lungo i Km tra le dune e gli arbusti tipici delle spianate di questa porzione di Sahara.

In questi episodici incontri non sembra neanche di stare in gara, ci si guarda felici, rincuorati con gli angoli degli occhi strizzati a mostrare quel sorriso che la mentoniera del casco nasconde.

A volte capita di incrociare altre squadre impegnate nel far collimare le note descritte sul roadbook con i punti GPS dei controlli sparsi lungo il percorso.

E' anche per questo che la Desert Logic è un appuntamento fantastico, c'è un bar? Ci si ferma, si prende il thè o il caffé insieme, si ride, si scherza, ci si conosce. Impariamo a prenderci meno sul serio e a godere appieno della passione dell'andare in moto, senza protagonismi, arroganze o voglia di dimostrare qualcosa a qualcuno.

E nel deserto si può incontrare di tutto, dal beduino sul motorino, al gregge di dromedari, al bar, per finire con i 4X4 o altri motociclisti, o addirittura mezzi ultrapreparati come il camion della transyberica a 6 ruote motrici che ha con noi condiviso le stesse piste, probabilmente per fare dei test o per allenamento a qualche raid (foto in basso)

Foto a sinistra: il team "Costa Ligure" è ufficialmente entrato in gara e i suoi membri sprizzano entusiasmo in ogni momento, anche alle prese col GPS...

Ed ecco che tra le dune, in lontananza, si distingue la lama verde dell'oasi di Ksar che taglia l'ocra del deserto, siamo arrivati alla sosta per il pranzo ai bordi della sorgente termale di Ksar.

Foto a destra: Nadia Tosetti, uno dei pilastri dello staff di Fasola. Lei si è ormai già calata nella realtà berbera e sfoggia con estrema naturalezza un bellissimo turbante (la famosa donna conturbante per l'appunto )

I concorrenti recuperano le forze e fanno il pieno d'energia durante il pasto frugale al termine del quale si risalterà sulla sella per raggiungere il fortino teatro dell'ultima PS di tappa.

Oggi si deciderà la gara, l'ultima speciale dell'indomani servirà solo in caso di un rush finale tra team comunque molto vicini in classifica, la concentrazione è per tutti ai massimi livelli!

Il percorso sarà qui delimitato dal fortino, base di partenza ed arrivo, da un grosso albero ai margini dell'oasi e dalla mia moto posta sulla vetta di una duna. L'insidia maggiore sarà nel percorrere il primo giro del triangolo, quando l'assenza delle tracce obbligherà ad una navigazione a vista di tipo intermittente, dove cioè il punto di arrivo si paleserà al pilota solo dalla cresta delle dune che ne precluderanno la posizione ogni volta che si scende per raggiungere la sucessiva.

Anche qui si corre a staffetta ed il triangolo del tracciato viene disegnato tre volte da ogni squadra, ad ogni giro un diverso pilota del team cercherà di fare del suo meglio! La partenza di tipo "Le Mans" con le moto tutte schierate alla base del forte ed i piloti che scendono correndo ad accenderle.

A fine speciale verrà disputata la prova supplementare valida ai fini della classifica individuale dove Zamparo, uno dei piloti favoriti, sarà autore di un cappottone in avanti che lascerà tutti col fiato sospeso e che fortunatamente non avrà alcuna conseguenza fisica.

La clip a destra mostra l'evoluzione acrobatica e la prontezza di Zamparo durante l'incidente.

TAPPA 5 KSAR - MATMATA - DJERBA

Ultima tappa con prova speciale di navigazione al mattino e maxi trasferimento in fuoristrada sino a Djerba attraverso la catena montuosa di Matmata lungo le sterrate rocciose che ripercorreranno, nel secondo tratto, alcuni dei passaggi dell'ultima giornata della scorsa edizione.

La PS è in pieno deserto e consta nel raggiungimento di un punto GPS nascosto con controllo di passaggio. E' in questa ultima fatica, apparentemente senza grosse insidie che il team "Ladies First" entrerà in crisi.

Foto in alto: Posaja all'uscita dell'oasi di Ksar Ghilane.

Il terreno, dopo due giorni di sole, è tornato completamente asciutto e le alfiere della squadra rosa, tutte pilotesse esperte provenienti dal mondo della velocità, cominciano a patire le insidie della sabbia molle. In particolare Francesca Gasperi molla il colpo e cede alla stanchezza obbligando la sua squadra a tagliare su asfalto e subire, di conseguenza, una fortissima forfettaria che condizionerà il risultato finale.

Le difficoltà di comunicazione e coordinamento nel deserto tra la direzione gara ed il punto di controllo posto tra le dune avranno come conseguenza un ritardo degli equipaggi in coda di oltre un paio d'ore sulla tabella di marcia.

Questo contrattempo porterà gli ultimi concorrenti ad un ulteriore taglio dell'ultimo tratto di fuoristrada da Matmata sino a Djerba, taglio che però non impedirà di apprezzare appieno la bellezza delle vallate sotto alla catena montuosa di Matmata.

I ragazzi veneti del Freetime pongono quindi il loro marchio anche sull'edizione 2008. Più che "l'albo d'oro" quello della Desert Logic sta diventando "l'albo loro"

E si conclude così la parentesi competitiva di questa bella gita sahariana che vede trionfare per la terza volta consecutiva il team Bibione, seguito da un sorprendente team esordiente, i "Costa ligure", tallonati al terzo posto dai "Professionist of love", solo quarti i "Ladies first" che sino all'ultimo avevano alimentato le speranze per un colpo di scena davvero eclatante!

Anche questa avventura è così giunta al suo epilogo e non ci resta che continuare a sognare nell'attesa di poter rivivere esperienze così belle e coinvolgenti. Da Posaja un ultimo saluto "del giaguaro" e appuntamento al prossimo anno!!

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