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DESERT LOGIC 2008!!

E' passato ormai un anno dalla prima esperienza africana e sembra già così lontana nonostante il segno indelebile che ha lasciato dentro di me si rifletta in ogni cosa che faccia o che pensi durante la mia giornata.

E così mi preparo in fretta e furia e, in una mattinata imbiancata dalla bufera di neve della notte precedente, prendo il treno che mi porterà all'imbarco in direzione Tunisi.

E' passato un anno e quasi non ci pensavo più quando, incontrando Fabio Fasola al Salone di Milano, mi affiora il ricordo delle dune e lui in persona mi invita dicendomi "la Desert Logic senza Posaja non sarebbe più la Desert Logic!"

E' con questa frase ronzante nelle orecchie che rientro a casa e sento il mal d'Africa affiorare dalle viscere, ne ho tutti i sintomi! Corro a rileggere il racconto della scorsa edizione, ripercorro ogni fase della mia guida alla preparazione per il deserto. E' fatta! Ho deciso! ...ci torno!!!

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"Dalla neve alle dune" penso tra me e me "un bello stacco dal tran tran quotidiano" e già sogno il tepore della mia Africa...

Quest'anno Fasola mi ha chiesto di dargli un supporto come membro interno allo staff e comincio da subito portando uno dei suoi furgoni all'imbarco e da Tunisi a Djerba, 9 ore di guida interrotta che mi vedranno giungere all'Hotel Sun Club quasi alle 2 del mattino...

Ma l'avventura inizia già dalla traversata, un giorno intero per mare che mi da modo di lasciare alle spalle tutti i pensieri e gli impegni di lavoro per calarmi nell'atmosfera della DL. Il mio amico Ivan mi dice d'essere preoccupato per la navigazione ed io, scaramanticamente, mi premunisco tenendomi sempre a portata di scialuppa!

Per ammazzare il tempo leggo qualche rivista e becco la classicissima castroneria. Su un noto mensile del settore trovo una comparativa di borse tecniche e penso "questo si che è un articolo interessante, di quelli utili, come piacciono a me"...

Certo che se si deve comprare una rivista per avere indicazioni sarebbe almeno il caso che chi scrive di un prodotto, se non usato, lo avesse almeno visto! Va beh, non è certo una novità leggere di queste inesattezze, però vi giuro che ci sono rimasto male!

Sfoglio e vedo la mia borsa, invidiata da tutti a tutte le motocavalcate e agli appuntamenti per i nostri giri e leggo "è meno comoda da portare perchè manca la maniglia estraibile"??? ...ma come?? Se ne ha due, una fissa ed una estraibile, per l'appunto!

Foto in alto a destra: Posaja estrae la maniglia di trasporto fantasma...

E finalmente si sbarca per dirigersi in direzione della nostra base operativa, al crepuscolo ho la prima sorpresa, le luci del cruscotto del furgone non vanno, così come la luce dell'abitacolo, sono così costretto a monitorare il livello carburante "a mano" (foto sopra )

Finalmente Djerba! Sin dal buon mattino iniziano i preparativi delle moto e dei percorsi (foto a sinistra Fabio che studia i dettagli del roadbook della prima tappa che avrà luogo all'indomani).

Quest'anno della compagine desertica farà parte anche un team di sole donne, il "Ladies First" e la curiosità di vedere come se la cava il gentil sesso è alta in tutti noi dello staff. E a proposito di staff ritrovo anche i miei amici, nella foto a destra il grande Paolo che "asineggia" nel piazzale dell'albergo , quest'anno farò squadra con lui ed il medico a chiudere la carovana. Saremo le "scope" gli "angeli custodi" della DL 2008!

Quest'anno la partenza all'ultimo minuto mi ha impedito di recuperare un mezzo ufficiale...

Con Paolo e Tobia lo scorso anno mi ero già trovato benissimo, simpatici, disponibili e gentilissimi, mi avevano molto aiutato a condurre la mia pachidermica BMW fino al traguardo finale. Tobia stavolta è a casa per una frattura al pollice e la sua assenza s'è fatta molto sentire, colgo l'occasione per fargli i miei auguri di pronta guarigione con la speranza che le nostre traiettorie si incrocino al più presto!

...Jarno Boano mi aveva già promesso un Beta 525 preparato da raid, ma il preavviso non è stato sufficiente per coordinare la spedizione della moto. Prenderò quindi il via in sella ad un Kappa 450 EXC del 2007. Anche TOURATECH, che mi aveva seguito nella scorsa edizione e che s'era resa disponibile a fornirmi di un kit di strumentazione, non è riuscita a stare nei miei troppo esigui tempi e mi dovrò accontentare di una plancia scarnissima (foto in alto a destra).

La possibilità d'essere qui prima dell'arrivo degli altri partecipanti mi da modo di prendere il giusto affiatamento con lo staff e con i "nuovi" che ancora non conosco. E per un Tobia che manca ho la fortuna di conoscere due ragazzi d'eccezione, Alberto (meccanico piacentino bravissimo) e il Vigna (foto a destra) un personaggio pazzesco di cui vi dirò di più nel seguito...

L'arrivo delle squadre è l'occasione per rincontrare gli amici e compagni della scorsa Desert Logic e, soprattutto, riabbracciare la mia vecchia squadra del "Team Tarzan" con Enrico Annoni e Luca Babini, nuovamente qui assieme in questa nuova avventura!

Giunti a sera le moto sono tutte pronte, abbiamo sostituito tutte le gomme e messo le mousse, preparato i portaroadbook e controllato i livelli dei liquidi. Nel frattempo è atterrato l'aereo dei partecipanti e, giunti all'hotel, tutti corrono al proprio mezzo per montare gli ultimi ammennicoli di navigazione (foto a sinistra Moro del team Bibione Freetime che sistema il suo ponte di comando).

Dopo il briefing della sera (foto in alto a destra) ci si tuffa a nanna in trepidante attesa della partenza che puntualmente avrà luogo all'indomani.

Fabio Fasola (foto a destra) quest'anno ci seguirà in sella e sarà nostro compagno di giochi per tutta la gara...

"...ma no" penso "siamo in Africa, qui si muore dal caldo, fa niente!"

Foto in alto: le ragazze del Team Ladies First.

Ma al mattino mi accorgo d'aver lasciato la giacca a casa, in Italia, e in questo scatto "rubato" (foto in basso) si coglie chiaramente la mia preoccupazione

E così ci tuffiamo nell'avventura, tutti a far benzina e a prendere l'ultimo caffé prima di affrontare il percorso. Quattro chiacchiere con l'amico Luca (foto in basso) ed il tempo per una prima presa in giro, quando Enrico saggia con una bella pestata la consistenza dello stivale di Luca (foto a destra). Babini, da buon esteta e perfezionista, lo gela con il suo sguardo laser, Annoni gli ha impataccato i suoi Alpinestars Tech 10 bianchi immacolati!! Per evitare lo scontro diplomatico Enrico si china per pulire la calzatura dell'amico, tanto ce ne aspetta poca di polvere e sabbia!!

Così si prosegue verso l'imbarco che da Djerba ci porterà sul continente nero, pronti per la prima grande tappa del nostro cammino...

...quest'anno niente asfalto per un trasferimento di 225 Km che ci catapulterà a sera nell'oasi di Ksar Ghilane alle porte del deserto di dune!

La prima pista ci attende appena scesi dal battello e corre parallela alla spiaggia per decine di Km alternando sabbia, pietre e sterrate dal fondo compatto.

Lo spettacolo del mediterraneo che ci accompagna sul fianco per questa prima fase è bello da togliere il respiro e si inizia già a sognare!

Su una distesa piatta e consistente riesco a tirare tutte le marce del mio quattro e mezzo e alla prima sosta leggo sul GPS (resettato prima della partenza) ben 140 Km/h di velocità massima raggiunta... URKA!!

Il percorso è davvero stupendo e appena si lascia la costa verso l'interno raggiungiamo un passo che svalica la catena montuosa tunisina. Fabio l'ha ribattezzato "la salita delle goditrici" ed è una goduriosissima mulattiera a tornanti ricca di canali e sassi smossi!

Il Fasola (foto in basso) affronta la irta con grinta e velocità con il suo tipico stile da campione!

Noi ci tuffiamo al suo inseguimento ansimando e pelando il gas sulle insidie, ma la tecnicità del passaggio è da libidine pura!

Libidine che traspare nella soddisfazione del Team "Volpi del deserto" che gioisce una volta raggiunta la cima (foto in basso). Io, nel frattempo, ho già perso il cavalletto della mia moto e mi adatto con una soluzione di fortuna (foto a sinistra) per poter parcheggiare e fare qualche foto.

Quest'anno nel Team Tarzan sono sostituito da Luigi (foto in basso con Annoni), un amico di Enrico. All'inizio mi era un pò dispiaciuto perdere il team, ma quando ho avuto modo di conoscere il mio sostituto mi sono rincuorato e sono stato felice di avergli ceduto il posto, si è rivelato una gran bella persona!

Foto in alto: Fabio rincuora Francesca Gasperi, una delle agguerritissime Ladies della DL '08!

Ed è sulla salita delle goditrici che le nostre girls incontrano le prime difficoltà, nelle foto a sinistra ed in basso le sequenze della bella ruzzolata di Alessia Polita che a soli 23 anni è già campionessa italiana femminile della classe 600 e vincitrice della  European Women Cup 2005, ma il bitume è un'altra cosa e tutti devono versare il proprio tributo al terreno quando affrontano per le prime volte il fantastico mondo dell'off-road!

Nessun problema per la terza pulzella Paola Cazzola, che sebbene vanti un ricchissimo palmares nel mondo della velocità ha dei ricchi trascorsi anche nel motocross e si trova molto a suo agio in fuoristrada!

Passata l'insidia della interminabile mulattiera ci tuffiamo nei lunghi chilometri di piste che ci separano ancora dall'agogniata sabbia del deserto. Io, Paolo e il dottore facciamo da scopa ed assistenza a tutti quelli che si trovano in difficoltà. Noi siamo fuori dalla competizione e ci godiamo il percorso ed i paesaggi con la serenità giusta per poter apprezzare al 100% tutte le bellezze di questo fantastico scenario!

In alto ed a sinistra i due Paoli, la guida ed il medico, che con me condivideranno tutti i chilometri di questa lunghissima Desert Logic.

Prima tappa al Café Bir Soltane, un punto di ristoro nel mezzo del deserto che è piazzato sulla pipe line che conduce all'oasi di Ksar.

Qui riprenderemo fiato e ci rifocilleremo con dell'ottimo couscous bevendo thé alla menta ed iniziando a condividere col gruppo i racconti delle proprie sensazioni, l'atmosfera africana è ormai completa!

Tornare qui a distanza di un anno da una strana sensazione, questi posti sembra di non averli mai lasciati e la loro familiarità è tale da farli sentire la propria casa!

E' così tutto uguale a se stesso che sembra di essere passati di qui il giorno prima.

Un ultimo sforzo, 25 Km circa, e siamo in albergo. Si, albergo per modo di dire, si tratta dello stesso resort dello scorso anno, una interpretazione extra lusso di un accampamento berbero con le tende messe a gruppetti...

Il tempo di prendere le stanze e tutti subito sul "Duna Park", dall'altro lato dell'oasi inizia il deserto... quello vero!!!

La stanchezza sparisce alla vista del grande mare di sabbia e tutti si buttano tra le dune per giocare a "surfare" con la moto!

Finite le asinerie si torna nelle tende per stendere la tuta ad asciugare e magari approfittare di un tuffo nella polla d'acqua calda naturale che è nell'oasi (foto in basso)...

Cala la sera sulla prima giornata di gara e tutti se ne vanno a letto soddisfatti ed ansiosi di risaltare in sella il giorno dopo...

Se non visualizzi correttamente il filmato puoi scaricarlo QUI

Ma al mattino la tragica sorpresa... PIOVE!!! Ma non una pioggia normale, si tratta di un vero e proprio temporale che ci condurrà lungo tutta la tappa fino a Douz facendoci tremare dal freddo (ed io sempre senza giacca!!)

Pensare che qui non pioveva da un anno (dalla prima tappa della DL '07 per l'esattezza) che botta di fortuna eh?!

C'è da dire che guidare tra le dune col Kappa quest'anno mi ha fatto assaporare molto di più il gusto della sabbia e mi sono divertito un casino!!

Se non altro abbiamo la fortuna di affrontare una sabbia molto compatta e dall'ottimo grip, non male se pensiamo che in caso di problemi la scopa ero io!!

Ecco apparire davanti ai miei occhi, altri posti che mi tornano familiari, il bar delle frasche ed il pozzo dove lo scorso anno era posizionato un waypoint di navigazione...

"Fortuna che la tappa di oggi è abbastanza breve" penso, le condizioni meteo, infatti, sono quasi proibitive, addirittura si forma ghiaccio sui serbatoi! ...ed io continuo ad essere senza giacca!!

Quando arriviamo al Café la port du desert già so che lo strazio sta per finire, Douz è ormai vicina ed il pensiero della stanza d'albergo calda e di un cambio di vestiti asciutti è quasi un miraggio!

E finalmente il miraggio si materializza davanti ai nostri occhi, guadagnamo le nostre stanze e, dopo una doccia bollente, indossiamo gli abiti civili, asciutti, puliti, ma soprattutto CALDI!

Si indugia un pò nella hall, pronti per andare in città per il pranzo, fuori, intanto Alberto e il Vigna provvedono alcuni interventi sulle moto.

...tra questi la sostituzione dei filtri aria con dei nuovi già imbevuti d'olio (foto in basso), la DL si distingue dai tanti giri che sono organizzati nel deserto per questo tipo di assistenza!

Nella foto a sinistra vediamo un altro attacco estetico del mitico Luca, che, scopa alla mano, si spazzola la moto dalla sabbia raccolta sulle piste e sulle dune...

Finalmente raggiungiamo la città per placare il nostro oramai vorace appetito, è la giusta occasione per fare anche un piccolo giretto, per così dire, turistico. Nel frattempo, in albergo, i phon sono piazzati nel tentativo di asciugare stivali e tute oramai completamente imbevuti di pioggia (foto a destra)!

Il mattino seguente esce il sole!! Malgrado le temperature siano ancora estremamente basse il sorriso torna sul volto di tutti... oggi ci si diverte!

La terza tappa non è però tanto entusiasmante, soli 80 Km per lo più fatti di veloci piste, che daranno modo di recuperare le energie necessarie per arrivare alla fine...

Il deserto sabbioso sarà infatti presente solo sulle dune dei primi trenta chilometri e poi si viaggerà tra le piste e le distese di arbusti, quelli che nel parmigiano vengono chiamati "rase" ...le famose "rase del deserto" per l'appunto

Spettacolo più unico che raro trovare nel pieno del Sahara veri e propri torrenti da dover guadare con giusto grado di circospezione (foto a sinistra Paolo che divide le acque in monoruota... Mosé is nothing!

Ma sul finire della tappa ecco che recuperiamo la strada che porta al dunone dove è stata preparata la pista della prova speciale prevista per il giorno prima, ma rimandata per le condizioni meteo.

...e finalmente si torna a saltare un pò di dune!!

Il tracciato fettucciato è molto tecnico ed insidioso con alcune salite irte su sabbia fine che facilmente imprigiona le ruote artigliate delle nostre carotine...

...l'aiuto della compagnia della spinta sarà necessario per tanti concorrenti che resteranno insabbiati nel tentativo di sclarle.

In questa prova io, Paolo ed il Dottore ci improvviseremo squadra fuori classifica e parteciperemo partendo per ultimi.

Un giro secco, quando le condizioni della pista oramai scavata, erano quasi proibitive e le coperture semistradali delle nostre moto non permettevano alcuna velleità. Malgrado questo il tempo che riusciamo a staccare è ottimo e virtualmente ci vedrebbe terzi!

Il nostro comincerà qui a combinarne di ogni colore penalizzando non poco il risultato del team, ma la buona volontà ce l'ha messa tutta!

Il Vigna (che vediamo ritratto nella foto a sinistra al fianco del titolare del café Tarzan) qui è chiamato a far da Jolly in sostituzione di un concorrente per la squadra "the professionist of love" capitanata dal mitico Catalano, già veterano della Desert Logic.

Prima sarà vittima di una serie di insabbiamenti che faranno perdere tempo prezioso per poi culminare in una caduta a pochi metri dal cambio, sarà così costretto a raggiungere il compagno di staffetta correndo a piedi!

A speciale conclusa riguadagneremo la rotta per Douz attraverso la catena di dune per assistere allo spettacolo del sole che cala sul mare di sabbia, mi sento tanto Lawrence d'Arabia in questi frangenti così poetici!

Ed eccoci giunti al quarto giorno pronti per le due speciali in camellodromo, la prima sarà a squadre in modalità staffetta e si svolgerà sull'intero ovale della pista, la seconda a sorpresa!

E dopo le velocità vertiginose della prima manches che hanno tenuto pubblico e piloti in tensione, ecco la manche a sorpresa. Un ovale tracciato all'interno del rettilineo di partenza da percorrere sulle mobilette, i Motobecane che i beduini usano per i loro spostamenti nel deserto.

Questi cinquantini spolmonati hanno portato una nota d'ilarità nella competizione e per un attimo sono tutti tornati bambini, le risate sono state incontenibili.

Questa della corsa dei "tuboni" quest'anno è stata una vera genialata del Fasola che ogni tanto se ne esce con una delle sue e, come sempre, ci azzecca alla grande! Bravissimo Fabio!

Come tradizione al camellodromo ci si intrattiene per la consueta foto di gruppo sui gradini degli spalti (foto in alto).

E via si riparte alla volta di Ksar per riaffrontare piste e dune saltando come in una manche di motocross. Giù senza respiro fino alla sosta al café du park.

Foto in Alto: Posaja cerca calore e relax dai tiepidi raggi di sole.

Foto a sinistra: Catalano, alfiere del Team "the professionist of love" un team formato da liberi professionisti (lui è architetto e lavora per lo studio AA. VV. Tallermuse di Milano).

La stanchezza comnincia a farsi sentire e un thé caldo, giunti a questo punto, aiuta non poco a rincuorare gli animi, dando così la possibilità al cervello di staccare per un attimo ed agli occhi di riempirsi delle bellezze che sono tutto in torno a noi (altro che la pubblicità dei telefonini... )

Ed ecco che su una duna spunta il saluto "dell'amico del giaguaro" che mi segue come un ombra dall'Italia e l'ho fotografato per tutti gli Enduristi Anonimi (foto a destra).

Per noi l'avvicinamento all'oasi di Ksar equivale al "momento del gozzoviglio" c'è infatti da "saltare" la cinta di dune che proteggie quel piccolo paradiso di vegetazione nel deserto...

Lungo il tratto che dal Café du parc ritorna verso Ksar una delle KTM del Team "Costa Ligure" si ammutolisce e cessa di battere (problema alle valvole!). La moto verrà così recuperata dal pickup al seguito della carovana e sostituita con un mezzo di scorta. Il pilota potrà così proseguire in moto fino a fine tappa, ditemi se non è organizzazione questa!

...è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo no?

Partenza dal fortino, dunque, per disegnare un triangolo sulle dune che vedrà come vertici il fortino, un grosso albero nel mezzo del deserto ed il sottoscritto Posaja, piantato come un palo di ombrellone sulla sabbia

Ma prima del meritato riposo nelle superconfortevoli tende berbere bisogna affrontare la terza prova speciale della giornata (ce ne sarà anche una quarta per coloro che vorranno gareggiare per la classifica individuale introdotta in questa edizione). Prova di velocità sulle dune presso il fortino di Ksar Ghilane!

Oggi la consistenza delle dune è già diversa e i due giorni di sole hanno cominciato a far rivivere alcune pozze di fesfes punti in cui la sabbia diventa impalpabile e si affonda come in una pozza d'acqua!

Distinguere la compattezza della sabbia dal colore è uno dei trucchi per non restarne imprigionati, ma non sempre funziona ed anche Zamparo del Team Bibione Freetime, uno dei piloti più forti del gruppo, rimane vittima di questa insidia del deserto facendo uno spettacolare cappottone in avanti, fortunatamente senza conseguenze

La mia posizione d'osservazione è ideale e vederli tutti lanciati come forsennati puntare diritti verso di me è un pò esaltante e un pò inquietante!

In questa prova la grinta dei concorrenti sarà ai massimi livelli e tutti esauriranno le riserve di energie nel tentativo di fermare il cronometro col tempo più basso!

Foto in alto: Zamparo salta la duna sullo sfondo del fortino.

Foto a destra: Posaja in estasi (che c'avrò da ridere coi copertoni che mi ritrovo?? )

Finita la sfida corriamo tutti a far "benza" all'autogrill di Ksar (foto in basso ), dove dopo un pieno dalla tanica si può degustare il menù "rustichella" tipico del luogo: pane cotto sotto la sabbia e thé alla menta!

Foto a sinistra Enrico palleggia con i suoi Alpinestars, se avessero i tacchetti sarebbero perfetti!

Ed eccolo il fornaio/benzinaio che si pulisce le mani dagli ottani del carburante nella pasta delle focacce, poi scava una buca, butta la focaccia sulla sabbia e tra le ceneri e la ricopre...

..."non vorranno mica che mangi quella roba" penso, ma la curiosità vince la diffidenza e una volta assaggiato questo strano pane scopro che è una vera delizia, incredibile!!

Foto in alto: Moro addenta il pane cotto nella sabbia.

La sera della vigilia di fine gara passa così tra le risate e le "spippate" di narghilé nel bar dell'hotel. Domani ci aspetta una estenuante tappa che attraverso le valli di Matmata ci riporterà all'imbarco per Djerba.

Dell'ultimo giorno mi rimarrà sempre nel cuore la vista delle vallate magiche sotto Matmata, solcate da profonde voragini come ferite aperte nel terreno, una Tunisia che ancora non conoscevo e che m'ha lasciato senza respiro per la sua bellezza!

Alcuni contrattempi durante l'ultima speciale costringeranno il gruppo di coda ad un taglio per via asfalto che ci porterà all'imbarco con una corsa senza fari nella notte tunisina... brividi veri, ma di paura stavolta!

Colgo l'occasione per marcare il mio pezzetto di deserto con una sana pipì (foto a sinistra) pegno che lascio a questa terra con la promessa di tornare a solcarla presto!

Rientrerò via mare con scalo a Malta assieme ad Enio ed Alberto e la nostalgia già sento che sale...

Abbandono gradualmente le temperature ormai miti di un Africa carica di fascino per salutare un alba tra i flutti sulla via del ritorno al freddo dell'inverno italiano.

Ad accogliermi c'è infatti una tormenta di neve che mi scorta da Genova fino a Piacenza, e finisco così, dalle dune di nuovo alla neve ma in cuor mio già lo so che presto tornerò.

Vi rimando al prossimo servizio in cui ripercorreremo insieme le fasi della GARA tappa per tappa con i risultati parziali e il risultato finale di ogni squadra, per ora vi saluto con la gioia di poter dire

Chiudo con un ringraziamento a tutti gli operatori che hanno permesso di vivere questa fantastica esperienza.

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