SECONDA PUNTATA - ARRIVO E PERNOTTAMENTO
Rieccoci con la seconda
parte del nostro racconto, ci eravamo lasciati persi nelle
campagne dei monti Cimini passare impazziti per Monte Romano,
avanti e indietro.
Presa l'Aurelia verso Saturnia
ci fermiamo a far benza a Manciano ad una quindicina di
chilometri dalla meta termale alle ore 20.00 passate.
Qui chiameremo Andrea Alabike che
dalle 18.00 ci aspettava alle cascate d'acqua calda |
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Quando arriviamo la cena è
già quasi pronta e tra risate e bicchieri di vino
ci rifocilleremo con penne al ragù ed un delirio
di formaggi e salumi di produzione propria dei nostri squisiti
ospiti, chiusura con panna cotta alla nutella e grappa casareccia
(notate le infradito coi calzini di Davide...) |
Da Manciano chiamerò anche i miei zii
Carlo ed Arianna che hanno un paio di aziende agricole
lì nei pressi e che si erano gentilmente resi disponibili
ad ospitarci, brutti e zozzi come eravamo.
In mezz'ora ci riuniamo con Alabike
e raggiungiamo i miei zii in località Santarello,
sulle rive del fiume Albegna
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Dopo la bella cena andremo a Montemerano
per una meritata bevuta attraverso un simpatico passaggio
in offroad in notturna
Quì a destra potete ammirare
tutta la maestosità del nostro Alabike che a confronto
col minuto Federeasy fà pensare alle matrioske russe,
quelle bamboline che vanno l'una dentro l'altra, per endurare
con quella possanza Andrea s'è dovuto allestire una
moto su misura su base Africa Twin che si rigira come fosse
una Triker
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Rientreremo quindi a notte fonda
nella casa poderale che Arianna ci ha messo a completa disposizione,
con acqua calda e lenzuola fresche per tutti
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L'emozione del viaggio ci farà
svegliare il mattino dopo di buon'ora e, dopo un pò
di manutenzione ai mezzi
ed un'abbondante colazione con
biscotti e marmellate (Gabriele si farà pure una
salsiccetta sott'olio ed un bicchier di vino rosso) si
riparte che ancora non sono le 8.30
Dopo pochi facili sterrati
ci buttiamo nel traffico congestionato dei villegianti
che cercano di raggiungere le terme di Saturnia.
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Simisì di
spalle... bello come il sole, bono come il pane!!
Le cascate del Gorello sono un
posto unico al mondo, un fiume caldo (37° estate ed
inverno) che salta oltre 20 metri in una serie di vasche
calcaree tutto gratis e aperto al pubblico |
Purtroppo non c'è tempo
per un sano tuffo nelle acque traumaturgiche e velocemente
risaltiamo in sella |
Foto di rito della serie "trovate i 5 intrusi
nella vignetta" la famosa rubrica della Settimana
Enduristica, il passatempo + sano ed economico.
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Dalle cascate si abbandona subito
l'asfalto per risalire lungo una mulattiera sin fino al
paese di Saturnia
Quindi si ridiscende lungo una strada dei taglialegna
piena di tronchi e rami, lì Alabike avrà
i primi crampi
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Dopo il terzo passaggio
da una mulattiera di pietre all'altra Andrea esclamerà
"se continua così non riusciremo ad arrivare
entro stasera!", fortunatamente ha resistito insieme
a noi, anche perchè dopo Arcidosso è diventato
la nostra guida sostituendo il buon Davide che con Simisì
e Gabriele hanno fatto ritorno a Roma
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I passaggi di questo tratto fino
ad arrivare al paese di Rocca Albenga sono davvero impegnativi
caratterizzati da guadi e percorsi su canaloni di scolo
dell'acqua piovana
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Da Rocca Albenga,
fortunatamente, il carattere del fuoristrada muta completamente
e si inizia a risalire su sterrate veloci verso Arcidosso,
non senza inframmezzi nel folto delle ginestre tra rovi
e fagiano che ci svolazzano a pochi centimetri dai tasselli
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Ad Arcidosso il gruppo
si dividerà, in quattro: Posaja, Roster, Federeasy
e Alabike, proseguiremo verso Firenze e gli altri tre, Davide,
Gabriellone e Simisì rientreranno a ritroso verso
Roma.
CLICCANDO SULLA FOTO SOPRA ANDRETE
AL RACCONTO DEL RIENTRO DEI TRE DELL'AVE MARIA - un giro
nel giro... |
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Si entra e si esce dai boschi di
pini e si percorrono tratti dell'antica via francigena da
quinta piena, non si fa in tempo ad annoiarsi che si arriva
ad una mulattiera impegnativa, il tempo di stancarsi e nuovamente
sterrate più agevoli ci permettono di tirare il fiato
senza la necessità di fermarci... |
Proseguiamo così in quattro aiutati da
un percorso che alterna tratti più impegnativi
a sterrate scorrevoli lungo le dolci colline senesi che
ci offrono viste bellissime
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Passiamo tutta una serie di bellissimi paesini
come San Quirico d'Orcia (qui ritratto sulla sinistra)
o Montalcino, alternati con passaggi di sottobosco e guadi
di torrenti che offrono scorci in stile fiabesco, come
questo quì sotto.
Ricordiamo che il giro è stato percorso
per oltre il 70% in fuoristrada per un totale di oltre
360 km di off e 120 di asfalto suddivisi in due trasferimenti
di circa 60 km l'uno distribuiti nei due giorni (depurando
l'errore di navigazione di Monte Romano che c'ha fatto
fare 40 km in +)
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In questa fase della giornata
i momenti di recupero saranno molto ridotti, da Saturnia
a Firenze sono, infatti 280 km di percorso, 100 km circa
più di quelli della tapppa del giorno prima
Presto le ombre cominciano ad
allungarsi
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Ci si trova spesso
ad attraversare scorci in puro stile mediovale come questo
ponte accanto ad una abbazia che ci stimola una sosta.
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Si renderà così necessario il secondo
taglio via bitume che attraverso una cinquantina di chilometri
di Cassia ci farà da trasferimento da Buonconvento
sino a poco sopra Siena.
Qui riprenderemo un percorso di trialere nel
bosco dove ci sorprenderà il buio, un pò
per un problema al cavo frizione del Kawasaki, un pò
per il crollo di alcuni alberi sul sentiero che ci costringerà
a tagli fuoripista in tratti impegnativi, anche dove il
percorso tornerà scorrevole, fango e pietre rallenteranno
molto il passo.
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Guadagneremo l'asfalto
ormai in piena notte, ma riusciremo a raggiungere il ristorante
dove avevamo prenotato le nostre fiorentine per le 21.30
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Faremo quindi un salto a piazzale
Michelangelo dove si può ammirare Firenze dall'alto
con Santa Maria in Fiore e ponte vecchio sull'Arno in bella
vista |
Finiremo la serata in un pub per poi fermarci
a dormire a casa di Andrea, cosa dire di +?
missione compiuta!!
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