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E.A. Sardo tour 2008

(l'amo detto e l'amo fatto!!)

Era tanto che se ne parlava e l'occasione del ponte del 2 giugno è stata il pretesto per organizzare la prima spedizione E.A. in una delle mitiche mete dell'enduro nazionale, la Sardegna!

Per l'occasione era anche prevista una guida d'eccezione, il grande Maurizio Sanna, uno dei più blasonati piloti italiani nel panorama del motorally internazionale.

Dopo l'estenuante traversata, mitigata dall'emozione dell'avventura alle porte, lo sbarco ad Olbia ormai in piena notte fa già respirare l'aria della sfida e lo spirito dell'Endurista Anonimo.

Il gruppo vedrà partecipare ben 22 Anonimi venuti dalla Capitale, da Sassari e da Parma, alcuni già presenti sull'isola sin dal venerdì (questo il caso del gruppo capitanato da Doctor e Franco).

Base logistica del raid sarà il villaggio "isuledda" a Cannigione (SS), in piena costa Smeralda.

Fortunata la concomitanza, nel villaggio, di un raduno di bykers con annessa finale mondiale di un concorso di bellezza con l'elezione della miss!!

C'è da dire che l'evento c'ha regalato un bel vedere di succinte donzelle dai costumi leggeri, ma l'entusiasmo degli harleysti è stato senza dubbio molto più tiepido e misurato del nostro!

Il primo degli imprevisti occorrà già a fine serata, al momento di tornare in stanza, infatti, Sanna comunica che sono sopraggiunti problemi familiari che lo costringono a casa a Cagliari e non riuscirà ad essere dei nostri al mattino successivo.

Lo sconforto comprensibilmente assale tutti i partecipanti e, malgrado Maury abbia cercato di risolvere mandandoci una guida, i suoi contatti sassaresi sono tutti impegnati nella vicina "Cavalcata del Sole".

 

Non ci resta dunque che arrangiarci alla ricerca di qualche percorso di cui, fortunatamente, questa terra è tutt'altro che avida. Noie meccaniche nel frattempo costringono Elleon a dare forfait per la rottura di un cuscinetto della ruota posteriore, mentre Coeurdelyon (foto a sinistra) lamenta problemi pesantissimi nella messa in moto del suo nuovo Kappa!

E' comunque nella difficoltà che un vero E.A. manifesta le sue doti di tenacia e le sue qualità di problem solver, è così che si decide e si parte all'avventura... quella vera!

Pennanera raccoglie alcune info tra i locals e ci guida alla scoperta della nostra prima linea tagliafuoco!!

Un vero spettacolo, una lingua di terra in mezzo al bosco che taglia in due vegetazione e montagne salendo e scendendo dalle aspre prominenze con fondo tra il sabbioso ed il pietroso, ma sempre e comunque a scarso grip.

Alle difficoltà delle discese tra gradoni e canali, si alternano le impervie insidie delle risalite su lastroni di pietre a fortissima pendenza.

Foto in alto: Max81 tiene alto il nome della sezione sud pontina superando una irta mula in monoruota!

Per permettere il superamento degli ostacoli all'intera combriccola sarà necessario coordinare una vera e propria task force di assistenza sui passaggi critici. Lo spirito del gruppo è davvero coeso, un piacere vedere tutti all'opera in armonia e divertimento genuino!

I più bravi non lesinano il proprio aiuto dando fondo alle energie, senza risparmiarsi. Anche chi ha difficoltà resiste con tenacia e caparbiamente insiste fino a giungere alla vetta, stremato, ma soddisfatto (foto a destra Coeurdelyon avvia la trazione 4X4... due ruote e due stivali-ma anche lui ne è finalmente fuori!)

Non per nulla ogni volta che ci si ricompatta diventa difficile anche trovare il posto dove "appoggiare" il mezzo(foto in alto).

In terra sarda le motocavalcate sono meno frequentate rispetto ai nostri eventi "in continente" e contano poche decine di partecipanti ( ad esclusione di eventi particolari, come la "cavalcata del sole" che chiama tanti partecipanti anche dalla terra ferma), noi in 22 siamo già un gruppone da evento!

La Sardegna è una meta mitica per chi, come noi, ha la passione per il tassello. Tante le sterrate e particolare la conformazione dei terreni, sempre a portata di panorama marino ed immersi nei profumi della macchia mediterranea fatti di sfumature di rosmarino e mirto...

Bellissimi i passaggi su sabbia dalla grana grossolana e che garantisce una buona presa per il tassello.

La pioggerellina che c'ha sorpreso al mattino avrà il solo effetto di rinfrescare l'aria e abbassare la polvere in una giornata metereologicamente da incorniciare.

Verso le 14.00 guadagnamo l'asfalto per ritrovarci a pranzare in una trattoria con annesso distributore self service. Birra Ichnusa (la favolosa birra isolana) e linguine gamberi, zucchine e bottarga grattuggiata... cosa volere di più??

Anche qualche panino non guasta!

La pausa pranzo è l'occasione anche per guadagnare una sosta di relax e recuperare le energie smaltendo i calori della giornata che si è nel frattempo aperta con un tutt'altro che timido sole.

Foto Sopra Sorriso in posa da endurista da spiaggia

E come non terminare un pasto così se non con una bella dose di filuferru? La nota grappa sarda che deriva il suo nome dal periodo in cui, essendo proibita, veniva nascosta nei pozzi e nelle buche appesa a dei fili di ferro e caratterizzata dell' estremamente pronunciata nota aromatica.

L'euforia etilica rende gli animi leggeri e Franco (foto a destra) si sbilancia in una passerella un pò osé

Qualche incertezza sulla via da prendere e alcuni dietro front ci permetteranno comunque di apprezzare alcuni dei più bei panorami che si possa desiderare aver davanti agli occhi.

La voglia di off è ancora tantissima ed ogni minuto è prezioso per attingere ai percorsi di questo bellissimo territorio, per cui non indugiamo più di tanto ed in quattro e quattr'otto ci ritroviamo nuovamente tutti in sella all'attacco delle strade sterrate che dominano tutto intorno.

Nel girovagare che ne consegue ci si imbatterà in uno stretto sentiero che serpeggia tra sottobosco e cespugli aromatici salendo sempre più deciso verso le vette pietrose che dominano la costa della Smeralda!

Sempre meno sabbia e sempre più roccia, pietre e lastroni levigati dal vento marino che costruisce sculture e veri e propri pianerottoli perfettamente lisci tra uno strappo di mulattiera e l'altro.

In questi tratti di pietra viva la vegetazione sparisce completamente ed il fondo diventa "aggrapposo" come asfalto e quasi irreale nell'aspetto, come se un pezzo di luna fosse precipitato sulla boscaglia e ci si fosse incastonato.

Il bello, però, deve ancora presentarsi davanti a noi...

Foto in alto e a sinistra: le lastre di pietra viva immerse e assediate dalla vegetazione circostante.

Più si sale, più i passaggi si complicano ed i tratti di collegamento si abbreviano.

Le ore in sella sono già tante e il sole e la stanchezza fanno sospirare ogni volta che si para difronte alla ruota un gradone o un solco.

Foto in alto: la libidine brilla negli occhi di Asterix.

Altro strappo tecnicissimo che su una mula di gradoni termina con una curva a 90° tra speroni di roccia (foto a sinistra).

Se non visualizzi correttamente il filmato in streaming puoi scaricarlo a questo LINK

Ed infine eccoci raggiungere un vero angolo paradisiaco, da una grotta tra le rocce prende vita un piccolo ruscello dall'acqua cristallina che scorre fresca e pura. Bere da questa fonte è d'obbligo, sia per la coreografia del luogo che per l'arsura dovuta al caldo e alla dissipazione dei liquidi subita nella risalita.

Si gattona carponi tra le rocce levigate nel tentativo di carpire i segreti di questa sorgente così pittoresca. Più si sale più gli spazi si fanno angusti e l'emozione cresce...

E' il momento di un breefing decisivo, la mula sale ancora e diventa, se possibile, sempre più impervia. Noi siamo tanti, troppi e l'orologio segna già le 18.00. Decidiamo quindi per un retro front che ci riporterà al villaggio per le 19.00 permettendoci una doccia ed una birra prima del meritato pasto serale.

Foto in basso: lo stravacco alla fine della ridiscesa.

Foto a destra: birrozzo di fine giro al villaggio "isuledda"

Dopo cena la consueta chermesse dei bykers con spettacolo di spogliarello e sexy lavaggio delle moto

Ovviamente parliamo di custom complete di tutta la rubinetteria cromata e non dei nostri ferracci polverosi che non si sarebbero comunque sdegnati ad una strofinata di bocce!

E finisce così la prima tappa del 1° Sardo Tour E.A.

L'avventura, però, non termina qui, seguirà filmato e la seconda parte del racconto nei prossimi giorni!

...continua

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