Nel 2007 la casa tedesca
BMW si lancia nel settore off-road come mai aveva fatto in precedenza.
Sintomi prodromici di questo interesse verso il tassello erano
già stati palesati dalla presentazione nel 2006 della bicilindrica
iperspecialistica HP2.
Ora con la 650 X-Challenge ci troviamo
a metà guado verso l'enduro racing che già vede
lo sviluppo sui campi di gara di una cattivissima 450!
Linee innovative, essenziali e spigolose
sono alla base di questa bella 6 e mezzo messaci a disposizione
da BMW Motorrad Italia. Telaio rivoluzionario,
perimetrale e "basso" abbinato ad un telaietto posteriore
in alluminio. Il tutto spinto da un affidabilissimo monocilindrico
Rotax docile e potente.
BMW con la X-Challenge sancisce il ritorno del concetto di "moto
totale" che negli anni '80-'90 decretò il successo
delle endurone polivalenti come la TT, la XT e la Teneré
di casa Yamaha, la XL prima e la XR e l'Africa Twin per Honda,
la KLR e la KLX per Kawasaki. Tutti modelli evocativi di incredibili
successi commerciali che hanno creato un vero e proprio lifestyle
in quel periodo storico e che vantano ancora tantissimi estimatori
ai nostri giorni.
Ma iniziamo come di consueto fornendo
alcuni dati tecnici.
SCHEDA TECNICA
Ciclistica all'avanguardia e professionale per una
moto ispirata all'utilizzo soft (formula geniale che abbinata
a componentistica di livello superiore produce il risultato
di un mezzo polivalente)
Motore
Tipo Monocilindrico a 4 tempi
raffreddato a liquido, 4 valvole, doppio albero a camme in
testa
Alesaggio x corsa 100 mm x 83 mm
Cilindrata 652 ccm
Potenza massima 39 kW (53 CV)
a 7.000 giri/min
Coppia massima 60 Nm a 5.250 giri/min
Rapporto di compressione 11,5
: 1
Alimentazione / gestione motore
iniezione elettronica / gestione del motore BMW
Catalizzatore a 3 vie regolato
mediante sonda lambda
Prestazioni / Consumo
Velocità massima circa
165 km/h
Consumo in l/100 a 90 km/h 3,6
l
Consumo in l/100 a 120 km/h 5,1
l
Tipo carburante Super senza piombo
a 98 ottani min; anche 95 ottani min.
Trasmissione
Frizione A dischi multipli in
bagno d'olio
Cambio A 5 marce ad innesti frontali
Trasmissione secondaria A catena
Ciclistica / freni
Telaio doppia trave in fusione
di alluminio.
Sospensione anteriore forcella
telescopica upside-down, Ø 45 mm. Regolabile in compressione
ed estensione
Sospensione posteriore forcellone
in lega di alluminio, ammortizzatore "Air Damping System"
Escursione complessiva / ruota
270 mm / 270 mm
Passo (in assetto normale) 1.500
mm
Avancorsa (in assetto normale)
118 mm
Inclinazione (in assetto normale)
62,5°
Ruote Ruote a raggi
Dimensioni cerchio anteriore 1,60
x 21"
Dimensioni cerchio posteriore
2,50 x 18"
Pneumatico anteriore 90/90 S 21
Pneumatico posteriore 140/80 S
18
Freno anteriore A disco singolo
(Ø 300 mm), pinza flottante a 2 pistoncini
Freno posteriore A disco singolo
(Ø 240 mm), pinza flottante a 1 pistoncino
ABS Optional: BMW Motorrad ABS
(disinseribile)
Dimensioni
/ Pesi
Lunghezza 2.205 mm
Larghezza (compresi specchi) 907 mm
Altezza (senza specchi) 1.255 mm
Altezza sella con peso a vuoto 930 mm (optional sella
ribassata: 910 mm)
Arco del cavallo, con peso a vuoto 2.000 mm (optional
sella ribassata: 1.960 mm)
Peso in ordine di Marcia con peso di benzina 1) 156
kg
Peso a secco 2) 144 kg
Peso totale ammesso 335 kg
Carico utile (con equipaggiamento di serie) 179 kg
Capacità utile del serbatoio 9,5 l
Di cui di riserva ca. 2,0 l
Scheda tecnica riferita a peso senza carico
1) in conformità alla norma 93/93/CE, con tutti i liquidi
di esercizio e serbatoio carburante riempito al 90% della capacità
utile
2) peso a vuoto senza tutti i liquidi di esercizio
Foto a destra: particolare della sonda
lambda al collettore di scarico, essa si interfaccia col sistema
di iniezione per controllare in ogni momento il livello di combustione
ottimale.
Il propulsore ha un carattere morbido,
con una erogazione che gli anglosassoni definiscono con un solo
termine "smoothy". Manca la pistonata dei vecchi pomponi
a cui si ispira, ma ciò è dovuto sia alla mappatura
dell'elettronica studiata per ottenere bassi livelli di emissioni
allo scarico imposti dalla normativa vigente, sia alla rapportatura
finale un tantino lunga per l'off-road use. Il monocilindrico
risulta comunque pronto al recupero anche quando sembra soffrire
sotto sforzo, mai cedevole (non è stato riscontrato alcun
spegnimento involontario in qualsiasi situazione) svelando in
ciò la nutrita cavalleria a disposizione.
Peccato per le plastiche, che sono verniciate e, nell'uso
enduristico, la vernice può saltare nei raccordi di linea
per le vibrazioni.
Parlando della ciclistica bisogna rilevarne l'estrema
bontà in ogni sua componente, a partire dai cerchi (trattati
con una anodizzazione di un piacevole color canna di fucile)
che hanno le classiche misure dedicate all'uso fuoristradistico
21" e 18".
Le Sospensioni sono più che all'altezza, ci
verrebbe da dire quasi sproporzionate rispetto al segmento in
cui la X Challenge si pone. BMW scopre l'uovo di colombo la
dual con gli ammortizzatori professionali!
La forcella anteriore è
una bellissima Marzocchi rovesciata con regolazione separata in
compressione e rilascio sui due steli, l'impostazione standard
è un pò duretta adatta all'uso stradale.
Il monoammortizzatore posteriore è
una vera chicca in termini di tecnica ed innovazione (foto a sinistra).
Adotta infatti un sistema sviluppato
direttamente dalla casa teutonica basato su delle camere stagne
a pressione di aria, senza altri gas, olii e senza molla!! Le
regolazioni si attuano attraverso la variazione della pressione
interna dell'aria.
I freni marchiati Brembo sono addirittura
esageratamente sovradimensionati, potentissimi, ma di grande
modulabilità.
Per valutare le variazioni di assetto
alle diverse pressioni c'è anche una mini-livella incastonata
nel telaio!
Ed ecco alcuni particolari che mostrano
l'utilizzo della pompetta per la regolazione della pressione
del monoammortizzatore che fa parte della dotazione di serie.
Il manometro integrato permette di
memorizzare le varie tarature e levando il raccordo finale può
essere usata anche per le gomme (ottima nel caso di forature).
Et voilà, sotto la sella (che
si apre con la chiave e senza l'uso di attrezzi - foto a destra)
si trova l'alloggiamento della pompa.
Anche il tappo serbatoio è dotato di serratura,
sono questi particolari a cui i fuoristradisti non sono davvero
abituati.
I consumi sono parchi ed è una fortuna perchè
l'autonomia del serbatoio è scarsina, ottima la presenza
della praticissima spia della riserva
Innovazione anche nell'impostazione delle
strutture e delle geometrie telaio, serbatoio sul lato destro
e sotto la sella, cassa filtro tra i convogliatori in mezzo alle
ginocchia, grande radiatore realizzato in un unico elemento, come
avviene sui modelli stradali, tutto su questa moto sembra ripensato
e riprogettato ex novo.
Foto in alto: grande capienza per il
serbatoio separato dell'olio lubrificante (il cambio è
previsto ogni 10.000 Km!!)
E poi c'è il carattere BMW che
emerge in tutta la componentistica. Su questa moto c'è
tutto e tutto funziona: la ventola di raffreddamento attacca
e stacca come un orologio svizzero, le luci illuminano, le frecce
funzionano, il tachimetro è precisissimo i sistemi di
sicurezza al cavalletto e alla frizione sono efficienti. Su
richiesta è possibile installare addirittura il sistema
di antibloccaggio alla frenata ABS.
Nessun tappo tra sella e manubrio, incredibile!
Pedane larghe, "aggrappose"
e con ampi vuoti per permettere una agevole fuoriuscita del
fango, proprio come nei modelli racing.
Nella foto a sinistra, sotto al radiatore
realizzato (come detto) in un unico elemento, si vede la consistente
piastra d'alluminio paramotore con ampi fori per una efficiente
pulizia dopo l'uso sui terreni pesanti. Purtroppo un paio di
dadi di tenuta fuoriescono al di sotto della sagoma della piastra
restando esposti agli impatti sui gradoni di roccia, ma tutto
sommato sono piccole cose per un progetto ancora acerbo ed alla
sua prima edizione.
Ma andiamo avanti ad elencare i particolari
insoliti come il silenziatore posizionato sull'inconsueto lato
sinistro. Foto a destra: particolare del serbatoio.
Sotto le fasi del check del cruscotto,
la schermata centrale indica la dimensione della ruota per cui
è tarato, esistono infatti anche due versioni più
stradali della X-Challenge con cerchi da 17", la X-Moto (più
sportiveggiante e con l'occhio strizzato all'uso motard) e la
X-Country (di indole più mansueta).
Ma veniamo all'utilizzo
che di questa moto se ne può fare ed al pubblico a cui
si indirizza.
Si sono lette prove che la ritraggono
in campi da cross, in salti, derapate, insomma in "numeri"
da purosangue off-road. E' vero, queste cose la X-Challenge le
può fare senz'altro, ma è anche vero che in questo
ambito non può assolutamente competere con le specialistiche
di ultima generazione.
Presentarvela come racing al
100% sarebbe soprattutto fare un torto alle sue qualità
assolutamente fuori dal comune che ce l'hanno fatta apprezzare
sin dal primo approccio.
Grazie a BMW Motorrad Italia,
infatti, abbiamo avuto la possibilità di realizzare in
un long test ride nell'arco di tre settimane percorrendo
oltre 600 Km e ne abbiamo così tirato fuori tutta l'anima
dual che contiene nel progetto.
Usandola in città, nel traffico
del Centro storico, per le gite fuori porta, sui tornanti appenninici
e negli sterrati soft ed hard, l'abbiamo strapazzata a dovere,
addirittura abusandone ...e non poco
Nell'uso cittadino questo bel mezzo,
permette a chi è abituato alle enduro agonistiche di
riconoscersi in sella ad una moto "vera", sia per
posizione di guida che per l'impostazione generale, ma fornisce
tutti i comfort che solo BMW sa regalare.
Nonostante la gommatura "aggressiva"
permette comodi spostamenti anche a medio-lungo raggio e suscita
molta curiosità da parte degli altri motociclisti al
semaforo, la X-Challenge non passa certo inosservata!
Giunti al fine settimana, la imponente monocilindrica
teutonica, smette i panni dell'utility vehicle permettendo
di dedicarsi anche all'uso enduristico con, per di più,
la piacevolezza nel percorrere i tratti asfaltati di trasferimento
rendendo assolutamente superfluo l'uso del carrello portamoto.
Sotto questo aspetto non l'abbiamo
proprio risparmiata trascinandola sui percorsi più hard
del fuoristrada centro italico, le mulattiere di pietra dei
monti a ridosso della costa alto laziale ...parliamo dei monti
della Tolfa ragazzi!!
Con la X-Challenge, infatti, non si può
andare troppo forte nel brutto perché può essere
molto problematico arrestare l'inerzia prodotta dal peso elevato.
Ottimo il comportamento delle forcelle che, essendo sensibilissime
alle regolazioni, possono essere registrate con qualche click
al momento di lasciare la strada asfaltata per prendere lo sterrato.
In questo habitat così
ostile per un mezzo che viaggia ben al di sopra dei 160 Kg in
ordine di marcia, la distribuzione dei pesi e la posizione di
guida di chiarissima impostazione racing la rendono molto intuitiva
e gestibile, l'unico vero limite risiede nelle velocità
di percorrenza.
Migliore è senz'altro il comportamento
che il mezzo ha negli sterratoni veloci che permettono di usare
le marce alte (da noi rilevato lungo le sterrate dei pratoni
del Vivaro nella zona dei Castelli Romani). Il cambio è
il vero punto debole di questa bellezza, ruvido ed impreciso
ha una corsa della leva eccessivamente lunga e a volte produce
involontarie sfollate se messo alla frusta.
Per apprezzarne a pieno
le doti da entro-fuoristrada consigliamo di accorciare la trasmissione
finale con l'adozione di un pignone ad un dente in meno rispetto
a quello di serie.
Negli anni novanta questo mezzo avrebbe
agevolmente potuto partecipare e vincere nei campionati minori,
ma con le attuali tendenze ci sentiamo di sconsigliarne l'acquisto
per chi ne volesse fare un uso esclusivamente specialistico, per
tutti gli altri auguriamo un buon divertimento alla sua guida!
Per concludere l'inquadramento di questa
650 diremo che le sue concorrenti di gamma sono la XR 650 (che
però resta di impostazione una moto anni novanta), la
KTM 640 Lc4 (che non vanta lo stesso carattere di utilizzabilità
soprattutto su asfalto) e la Husqvarna 610. Insomma, secondo
noi, questa è la più versatile tra le poche dualsport
che il mercato odierno ha da offrire. Ottima per chi ne fa un
uso misto, o chi, incuriosito vuole un mezzo da usare tutti
i giorni e con cui iniziare a muovere i primi passi in enduro.
Eccezionale per i racers che hanno perso l'abitudine
a sentirsi dei veri motociclisti durante la settimana lavorativa
e che potranno ritrovare il gusto della gita fuoriporta lasciando
la prontogara in garage fino alla domenica!