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X-CHALLENGE -la prova del fuoco
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Nella scorsa primavera BMW Motorrad Italia mi diede la possibilità di effettuare un test sul loro nuovo modello di enduro dualsport da 650 cc. (clicca sull'immagine a sinistra per leggere il test e vedere il videotest)

Rimasi colpito dalla versatilità di questa moto nata per un uso enduristico non professionale!

Tanto sorpreso che, a distanza di mesi, quando decisi di partecipare alla DESERT LOGIC, contattai la casa teutonica chiedendo di poterla portare in gara.

BMW ha subito accolto con entusiasmo il mio progetto e, grazie alla disponibilità manifestata ho potuto scoprire come si comporta questo poderoso monocilindrico in un ambiente difficile come quello delle sabbie sahariane...

La preparazione del mezzo di serie è stata volutamente minima.

Mi sono limitato a fornirla della strumentazione di navigazione necessaria (portaroadbook, trip e GPS) e di un serbatoio supplementare di combustibile.

Foto a destra: Posaja tra il grande Griz e l'amico Fri

Grazie all'aiuto di amici come Grizzly e Freestyler ed alla disponibilità di ditte come la Touratech Italia, la Index-Roma e soprattutto l'accademia d'armi Aurelio Greco, il giorno della partenza mi trovo pronto a vivere l'avventura in sella a lei!

Sulla linea di questo mezzo c'è poco da commentare se non dire che è davvero bellissima, aggressiva, filante e spigolosa. Con gli adesivi gara e gli sponsor ha un look a dir poco accattivante!

Sul codone ho potuto fissare anche una sacca di pronto soccorso assicurata con una cinghia rivelatasi fondamentale (la cinghia)!

 

La plancia di navigazione è quanto di più semplice ed efficacie si possa immaginare. Touratech, infatti, ha a catalogo perfino i traversini da montare sui manubri oversize proprio per non porsi il problema di ancorare il portaroadbook.

X-Challenge nel deserto

Appena approcciato i veloci pistoni ecco subito venir al pettine il primo nodo. La staffa su cui avevo fissato il serbatoio acerbis (datomi dal fantastico amico Mim+40) salta. Non ha retto e i due bulloni di sostegno si sono tranciati di netto.

Non pensavo che le piste trasmettessero tutte quelle sollecitazioni, ma non potevo neanche saperlo essendo alla mia prima esperienza col deserto. Fortunatamente la cinghia che mi ero portato ha permesso di inventarmi una soluzione di fortuna che mi porterà fino al traguardo.

ol mono "ad aria"

Innanzi tutto il monoammortizzatore ad aria. Non mi ha esaltato ed anzi tende ad andare continuamente a pacco, lo sconsiglierei a chi abbia intenzione di portarlo su pistoni rocce e sabbia da 120 Km/h. Sarebbe meglio, a mio avviso, sostituirlo con un sistema più tradizionale ed efficace.

serratura anche per il tappo serbatoio

La forcella necessita di un settaggio rigido con il registro di compressione, che si trova sullo stelo sinistro, molto chiuso.

Tutto sommato la sospensione anteriore può andar bene anche solo con questa semplice regolazione.

Iniziamo con dire dei punti deboli che un mezzo nato per l'uso cittadino come questo evidenzia in condizioni ambientali estreme come quelle del deserto del Sahara

Altro punto di debolezza sono le tante serrature che servono per accendere il quadro, smontare la sella e aprire il tappo serbatoio. La sabbia impalpabile del deserto le blocca in brevissimo tempo. Fortunatamente è un problema facilmente aggirabile schermandole con del nastro telato.

registro di regolazione in compressione sul rappo sinistro della forcella
registro di regolazione in rilascio sul rappo destro della forcella

Foto a destra: potete vedere come si possono sigillare facilmente le serrature con un quadratino di nastro telato. Consiglio questo tipo di nastro perchè è molto più resistente e si può staccare per usare la chiave e riattaccarlo molte volte.

Tra gli indiscutibili pregi, su tutti spicca in assoluto il poco consumo di carburante durante l'uso.

Malgrado il serbatoio in dotazione abbia una autonomia scarsa di circa 10 litri, non ho mai dovuto ricorrere al travaso dal serbatoio supplementare per arrivare a fine tappa, non altrettanto si può dire per le concorrenti racing!!

Il peso è elevato, il che la rende stabile e rilassante nei pistoni veloci (a fondo duro), quanto difficile da controllare sulla sabbia alta, dove non raggiunge mai una velocità di galleggiamento ottimale, almeno sulle dunette in sequenza del deserto tunisino.

 

La dotazione di serie è di alta qualità e regge bene anche al gravosissimo lavoro a cui l'ho sottoposta. Il cerchio a sinistra ha impattato in una voragine su un pistone roccioso ad oltre 100 Km/h resistendo.

Senzaltro non si tratta di una moto specifica per utilizzi agonistici, anzi!

Chi si iscrive ad una gara con la X-Challenge, a mio parere ha già sbagliato i calcoli con le sue possibilità.

La sua versatilità è comunque impressionante e, battagliando con le "pronto gara", mi ha comunque permesso di portarla al traguardo di Djerba al 4° posto ad un soffio dal podio...

Nei trasferimenti devo dire che sa essere molto divertente, ma nel brutto chiede una concentrazione ed una forza fisica notevole per controllarla.

Sicuramente le sue doti di versatilità d'uso ne fanno un'ottima base per elaborazioni dedicate. Da questo punto di vista lo sviluppo di special desertiche è senz'altro più agevole e redditizio rispetto ad elaborazioni per l'enduro europeo. Touratech in catalogo ha diversi accessori dedicati (la moto della foto in basso era all'imbarco per la Tunisia il giorno della mia partenza e mostra come una preparazione possa essere tutto sommato anche di semplice realizzazione)

 

In catalogo c'è anche una versione "full desert" che vanta anche un mono Ohlins ed un cupolone eccezionale per proteggere la plancia degli strumenti in posizione ottimale per la lettura.

Anche questa prova è stata tutto sommato molto rivelatrice e, al mio rientro, non mi sono stupito più di tanto nello scoprire che una squadra prenderà il via alla prossima Dakar con dei prototipi sviluppati proprio su base X-Challenge.

 

 

Cliccando l'immagine in basso potrete visitare il loro sito.

Per concludere aggiungerei solo un dato interessante, la mia X-Challenge è stata l'unica moto a non aver avuto bisogno di interventi di manutenzione nei 5 giorni di gara. Nessun rabbocco d'olio o di refrigerante, nessun inconveniente insomma. Anche l'iniezione elettronica e l'elettroventola hanno lavorato come se mi fossi mosso sul tragitto casa/lavoro in città. Cosa aggiungere??...Aspettiamo con ansia il 450!!

E brava BMW!

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