L'Abruzzo è
da sempre uno degli scenari più classici delle endurate
del centro Italia, in special modo delle spedizioni con base di
partenza la capitale. Uno degli appuntamenti più sugestivi
che offre questa splendida Regione è l'annuale Motopasseggiata
di Natale organizzata dal MC Sirente.
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(foto sopra scene pre partenza, a sx mappa del percorso)
Stavolta anche noi
abbiamo partecipato con Pots (foto a destra), Cico, Antzacco,
Cre5ta, Pennanera ed altri EA sparsi quì e là,
oltre ovviamente al sottoscritto.
Purtroppo niente neve per l'edizione
2006 ed una temperatura insolitamente mite per le montagne
di quì, generalmente gelide in questo periodo dell'anno |
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Il percorso è davvero bello sin
da subito. Praticamente nullo il trasferimento bitumico e immediatamente
ci troviamo immersi un bel fuoristrada che dalla valle, dove il
paesino di Gioia dei Marsi si trova, sale e ridiscende sulle montagne
tutto intorno.
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Pochi rallentamenti ci separano dalle prime
difficoltà vere e proprie, dove molti piloti molleranno il
colpo alla ricerca dei bypass "SOFT" |
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Ecco il primo intoppo, una irta lunga
che si inerpica fin su in cima alla prima montagna. Dritta, ma
con fondo di sassi smossi e ciottoloni a bassa aderenza. Nel punto
più duro, laddove la pendenza repentinamente aumenta, i
sassi si fanno più fitti e grossi e lì moltissimi
si pianteranno miseramente.
Non ultimo il sottoscritto che, complice
una pressione degli pneumatici troppo elevata, pattinerà
allegramente rimbalzando a destra e a sinistra sino alla consapevolezza
di dover riscendere per affrontare l'ostacolo una seconda volta
in volata.
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Aver ragione di questa mulattiera non
vorrà dire essere fuori dalle difficoltà, i sinuosi
tratturi che serpeggiano salendo, non permetteranno di recuperare
le energie più di tanto.
Tanta fatica, però, è compensata
dalla visuale sulla valle che in quota è bella da mozzare
il fiato
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Fortunatamente, giunti in cima alle vette, ci si trova
in una sorta di altopiano fatto da dolci collinette immerse nella
foschia. Sembra proprio il posto più adatto per riposare
le braccia ad una andatura spedita, ma rilassata.
Pots, però, penserà bene di pulire il tragitto
dall'unico, piccolo chiodo ruginoso presente e lo farà
con la sua gomma posteriore.
Il nostro amico non ha con se le leve sarò costretto
a ripercorrere un tratto a ritroso per raggiungerlo e dargli un
minimo d'aiuto oltre alla camera d'aria (non aveva con se nemmeno
quella!).
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Mentre Pots smonta e rimonta la ruota
passiamo da ultimi (visto che siamo partiti con forte ritardo
com'è nostro uso) ad ultimissimissimi.
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Appena effettuata la riparazione, quindi,
ci gettiamo al recupero del tempo perduto solcando di buon passo
i tratturi veloci in quota
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L'organizzazione dell'evento ha dimostrato
tutta la sua efficenza in mille modi, la segnalazione del percorso,
la difficoltà e la spettacolarità dei passaggi fino
al fatto che i quad, presenti anch'essi in modo promisquo con
le moto, non hanno creato i soliti problemi di intasamento percorso...
incredibile!
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Rifornimento nel paesino di Ortucchio dove
ci ricongiungiamo col gruppo e via si prosegue verso il ristoro,
ma prima un'altra dura prova. |
L'annuncio ce lo da una mega
fila al termine di un salitone di ciottoli assolutamente non banale.
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L'intoppo questa volte si chiama "pietre
lisce", il nome che i paesani danno ad un tratto fatto di
lastre di pietra umide che se non prese con slancio lasciano pattinare
le ruote completamente senza grip
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Tanto è vero che ad un dato punto
l'impossibilità di garantire un fluire efficace del popolo
del tassello, ha imposto all'organizzazione di far rigirare chi,
come noi, era ancora in fila, per operare una deviazione ed aggirare
la difficoltà.
Questo fuori programma si rivelerà
una vera goduria. Un ragazzo dello staff, infatti, ci scorta lungo
un tragitto eccezionalmente bello e la carovana si muove ad un
ritmo incalzante da PS in linea regalando curve in appoggio e
controsterzate da cardiopalma, forse il tratto più emozionante
della giornata in termini di godibilità di guida.
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Alcuni sterratoni a valle congiungono
le risalite verso le vette tutt'intorno, quasi imbarazzante trovare
l'asfalto solo per attraversarlo trasversalmente, purtroppo, però,
nessuno di questi passaggi a raso era assistito da personale addetto
alla segnalazione per il traffico locale.
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Nel secondo passaggio Hard
ci tuffiamo in un sottobosco degno di quello delle favole di Hans
Cristian Andersen. Simile ad una foresta pietrificata spoglio così
com'era del fogliame ci offre un solo esile passaggio fangoso che
serpeggia in volute strettissime e pendenze pronunciate dove toccare
i freni è assolutamente vietato a pena di rovinosi scivoloni.
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Simpaticissimo il ristoro con la musica
ed il fuoco in stile festa gitana. Quì ritroveremo un gruppo
di vintage bikers che già incontrammo con il Ciaccia
al Long Raid di Castelraimondo.
C'era pure il tale che scambiò Mario per Polpo durante il
pranzo finale . |
Finita la discesa, inizia una bellissima
risalita tra le rocce, anche quì il percorso zig zaga stretto
in fortissima pendenza ed i passaggi sono da farsi obbligatoriamente
di slancio lungo i bob laterali dove non ci sono pietre e si può
procedere senza impaccio. Della serie "o sai come si fa,
o non lo fai!"
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Ed eccolo Mario finalmente,
è con Andrea e Coscenza Sporca (una sorpresa molto gradita,
non mi aspettavo di ritrovare anche CS quì)
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Purtroppo non riusciremo a fare il giro
insieme e un pò mi dispiace, queste sono le poche occasioni
che ci capitano per stare un pò insieme, ma daltronde lui
è quì per lavoro ed evidentemente oggi non può
darmi proprio retta. |
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Eccolo Coscenza Sporca che insieme a
Mario farà un fugace saluto durante il pranzo finale dove
reincontreremo anche tanti altri vecchi e nuovi compagni d'endurate
e potremo rifocillarci con un pasto molto buono anche se il servizio
non è stato troppo rapido.
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Che aggiungere se non "CI VEDIAMO
ALL'EDIZIONE 2007"??
Anche dagli E.A.
Buon Natale!! ...e che Babbo Natale vi porti tante gomme
nuove
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