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La mia Desert Logic

 

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La gara '07

Avete seguito le fasi di preparazione ad un raid desertico, vi siete appassionati alla formula della Desert Logic ed avete ripercorso le fasi della gara 2007, ora è il momento di calarvi assieme a me nell'avventura vivendola in sella alla moto, nel deserto e con i sogni chiusi dentro alla tasca sinistra della giacca!

Cliccando sulle immagini affianco puoi ripercorrere a ritroso il viaggio sin dalle fasi preparatorie per arrivare alla cronaca dell'appuntamento sportivo.

In questo ultimo "racconto tra amici" voglio parlarvi di come ho affrontato la mia DL. Con gli occhi di un appassionato, un amatore che si mette in gioco avendo, come unico pensiero, il timore di non saper cosa si troverà davanti e se ce la potrà mai fare a portare a termine l'impresa...

Foto in alto: in treno verso Genova

Foto in basso: la hall della nave extralux

(foto sopra: una X-Challenge "dopata" per il deserto sul molo della partenza, la cosa mi rincuora)

Il mio viaggio verso Tunisi, a differenza degli altri partecipanti che arriveranno diretti in aereo a Djerba, sarà via mare. Ciò mi darà modo di riuscire meglio a comprendere quello che è il complesso meccanismo organizzativo alla base di DL. Devo ringraziare a tal proposito la direzione gara che ha accolto le mie richieste, per così dire, giornalistiche e mi ha permesso di avere questo trattamento d'eccezione.

Fin dall'imbarco inizio a comprendere quanto le autorità tunisine tengano sotto controllo gli spostamenti delle persone all'interno del loro territorio. Sulla nave ed in ogni albergo sei costretto a compilare un modulo in cui dici chi sei, cosa fai, dove vai, da dove vieni, quanto stai...

Nella stiva della nave (un bestione da crocera di ben otto piani con piscine e ascensori, ristoranti e saloni a iosa) parcheggiamo la carovana di mezzi che costituiscono il parco chiuso della gara e parte della struttura mobile d'assistenza a cui si uniranno i mezzi fuoristrada già presenti in loco.

Durante la navigazione il contatto diretto col personale organizzativo DL farà capire molto dei segreti che sono alla base del successo di questa nuova formula di competizione/viaggio turistico a metà tra l'avventura ed un corso di guida su sabbia.

La traversata è un ottimo modo per darsi il giusto tempo e far calare la tensione pre-partenza, allo sbarco il timore ha già lasciato spazio alla voglia di salire in sella!

...come in nave avevamo cabine singole e il massimo comfort, così gli hotel dove si pernotta sono tutti di qualità superiore. Un grosso passo in avanti rispetto alle scorse edizioni (così almeno mi viene riferito) e cosa di non poco conto se si pensa che in Africa le soluzioni più economiche sono di un livello quasi inaccettabile per noi europei.

Arrivati a Tunisi la sera ci sarà da affrontare parte del trasferimento bitumico verso Djerba e, già dalla prima sosta, mi rendo conto del livello delle sistemazioni con cui DL è stata programmata...

(particolare del giardino dell'albergo)

Durante il tragitto affrontato il giorno successivo i panorami, le strutture, le persone che incontriamo sul cammino cominciano a regalare il sapore di culture così tanto ricche, quanto diverse dalla nostra.

Il livello di sviluppo tecnologico e architettonico è sensibilmente più "arretrato" rispetto ai nostri standard ed i paesaggi regalano un respiro a cui non siamo avezzi conferendo una sensazione di serenità quasi assoluta. La stessa serenità che traspare dai ritmi pacati della vita in Tunisia, dove sarà raro imbattersi in persone che corrono trafelate, ma più facilmente incontrerete pedoni che affrontano con calma lunghissime distanze tra agglomerati urbani. Nella migliore delle ipotesi li vedrete percorrere enormi distanze, in sella a vecchissimi "tuboni" Peugeot" (risalenti agli anni 60 e spetazzanti fumi di miscele grasse e sporche), su quelle che per loro sono superstrade, ma che hanno si e no le caratteristiche delle nostre strade provinciali...

Giunti a Djerba le facce dei miei compagni di viaggio cominciano già ad essere più simili al volto dei vecchi amici, l'emozione dell'avventura traspare sui loro visi anche se si trovano qui per lavoro. La passione per le moto pervade ognuno di questi ragazzi e le attività di scarico e manutenzione dei mezzi hanno il sapore della festa e l'allegria delle vigilie.

Foto a sinistra Diego scarica due cerchi Alpina tubeless, sopra Tobia sposta un Kappa 4 e mezzo nuovo di pacca!!

A fine giornata, sapendo di non dover affrontare altri spostamenti all'indomani, malgrado la stanchezza del viaggio e del lavoro fatto, decidiamo di lanciarci nella notte tunisina andando a bere thé alla menta e fumare narghilé in uno dei locali tipici del luogo.

Il tabacco quì è molto leggero ed aromatizzato dai frutti freschi in cui viene confezionato il narghilé. Il thé è una vera squisitezza, forte e concentrato, viene accompagnato a pinoli tostati e mandorle fresche...

...dopo la fumata e la bevuta ci tufferemo in discoteca a finir di fare le ore piccole. La gioventù tunisina è molto disinibita, quasi del tutto occidentalizzata e il divertimento è simile a quello a cui siamo abituati quì in Italia.

Al mattino seguente il lavoro che spetta al team non è poco, occorrerà controllare lo stato di ogni mezzo ed allestire le moto noleggiate dai clineti che ne hanno fatto richiesta.

SCOPRI LE IMPRESSIONI DI GUIDA DI QUESTO MEZZO NEL DESERTO!

Approfitterò anch'io per ottimizzare la frettolosa preparazione fatta alla X-Challenge che BMW gentilmente mi ha messo a disposizione per l'evento. (cliccando sulla foto sopra potrai legere il test desertico di questo mezzo davvero polivalente)

Anche a Djerba la struttura alberghiera è ineccepibile!! Alloggiare comodi è fondamentale per mantenere un livello di benessere alto. Potersi lavare e nutrire in tutta serenità consente di recuperare molte delle energie che sono necessarie per portare a termine ogni giornata a questi ritmi così intensi.

Maurizio poi mi ha conquistato dal primo momento, quando ci hanno presentati mi ha detto che segue il sito e tanti suoi clienti si sono appassionati... (lui a me!!). Mi sono sentito onorato ed orgoglioso, non lo nascondo!

Integrarsi con lo staff non è solo facile (tutti sono estremamente disponibili e la passione condivisa ti fa sentire tra amici immediatamente), ma anche esaltante!! Ti trovi a condividere la tavola e il lavoro con persone come Fabio Fasola (foto in basso) o Maurizio Sanna (foto a sinistra), nomi che hai letto e sentito in TV ogni volta che si parla di Dakar e motorally. Personalità del nostro settore che hanno una voglia non comune di condividere e con cui legare è tanto facile quanto emozionante!

Ma ecco che si avvicina la data dello start e arriva la truppa dei concorrenti. Il giorno prima del "pronti via" mi presentano gli altri membri della mia squadra. Eccoci tutti e tre ritratti nelle foto in basso. Da sinistra LUCA BABINI, lui è il fotografo delle star!! Vive a New York e viaggia per il globo in lungo ed in largo per lavoro, una persona che ha tutto un mondo dentro! Animato da una passione pura e sanguigna per la moto, ha una tale voglia di conoscere e farsi conoscere che ti mette subito in sintonia e, malgrado viva una vita eccezionale ti apre subito le porte ad un rapporto estremamente sereno e coinvolgente. Al centro ENRICO ANNONI , ex calciatore di serie A (era terzino nella Roma con il nome di battaglia "Tarzan") adesso è un grande allenatore e coltiva una malattia per il supermotard che lo porta ad essere una gran manetta anche col tassello. Poi c'è il vostro Posaja, ma lui già lo conoscete...

Foto in alto: gli attimi prima del via sotto una rarissima, quanto fastidiosa, pioggia africana!

Fare la gara assieme a loro è stato un pò come condividere la stessa trincea in guerra e, al rientro, ci siamo sorpresi a ricercarci con mail, sms e telefonate come se avessimo fatto 5 anni di liceo nella stessa classe... Queste amicizie sono un altro bel regalo che DL m'ha procurato e che mi sono riportato a casa assieme ai bei ricordi!

Tutti e tre eravamo alla nostra prima esperienza motociclistica desertica e tutti e tre ci siamo da subito integrati l'un con l'altro in rapporto quasi simbiotico. Luca, che aveva il doppio handycapp di una frattura alla mano destra (foto in basso) ed una Kappa 250 dal motore troppo fiacco, è, tra le altre mille cose, un eccezionale navigatore marittimo (oltretutto genovese di origine, terra di tradizioni marinaresche importanti) e ha una padronanza del GPS che io ed Enrico ci sognamo!!

I suoi occhi da fotografo sono abituati a cogliere il senso puro delle cose, quando ti guarda ti scruta l'anima! Una tempra rara che gli ha permesso d'arrivare al traguardo solo grazie ad una inarginabile volontà a dispetto del dolore fisico e del sacrificio!

Foto in alto e a destra: questa è AFRICA!

Enrico è un atleta e la sua prestanza fisica gli ha permesso di essere da supporto per noi altri due. La sua voglia di competere e mettersi in gioco ci ha poi spronato a dare il meglio già solo per cercare di non fare da ostacolo alle sue potenzialità ed al suo entusiasmo incontenibili.

La gioia di vivere e la capacità che ha di sentirsi coinvolto, sono contagiose. Vederlo così euforico, fa pensare ad un bimbo in un negozio di giocattoli.

Io del mio ci ho potuto mettere un pò di pratica con la navigazione a roadbook e poco più. Sicuramente dai miei amici ho più preso che dato e questo mi impone un grosso ringraziamento a loro due, non per altro che per l'essere quel che sono, due persone fantastiche...

E con Luca ed Enrico finalmente ci tuffiamo nel deserto, che è un pò come trovarsi a fare i conti con se stessi e con la propria vita. Un confronto con la natura e le tue potenzialità, senza filtri e senza paracadute. Una esperienza che non ha pari e che ti regala due occhi nuovi per poter guardare le solite cose e vederle per sempre diverse da come le vedevi prima.

Foto in alto: le prime sollecitazioni strappano il serbatoio supplementare dalla staffa di fissaggio, sarò costretto ad una riparazione di fortuna con cinghie ed elastici.

Sopra: il deserto e il suo cielo...

La distesa di sabbia è ovunque uniforme ed indistinta, puoi pensare di stare nel bel mezzo del nulla e questo invece di spaventare ti mette in sink col mondo e dona una serenità incredibile...

Imparare a "parcheggiare" la moto insabbiando la ruota posteriore, così come disinsabbiarla dalle dune, sotto la sapiente guida ed i consigli di Fabio Fasola, ti apre un mondo...

...tutti sono attenti e concentrati alle sue lezioni, dopotutto siamo consapevoli che quelle parole ci torneranno utili presto e quando saremo oramai soli sulla sabbia!

Couscous con pollo e tacchino, buono, buonissimo i primi giorni, ma scordatevi la varietà di sapori ed ingredienti della nostra amata patria.

In Tunisia ti puoi spostare quanto vuoi e la cucina è sempre quella, però il paese si fa perdonare questa manchevolezza con la ricchezza dei tipi di fuoristrada di cui è capace!

(sopra Zac al tramonto in evidente stato di grazia)

Seconda e terza tappa in pieno Sahara ci porteranno a vivere una esperienza da mille e una notte pernottando in un camping (anche se extra lusso) piazzato al centro di una oasi da fiaba.

Ogni mattina tra i preparativi rituali c'è la preparazione dei bibitoni di sali minerali e maltodestrine da inserire nei camelback (foto a destra). Una carica di energia e liquidi fondamentale per resistere alle avverse condizioni ambientali unitamente allo sforzo fisico.

Il risultato sarà una dolorosa distorsione della caviglia che, per tutto il giorno, farà solcare le mie guance impolverate da lacrime calde ad ogni cambio di marcia.

Dopo pochi metri dalla partenza della seconda tappa pagherò la mia inesperienza con una bella scivolata. Il piede sinistro mi si girerà completamente di 180° rimanendo bloccato dal peso della mia BMW proprio sotto il grosso silenziatore .

 

Dolce come un distillato di zucchero e miele additivato di succo di lime e caramelle mou, sicuramente sballa tutto il sistema endocrinogeno, però m'ha rimesso al mondo in 5 minuti (per chi fosse interessato sto facendo un ordine di un secchio di queste boccette direttamente dagli USA temo di dover avvalermi di corrieri ed ovuli perchè non lo so quanto ste fiale siano lecite)

Ed ecco Luca venirmi in aiuto, mostrandomi quanto è bello affrontare in team queste avversità. Mi porge la "bomba", un integratore micidiale che promette 5 ore di energia esplosiva (foto a sinistra)!

La moto incastonata nel Sahara è come le belle donne delle pubblicità ...uno scorcio di perfezione!

A fine tappa le speciali fanno PAURA! Si arriva sfatti e stremati e le prove non sono tanto ...umane... (foto a destra Posaja all'annuncio della prima speciale al fortino, la voglia di risalire in sella è zero!!!)

...ma la gara è anche fatta di momenti in cui stringere i denti!

Al termine della seconda giornata la fila alla tenda del dottore sembra quella agli sportelli INPS nei giorni di paga delle pensioni. L'assistenza medica è uno dei tanti motivi per cui i soldi spesi per partecipare sono benedetti!!

Foto a sinistra la mia caviglia gonfia e dolorante e sotto la medicazione magistrale che mi ha permesso di giungere fino al traguardo finale ...(grazie Doc! )

Fortunatamente l'attrezzatura BMW ha retto il colpo egregiamente, la qualità si paga, è vero, ma di pelle ce n'è una sola e riportarla a casa non ha prezzo...

...però che dolore ragazzi!!

La sera la stanza diventa un essiccatoio dove lasciare ad asciugare la tuta e le protezioni (foto in basso)

Birra, GPS e roadbook sono protagonisti delle nostre serate, altro che TV, quì la vita si vive!!

Foto in alto: classiche operazioni pre-partenza

La moto che piloto è un mezzo nato per l'uso dual ed ha delle caratteristiche "civili" inusuali per le "pronto gara" che fronteggio con lei in questi giorni.

Le serrature patiranno molto le condizioni di sporco del deserto e, dopo un primo bloccaggio di quella del tappo serbatoio, sarò costretto a schermarle con del nastro telato per preservarne l'efficienza (foto in alto).

Foto in alto: un concorrente marca il territorio!!

In alto: Filippop con la sua speciale sella fatta di mastice che si incolla ai pantaloni e lo rende un tutt'uno con la posizione seduta ...SEMPRE! Solo la passione lo ha fatto arrivare al traguardo, un prode, oserei dire il vero eroe della DL 2007!!!

Ma questa gara non è impossibile, con costanza e spirito di sacrificio tutti possono prenderne parte, anche chi come me non è un agonista o come Filippop e Nicola non pratica l'off-road abitualmente neanche durante l'anno...

Il fascino delle dune è di molto superiore allo sforzo fisico necessario per affrontarle...

Foto in alto: Sanna sguazza sulla sabbia come fosse nel salotto di casa sua, lui bazzica queste piste sin da quando si allenava con l'indimenticato Meoni, bellissimo ascoltare i suoi racconti di Fabrizio. Oggi lui gestisce parte dei progetti di solidarietà iniziati dal compianto amico e campione ...un grande!

Foto in basso: il via della P.S. del "dunone"

Eccoli quì i miei favolosi compagni di merende, gli eccezionali membri del team otto...

Enrico si idrata con l'acqua più leggera che c'è, la Lauretana! C'ha fatto un pilotto su quest'acqua che ne ho dovuto comprare una cassa appena a casa ...effettivamente è molto buona!

A destra potete ammirare la fantastica hall del nostro hotel a Douz...

La sera a Douz io, Luca ed altri due concorrenti siamo "evasi" dall'albergo per mangiare fuori...

...abbiamo assaggiato una squisitezza locale... couscous

Proprio a Birsoltane si sono disputate le ultime due speciali dove il nostro team ha perso tutto il suo vantaggio in classifica!

Passate le tappe 2 e 3 la vita è tornata a sorriderci! La sabbia ha lasciato il campo ai velocissimi pistoni che ci hanno portato indietro verso Matmata passando per Birsoltane.

Incredibilmente, infatti, la prova di navigazione, dove grazie a Luca ci sentivamo più forti, si è risolta in una debacle mai vista!!

Il povero Luca è andato nel pallone dopo un crash del software del suo Garmin... ma le gare sono anche questo (consolati Lù, non avrei fatto meglio)

Appena immesso il primo punto GPS la rotta ci aveva catapultato in Marocco!! Dopo un frettoloso reset inserivamo per sbaglio il punto d'arrivo facendoci girare sul posto per decine di minuti... In pratica avanzavamo a culo!! Fosse stata una prova di naticazione saremmo arrivati primi!

Foto in alto: parco chiuso a Matmata

Usciti dall'incubo delle dune la gara scivola via veloce, anche troppo! Ogni chilometro percorso viene vissuto come una parte di sogno che vola via e l'emozione della consapevolezza di avere concrete possibilità di arrivare al traguardo finale si alterna col gusto amaro della fine di un così bel viaggio.

L'ultima tappa non ha prove speciali né particolari difficoltà se non nel tratto montagnoso dove Luca patirà le sollecitazioni al manubrio che gli rendono il dolore alla mano insopportabile!

Nessuna PS vuol dire nessuna fretta e, mentre comincio a vedere i segni che questo superlavoro ha lasciato sulla mia X-Challenge (foto in alto), ci permettiamo il lusso di una pausa caffé...

Foto a destra: il soddisfatto brindisi dei miei campioni a fine gara

Al traguardo finale ci aspetta la carrellata trionfale sulle spiagge di Djerba. Una emozione indescrivibile!! Apre le danze Maurizio Sanna sul suo 660 ufficiale KTM (foto a sinistra)

In albergo l'aria è frizzante, a loro modo tutti hanno un motivo per essere felici ed orgogliosi. Le difficoltà sono ormai superate, il traguardo è tagliato, la tensione fa posto all'orgoglio. I nostri amici del team 3 sono raggianti e si presentano cappellino di Babbo Natale in testa, sembra strano con questo caldo, ma dopotutto è dicembre

E come nelle gare vere, all'ultima sera prima della partenza, la premiazione (foto in alto a destra). Ci sentiamo tutti degli eroi (in sottofondo "we are the champions" dei Queen). La classifica ci premierà con un 4° posto ex equo con i compagni del team 3 di Filippop, Zac e Nicola... uniti nella gara e fusi in classifica nella stessa posizione... che bello!

E l'indomani si riparte, i nuovi amici in aereo ed io verso Tunisi in furgone.

Foto a destra: Maury compila uno degli immancabili moduli "chi sei-che fai". Alla voce "professione" giustamente scrive "pilota moto"!! Io lì accanto quasi mi intimidisco, eppure è diventato un mio amico, ma è pur sempre UN MITO!

Io, purtroppo, non posso più scegliere cosa fare la seconda settimana di dicembre, non potrò che tornare! Voi che fate? Ce la facciamo assieme la 2008?

La nave che lascia le coste dell'Africa e mi riporta a casa mi sorprende a poppa cercando di scrutare tra le luci dell'alba quella parte di me che è rimasta a terra sul molo e m'ha salutato dicendo "Caro Posaja, io t'aspetto qui quando torni!"

Beh ragazzi, questa è stata la mia Desert Logic e adesso spero che sia diventata anche un pò la vostra!

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